Occorre un’impresa per mettersi in carreggiata e ritrovare la dritta via.

Manzoni diceva che i guai non vengono mai da soli.
Dopo la sorprendente vittoria del Sassuolo contro il Milan, a complicare ulteriormente la situazione in classifica del Catania, nel posticipo che ha chiuso il girone d’andata, è arrivato il pareggio inaspettato del Chievo Verona a San Siro contro l’Inter.
Sorpresi da una rete di Paloschi i neroazzurri hanno pareggiato subito con Nagatomo e poi hanno raddoppiato sempre con lo stesso giocatore giapponese.
Arbitro e segnalinee, chissà per quale oscuro motivo, commettendo un errore gigantesco come una casa hanno annullato all’Inter una rete validissima, regalando così al Chievo Verona un punto pesante come un macigno.

Purtroppo per il Catania a retrocedere saranno in tre.
Credo che alla fine del campionato il Chievo Verona finirà per far compagnia al Livorno, ma non oso immaginare cosa succederebbe se dovesse salvarsi per un punto!
Sempre all’Inter è stato negato un rigore macroscopico.
Calciatori, dirigenti e tifosi neroazzurri si sono lamentati del fatto che la loro squadra non ha ancora beneficiato di un calcio di rigore a favore. Chissà per fischiare un calcio di rigore a favore dell’Inter forse staranno aspettando che a San Siro arrivi il Catania.

Comunque, per dirla alla Catalano, un conto sono tre punti di distacco, dalla salvezza, un conto quattro.

Adesso occorre un’impresa per mettersi in carreggiata e ritrovare la dritta via.

Domenica arriverà al Massimino la Fiorentina dell’ex Vincenzino Montella. Non c’è bisogno essere esperti di calcio per capire il valore dell’attuale allenatore dei viola, per lui parlano i risultati e il gioco brillante e spettacolare che riescono ad esprimere le sue squadre.
Dopo la sfortunata parentesi De Canio il Catania ritroverà in panchina Rolando Maran.
A scanso di equivoci diciamo subito che in termini numerici, come media punti, fin adesso, Maran 5 punti in 8 partite ha fatto peggio di De Canio, 8 punti in 11 partite.
La media punti tenuta da Maran darebbe in classifica una proiezione finale di 24 punti, quella di De Canio di 28 punti, con retrocessione inevitabile in entrambi i casi.
Forse licenziare subito Maran quando la squadra lo seguiva, dopo sole 8 partite, negandogli la possibilità di poter affrontare in casa il Sassuolo è stato un errore.
In ogni caso, licenziare De Canio e richiamare Maran, dopo l’umiliante sconfitta casalinga in Coppa Italia contro il Siena, era l’unica soluzione percorribile, nella speranza che avvenga finalmente l’auspicata scossa.

L’anno scorso Maran, con una robusta dose di fortuna, riuscì a mettere nel sacco la Fiorentina di Montella, adesso con il suo Catania è chiamato a ripetere l’impresa.
Parlo di impresa perché tale sarebbe battere la brillante squadra viola e mettere in cassaforte i 3 punti.
Parliamoci chiaro al Massimino, pur priva di Giuseppe Rossi, arriverà la quarta forza del campionato, fin adesso l’unica in grado di battere la Juventus. Contro le squadre che attualmente in classifica occupano le prime nove posizioni il Catania ha ottenuto 7 sconfitte e 2 soli pareggi casalinghi per 0-0 con Parma e Verona, ma ha giocato fuori casa contro le attuali prime 4 squadre.
In parte la brutta classifica è anche figlia di un calendario disgraziato.
Dopo la gara esterna contro il Sassuolo dovremmo conoscere meglio il nostro destino.
Se il Catania in queste 9 partite riuscirà ad ottenere almeno 11 punti, la salvezza sarà ancora possibile, altrimenti saranno dolori.

In ogni caso prima Fiorentina in casa e subito dopo Inter a San Siro: serve un’impresa.

Catania, 17 gennaio 2014

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( Fonte foto Manlio Grimaldi per Sport Enjoy Project Magazine )