Mi piacerebbe avere e tenere bene un cane ….. a Catania come in Svizzera
Talvolta capita per caso, durante le ore lavorative, di intrattenersi con persone e chiacchierare del più e del meno, ancor di più quando capita di incontrare persone di altra nazionalità ed ecco che nascono spontanei i confronti fra due realtà a volte diametralmente opposte. Ed ecco che allora comincia il momento di riflessione sulla qualità di vita che a volte ci neghiamo.
Nello specifico mi è capitato di incontrare una signora di origine svizzera che per motivi di lavoro si trova nella nostra città. Parlando di tutto e di niente ci siamo ritrovati a parlare dei cani e dell’amore per questo animale domestico.
I cani sono gli animali domestici più amati, sicuramente più dei gatti. Il cane conviveva con gli uomini già 12000 anni fa. Ma la convivenza con i cani oggi è completamente diversa e il comportamento del cane è per fortemente influenzato dalla vicinanza dell’uomo. Soprattutto nelle zone fortemente popolate, come le città, l’interagire tra cane e uomo non è sempre facile e spesso risulta impegnativo. Quindi ai proprietari di cani vengono richiesti notevoli sforzi nel rapporto con i loro amici a quattro zampe.
Il cane è un animale socievole che vive in branco e deve obbligatoriamente vivere in una comunità. Per millenni ha imparato a capire l’uomo, ad adattarsi a lui e ad accettarlo come «animale del branco».
Oggi il cane viene tenuto come animale domestico per i più svariati motivi. Alcune persone ne hanno bisogno per avere un po’ di compagnia. Il cane viene molto apprezzato come cane da soccorso in caso di catastrofi, persone non vedenti e portatrici di handicap lo apprezzano come aiutante insostituibile nella vita di tutti i giorni. E anche nella polizia il cane svolge da decenni importanti servizi. Molte persone però lo vogliono semplicemente come membro della famiglia.
Molti cani oggi non vivono più in campagna e si sfogano nei giardini o nel cortile. Il loro spazio vitale è cambiato. Vivono spesso a stretto contatto con gli uomini in città e agglomerati urbani, sovente in appartamenti senza giardino o aree verdi davanti alle porte di casa come invece avviene in Svizzera. Per il cane il «branco familiare» è la fonte principale di contatti sociali. Come membro di un gruppo sociale dipende dai regolari contatti con l’uomo, ma anche con gli individui della sua stessa specie, perché altrimenti soffrirebbe di solitudine. Il cane deve potersi muovere anche all’aperto ogni giorno e secondo le sue necessità, per quanto possibile senza guinzaglio. Nella nostra società moderna, tenere bene un cane significa minori possibilità di muoversi liberamente, la costrizione del guinzaglio, l’obbligo di raccogliere le feci, i fastidi dovuti ai rumori causati dall’abbaiare e dal mugolare, ecc.
In Svizzera per esempio, la detenzione dei cani è regolamentata e i padroni di cani devono rispettare alcune norme che stabiliscono le condizioni minime per la detenzione e un trattamento rispettoso dei cani. Quindi la legge stabilisce ad esempio che le persone che desiderano prendere un cane, debbano fornire un attestato di competenza relativo alla detenzione e al trattamento dei cani. Il corso obbligatorio per la detenzione di un cane comprende 4 ore di corso teorico per futuri detentori di cani senza esperienza con i cani e 4 ore di corso pratico con ogni nuovo cane.
In Svizzera i cani devono essere dotati di un microtransponder e devono essere registrati da un veterinario in una banca dati centrale. Solitamente il veterinario impianta il microchip alla prima visita e registra il cane sotto il nome del proprietario. Il cambio di proprietario deve essere comunicato alla banca dati. Perciò l’identificazione, la provenienza e la permanenza di ciascun cane in Svizzera deve essere rintracciabile.
In Svizzera i comuni riscuotono la tassa sui cani. Ogni proprietario deve denunciare il suo cane al comune e pagare le tasse per l’animale. La tassa sui cani oscilla fra 40–160 franchi all’anno. In questo modo i comuni finanziano tra l’altro i contenitori dei rifiuti e i sacchetti di plastica (sistema «Robidog»), con i quali i proprietari di cani devono raccogliere gli escrementi dei loro animali, il resto finisce nella cassa generale del comune.
