Catania,  11 novembre 2013

Michael Grimaldi per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini alla voce San Martino  bmbifeliciacasa.blogspot.com e cakecorriere.it )

L’estate di san Martino corrisponde ad un piccolo periodo autunnale in cui, dopo le prime gelate e freddo si verificano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore.

San Martino viene festeggiato l’11 novembre.

La leggenda narra che Martino l’11 novembre si trovasse ad Amiens, in Gallia, dove prestava servizio come  soldato incaricato delle ronde notturne. In quella notte particolarmente gelida, Martino si accingeva a compiere il suo dovere, quando incontrò un mendicante rattrappito dal freddo e senza un indumento che lo proteggesse. Di slancio e con generosità, tagliò con la spada il suo mantello e  ne  offrì una parte al mendicante. Subito dopo un tiepido calore estivo invase l’aria e la notte seguende Martino sognò Gesù che rivestito della metà del suo mantello militare diceva ai suoi angeli: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito». Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro.

La leggenda prevede che la breve interruzione di tre giorni della morsa del freddo, si ripeta ogni anno. Meteorologicamente parlando, novembre presenta sempre un’alternanza di periodi freddi e periodi più miti, che hanno fatto sì che leggenda si propagasse.

Tradizionalmente durante questi giorni si aprono le botti per il primo assaggio del vino nuovo e con esso si mangiano le castagne.

Questa tradizione è celebrata anche nella famosa poesia San Martino di Giosuè Carducci :

« La nebbia a gl’irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;

Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de’ tini
Va l’aspro odor de i vini
L’anime a rallegrar.

Gira su’ ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l’uscio a rimirar

Tra le rossastre nubi
Stormi d’uccelli neri,
Com’esuli pensieri,
Nel vespero migrar. »

(San MartinoGiosuè Carducci)