Sconfitta casalinga del Sassuolo ad opera di un buon Torino, sconfitta casalinga per Chievo Verona contro un non proibitivo Parma e pesante sconfitta casalinga per il Catania contro una brillante Fiorentina guidata dal sempre più bravo Montella.

In classifica cambia poco, ma ormai il tempo stringe.

Il distacco di quattro punti dalla salvezza è rimasto inalterato, anche se la prodezza del Bologna, capace in dieci uomini di raggiungere il Napoli  proprio allo scadere, ha trasformato la coppia del quart’ultimo posto, l’ultimo utile per la salvezza, in un terzetto.

Moltissimi tifosi del Catania hanno perso la fiducia e si sono rassegnati al peggio, ma la loro rassegnazione, pur giustificata e comprensibile, allo stato attuale non ha un fondamento logico.

Per prima cosa mancano ancora diciotto partite alla fine del campionato e ci sono ben 54 punti a disposizione.

Poi, la media salvezza momentaneamente si è abbassata attestandosi a 37 punti. Infine, bisogna giocare quattro confronti diretti contro Livorno (in casa), Chievo Verona, Sassuolo e Bologna (fuori casa).

Basterebbe vincere il confronto diretto casalingo contro il Livorno e vincerne un altro esterno per colmare l’attuale svantaggio in classifica.

Dato per retrocesso il Livorno, che comunque ha gli stessi punti del Catania e domenica ospita il Sassuolo, delle rimanenti squadre in lotta per la salvezza, il Catania non ha niente in meno rispetto al Sassuolo, al Chievo o al Bologna, anzi.

Quindi bisogna crederci, mollare sarebbe imperdonabile.

Purtroppo anche il ritorno in panchina di Maran non ha dato i frutti sperati, anzi la rovinosa sconfitta casalinga contro la Fiorentina ha fatto battere a Maran un record negativo: l’attuale tecnico, con soli 5 punti stagionali conquistati in 9 gare in panchina detiene adesso la media più bassa in assoluto dal ritorno in serie A.

Con 0,55 punti a partita Maran ha superato in negativo il magnifico perdente Atzori che ha chiuso la sua avventura a Catania con la pessima media di 0,60 (9 punti in 15 partite), media che peggiorato poi quest’anno alla guida della Reggina.

Tutti ci auguriamo che Maran dimostri anche quest’anno di essere un allenatore all’altezza della serie A.

Quindi nulla ancora è perduto, e tutto sarebbe ancora in gioco anche in caso di undicesima sconfitta esterna consecutiva.

L’unica cosa da capire davvero è fino a che punto la squadra creda nella salvezza e fino a che punto ci creda il Presidente.

Per salvarsi è necessario che la società ingaggi un attaccante in grado di tirare in porta con la convinzione di segnare.

Il solo Bergessio non basta. L’acerbo Boateng non è all’altezza della serie A (forse nemmeno della serie cadetta) e Barrientos, Castro, Leto e Keko sono, nella migliori delle ipotesi, tutte mezze punte.

Ripeto quanto già detto in un precedente articolo: la situazione del Catania sarà molto più chiara dopo la nona giornata di ritorno, dopo la gara esterna contro il Sassuolo.

Se da oggi alla fine di quella gara la squadra avrà conquistato almeno 11 punti la salvezza sarà possibile, altrimenti amen.

Una cosa è sicura: più passano le gare più diventa difficile.

Teniamo presente che un’eventuale sconfitta a San Siro contro l’Inter obbligherebbe poi il Catania a fare almeno 11 punti nelle altre 7 partite e non è poco.

Catania, 21 gennaio 2014

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine