Catania 12 novembre 2013

Venerdì 15 novembre la cittadina etnea di Valverde, presso la sede della Galleria FIAF-LE GRU con sede Corso Vittorio Emanuele, 214 sarà inaugurata, alla presenza del mastro puparo, la mostra fotografica personale “I Paladini di Salvo Mangano”.

La mostra rimarrà aperta tutti i venerdì fino al 29 novembre dalle ore 20 alle ore 22.


Avremo modo di ammirare la bottega del puparo con dentro tutti i suoi pupi. Questo è il bugigattolo  di Salvo Mangano con sede in San Pietro Clarenza (CT), con più di quarant’anni di attività sulle spalle. Orlando, Rinaldo, Angelica e tanti ancora,  armature con elmi, scudi e spade e tanto ancora; il nostro Salvo, puparo per vocazione, dipinge volti ed espressioni tutte diverse, crea costumi e all’occasione sa come ripararli.

Ho personalmente avuto il piacere di essere ospitato nel suo laboratorio creativo, quel bugigattolo di cui sopra, e lui con immenso orgoglio mi ha mostrato i suoi pupi,

li ha presi in mano e poi come d’incanto e con trasporto ha incominciato a dargli vita e voce , agitando le aste in ferro e vari fili ha cominciato a trasmettere movimenti e gestualità. Mi ricordo fra i tanti pupi, forse quello che lui ama di più, o meglio mi è parso di capire così: Peppennino

In effetti questo giovanotto che veste in abiti siciliani, sdruciti in fustagno, non sveglissimo ma non totalmente stupido,  rappresenta un vero spartiacque nel teatro dei pupi. Fino al momento della sua apparizione noi eravamo abituati a vedere paladini di Francia e saraceni d’oltremare che si combattono in terra siciliana disputandosela. Nulla di siciliano se non il territorio con i siciliani quali spettatori muti.

L’avvento di Peppennino ecco che diventa il simbolo della sicilianità che vuole avere un ruolo e Peppennino l’incarna a fagiuolo. E comincia ad essere acclamato da quello stesso pubblico che si identifica in lui.

Credo di aver capito perchè il mio amico Salvo Mangano ama tanto questo Peppennino.

Ho il piacere di riportare un articolo da me scritto un pò di tempo fa quando ho avuto la fortuna di ospitare Salvo Mangano presso gli studi di Sesta Rete nella puntata di Sesta Ora da me condotta:

Il grande sogno di Manlio Grimaldi si e’ concretizzato questa sera in trasmissione a Sesta Ora grazie a SALVATORE MANGANO ed alla sua Compagnia Teatrale  Opera dei Pupi “IL PALADINO ” , rappresentata in studio dal fratello ANTONIO detto NUCCIO MANGANO e da SANTO SAIA : condurre una puntata sui pupi siciliani e sulle loro tradizioni , quel patrimonio incomparabile di un’arte semplice e popolare che nessuna forma di spettacolo quale cinema – televisione o computer debba mai accantonare .

La puntata odierna spicca subito il volo grazie al conduttore MANLIO GRIMALDI che riporta una frase del capostipite “puparo ” LAUDANI che parlando del ” mestiere ”  ebbe a dire ” oramai l’arte e’ morta …… ma se vi sentite , voi siete in grado di farla resuscitare” e proprio questo ha dato l’ulteriore “la” a quella che e’ diventata nel tempo la passione e la professione del nostro SALVO MANGANO che proprio di SALVATORE LAUDANI – NINO INSANGUINE e TURI FARO e’ stato allievo attento . Ecco che subito prende la parola il fratello NUCCIO che, attraverso spaccati di vita siciliana e catanese in particolare dove il pubblico di allora sgranocchiava semenza e beveva gazzosa’ca pallina, ci presenta e  racconta ” un bimbo all’opera dei pupi ”

attraverso un simpatico aneddoto ritornando indietro nel tempo e più′ precisamente a quando ad appena tre anni il fratello SALVATORE rimase colpito – estasiato e catturato da quei personaggi e scenari che una compagnia del tempo avrebbe da li a poco mandato in scena.  A 25 anni SALVATORE MANGANO crea il primo teatrino e nell’arco della sua carriera ha creato più′ di 150 pupi tutti ” fatti e pittati ” con le proprie mani , utilizzando i materiali classici : ottone e rame per le armature , legno per teste-busti e gambe , velluto e raso per i vestimenti , ferro per aste e spade. Proprio qui un piccolo velo di tristezza cade sugli occhi di SALVATORE al ricordo della moglie , prematuramente venuta a mancare , lei che lo ha supportato in tutto il suo progetto  lavorativo negli anni aiutandolo anche ad imbastire gli abiti di alcuni pupi (e a tal proposito SALVATORE cattura la nostra attenzione e quella dei telespettatori facendo apprezzare i finimenti del mantello,  di Carlo Magno ).

