Mario Cacciola al Castello Ursino
Castello Ursino
C’è un detto che dice << chi va a Palermo e non va a Monreale –ci va da asino e torna animale >>
Per Catania, chi ha voglia di capire due sono le visite d’obbligo: la Cattedrale e il Castello Ursino.
Come prima tappa vi mostro il Castello Ursino, indispensabile per la conoscenza di Catania.
Il castello Ursino è il baluardo che ha resistito alle lave e ai terremoti e dove si raccoglie tanta parte della storia catanese.
Il Castello Ursino fu costruito fra il il 1232 e il 1250 per ordine di Federico II di Svevia.
Probabilmente il nome di << Ursino >> deriverebbe da Castrum Sinus ovvero il castello del golfo.
Il castello ha una forma quadrata di 50 metri di lato con quattro torri agli spigoli dette : la torre dei Martiri, la torre delle Bandiere, la torre del Sale, la torre dei Magazzini.
E’ stato nei secoli, reggia, fortezza, caserma prigione, oggi è sede del Museo Civico.
Nel 1669 fu circondato dalla lava che pur non intaccandone le strutture colmò il fossato e lo allontanò notevolmente dal mare.
Sull’architettura di uno dei balconi di levante notiamola la << pentalfa>> , un segno cabalistico, di cui FedericoII considerava la stella a cinque punte un prezioso talismano.
All’esterno, sulla porta d’ingresso vediamo una nicchia dove l’aquila sveva strazza l’agnello catanese, ricordo tremendo della punizione inflitta ai catanesi nel 1232.
Per lungo tempo il castello fu adibito a carcere e una traccia si trova nelle centinaia di graffiti che riempiono i muri interni e il cortile interno al castello.
I graffiti dei carcerati:
Disegni: si tratta di stemmi, caricature di volti e simboli di carattere religioso e
.nel cortile troviamo raffigurate quattro imbarcazioni a tre alberi.
Iscrizioni; si tratta spesso di un nome, una data e frasi imploranti la libertà.
Mario Cacciola
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