I cani devono poter convivere con le loro famiglie, il loro «branco umano». Inoltre hanno bisogno quotidianamente di parecchie ore di completa attenzione, ampie passeggiate su percorsi vari, attività per il naso, le orecchie e il cervello ed esercizi educativi sotto forma di gioco. I cani, in quanto animali sociali che vivono in branco, non dovrebbero essere lasciati da soli per più di 3-4 ore al giorno. Per chi lavora a tempo pieno i cani non sono indicati come animali da compagnia, a meno che il cane non possa essere portato con sé sul posto di lavoro e lì abbia la possibilità di muoversi liberamente. Inoltre i cani hanno bisogno di tempo da dedicare ai corsi di educazione. Prima di decidere di prendere un cane, i futuri proprietari devono informarsi dettagliatamente presso esperti e attraverso letteratura specializzata.
Nelle scuole per cani, nei corsi di educazione e formazione canina, i proprietari di cani imparano a farsi capire con chiarezza dal cane e ad imporsi in modo gentile ma fermo. L’origine dei comportamenti sgraditi risiede per lo più nel proprietario e non nel cane. Già prima dell’acquisto del cane i proprietari devono quindi informarsi ampiamente sui fondamenti del comportamento proprio della specie dei cani e dell’educazione moderna e adatta al cane relativamente al loro nuovo amico.
La cura di un cane giovane è piacevole, ma richiede molto tempo e lavoro. Soprattutto nelle prime settimane e mesi devono essere seguiti corsi di imprinting specifici per cuccioli. Per i cani giovani sono assolutamente necessari i corsi di educazione presentati più avanti. Qui i proprietari di cani e i loro amici a quattro zampe imparano l’abbiccì del cane.
Se le passeggiate quotidiane devono avvenire esclusivamente sulle strade di una città senza accessibilità ad aree verdi, si sconsiglia di tenere un cane. La passeggiata è infatti molto importante per cane e padrone: il cane deve poter soddisfare il suo bisogno di movimento, sfogarsi, esplorare l’ambiente con i sensi e giocare. L’ideale sarebbe poterlo fare anche insieme ad altri cani. Durante le passeggiate con il cane, si possono fare esercizi di concentrazione e di educazione in modo ludico (richiamare, seduto, cuccia, attendere, piede, cambio di lato, saltare, ecc.) e occupare il cane con giochi interessanti e vari. Ciò stimola le sue facoltà mentali e i sensi naturali. Ad esempio inseguendo le tracce di odore (creare delle piste) o cercando in modo mirato il cibo nascosto. Tali passeggiate fortificano la relazione tra cane e padrone e definiscono inoltre la distribuzione dei ruoli rafforzando così la gerarchia.
La detenzione alla catena o in gabbia non corrisponde ai bisogni dei cani e deve essere respinta.
I cani devono poter espletare i loro bisogni corporali più volte al giorno all‘aperto su terreni naturali. In Svizzera su tutti i prati, vie, strade, strutture pubbliche e aree popolate sussiste generalmente l’obbligo di raccogliere gli escrementi del cane e di smaltirli nei rifiuti o meglio mediante i sistemi Robydog. In particolare anche nelle zone agricole deve essere prestata attenzione affinché gli escrementi del cane vengano raccolti e smaltiti.
Prima di venir preso in casa, un cane e il futuro proprietario dovrebbero aver tempo per «fiutarsi» a vicenda e capire la vicendevole compatibilità. cani dovrebbero essere vaccinati ogni anno per proteggerli da varie malattie infettive. Il/La veterinario/a effettua le vaccinazioni necessarie e controlla quindi anche in modo regolare le condizioni di salute del cane.
Anche nel periodo delle vacanze il cane è felice se può accompagnarvi. Affinché le vacanze non diventino un peso, si dovrebbero però scegliere hotel e destinazioni a misura di cane.
Pensiamo davvero che noi facciamo tutto questo ? Pensiamo davvero di essere dei buoni padroni o meglio compagni ? Pensiamo davvero di avere rispetto dell’ambiente che ci circonda ? Crediamo sia davvero utopistico ciò che avviene in nazìoni come la Svizzera? E se le istituzioni vuoi anche locali, generalmente assenti e poco propositive, prendessero ad esempio il modello svizzero circa i corsi obbligatori per detenzione di cani od altri animali domestici, chissà quanti rinunzierebbero sin da subito a questa compagnia.
Catania, 14 novembre 2013
Michael Grimaldi per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto archivio Manlio Grimaldi per Sport Enjoy Project Magazine e Vittorio D’Antone per Photo Studio Professional )
Facebook comments:
Lascia un Commento
Occorre aver fatto il login per inviare un commento