Il direttore e capocomico , come e’ giusto definire il nostro SALVATORE MANGANO, invita a presentarsi il suo amico SANTO SAIA, di professione “maniante” cioè’ colui il quale gestisce in scena il pupo  quel animazione – manovra e gestualità‘ operando in sinergia con il “parraturi”  con la sua ” arte della parlata “, uno fra questi il NUCCIO MANGANO presente in studio , al fine di accoppiare ogni singolo gesto del pupo a quanto viene descritto dal suo collega parlatore . Nel contempo lo stesso NUCCIO MANGANO sottolinea l’importanza in scena delle luci durante una rappresentazione  quando proprio basta una piccola ed adeguata luce per vedere luccicare debitamente le armature dei pupi in rame nichelato e renderli quanto mai affascinanti unitamente alla decorazione e pittura delle scene e dei fondali.

SALVATORE MANGANO durante i suoi interventi ci continua a trasmettere laconoscenza e l’amore per le nostre tradizioni culturali e ci tiene a  sottolineare quel legame indissolubile tra pupo e puparo , con l’uno che non può′ fare a meno dell’altro , perché’ e’ il puparo che realizza i pupi, e’ il puparo che li vede nascere- crescere e che gli da’ un’anima.

Comincia a questo punto la presentazione dei pupi siciliani che hanno arricchito ed abbellito con la loro presenza lo studio di Sesta Ora dando lustro alla nostra emittente .

Un piccolo saggio viene offerto da SALVATORE MANGANO ( parraturi ) e SANTO SAIA ( maniante ) con protagonista RINALDO , il suo pupo preferito non fosse altro perché’ RINALDO e’ un uomo libero , scaltro , ribelle e sensibile al gentil sesso.

In coda di trasmissione , si e’ sottolineata l’importanza di tramandare questo patrimonio culturale e la Compagnia Teatrale Opera dei Pupi ” IL PALADINO ” ( sul web www.ilpaladino.org ) lo fa attraverso l’opera di divulgazione in occasione di eventi – sagre e manifestazioni ma principalmente attraverso corsi per alunni , corsi di animazione e manovra , corsi di gestualità‘ e scenografia , studio dei testi  e attivita’ in laboratorio quale lavorazione del legno , dei metalli , pittura e sartoria.

Il mio piccolo grazie a chi come regia e cameraman ( Francesco e Massimo ) hanno reso speciale con la loro professionalita’ una puntata meravigliosa , di quelle che lasciano il segno .

Nell’ombra era rimasto , silenzioso silenzioso, un pupo , quel PEPPENNINO ( PEPPE ‘ndastati e NNINO ‘ndovvernu ) , di professione famiglio , fortemente voluto dal popolino che costituiva lo stesso pubblico , quel pubblico a cui non era consentito salire sul palco e interloquire con gli eroi e che lo riusciva a fare attraverso questo suo rappresentante , PEPPENNINO appunto che con la sua farsa riusciva a stemperare le tensioni legate anche agli avvenimenti tragici dello spettacolo , un personaggio legato all’ambiente di vita quotidiano , niente eroe o cavaliere , niente re o regina , la scena era dominata appunto da PEPPENNINO , fannullone , bugiardo , imbroglione e un tantino tonto , lui vero tramite con il pubblico che in lui in parte si riconosceva, con storie che si basavano sull’equivoco che creava situazioni paradossali e spassose e che consentiva di terminare sempre con un’atmosfera di allegria collettiva.

Proprio questo pupo ce lo siamo abbracciato e coccolato a fine serata , quando i riflettori della scena erano spenti ma lui era li con noi tutti a scherzare e noi ad imitarlo nelle sue posture non appena scesi in strada.


Vorrei spendere due parole sulla Galleria FIAF e del Gruppo Fotografico LE GRU , portandolo ad ulteriore conoscenza, attingendo notizie dal sito dello stesso gruppo .

Il Gruppo Fotografico Le Gru nei suoi 14 anni di attività, è stato promotore di numerose iniziative volte alla divulgazione della fotografia. Le attività proposte riguardano l’organizzazione di corsi fotografici, workshop di fotografia tenuti da esperti FIAF, incontri settimanali con i soci, ed una intensa attività di mostre che hanno avuto luogo presso lo spazio espositivo della sede sociale. Negli anni, il Gruppo Fotografico ha ospitato le opere di numerosi autori sia nazionali che internazionali col duplice intento di proporre i lavori di autori che si sono distinti per qualità e tematiche affrontate ma anche di offrire una piccola vetrina a tutti coloro (soci e non) che muovono i primi passi nel mondo della fotografia amatoriale. Il confronto con gli autori ed i dibattiti che ne sono scaturiti hanno contribuito, crediamo, ad una progressiva crescita fotografica di ciascuno di noi trasformando, idealmente, gli incontri del venerdi in una sorta di palestra culturale in cui il partecipare attivamente diventa un modo per approfondire le conoscenze di un mondo fotografico sempre più diversificato per tecnica, tematiche ed approccio interpretativo.
L’attività espositiva del Gruppo è stata oggetto di riconoscimento da parte del presidente della FIAF, Fulvio Merlak che, nel 2005, a nome del Consiglio Nazionale ha elevato l’attuale sede a Galleria FIAF. L’attività della Galleria FIAF – LE GRU è curata dal suo Direttore, Santo Mongioì Efiap/Bfi di concerto col Consiglio Direttivo del Gruppo Fotografico.

Manlio Grimaldi per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto Mario Cacciola per Sport Enjoy Project Magazine e

ilpaladino.org )