Nonostante Bergonzi, Maran e Frison il Catania rimane ancora in vita
Nonostante Bergonzi, Maran e Frison il Catania rimane ancora in vita.
Il Catania fallisce l’appuntamento più importante della stagione, non riesce a battere il Livorno e rimane relegato all’ultimo posto, senza intravedere ancora la luce della salvezza.
Poteva essere una giornata memorabile per i colori rossazzurri, i risultati finali provenienti dagli altri campi non potevano essere migliori, purtroppo la vittoria non è arrivata. I tre punti conquistati avrebbero avuto un valore enorme ai fini della classifica, avrebbero consentito agli uomini di Maran di compiere un balzo gigantesco in avanti, invece il Catania ha rischiato addirittura di perdere.
Del perché non sia arrivata la tanto desiderata vittoria ci potrebbero essere centinaia di spiegazioni, tutte differenti e tutte valide. Senza voler a tutti i costi cercare capri espiatori, secondo il mio personale punto di vista, che potrebbe anche non essere condiviso, i motivi principali della mancata vittoria hanno tre nomi: Bergonzi, Maran e Frison.
Procediamo con ordine. Al 25’ della ripresa, sul risultato di 1-1, con i rossazzurri tutti protesi in avanti alla ricerca della vittoria, il signor Bergonzi (arbitro che porta malissimo al Catania) si è inventato un calcio di rigore a favore del Livorno per un fallo inesistente di Frison (che è stato anche ammonito) sul gran simulatore Emeghara.
Tutte le riprese televisive hanno confermato ciò che si vedeva anche a occhio nudo: rigore fasullo. L’arbitro Bergonzi, in verità, non l’aveva nemmeno fischiato, ma condizionato dal giudice di linea Tommasi (ma che cosa ha visto? E quale funzione hanno i giudici di porta dal momento che continuano a prendere abbagli clamorosi?) ha indicato il dischetto.
Dal momento che il Catania tre minuti dopo è riuscito a pareggiare con Barrientos è lecito pensare che senza il generoso regalo di Bergonzi con molta probabilità sarebbe arrivata la vittoria in rimonta.
Il secondo nome è quello di Maran. Ancora una volta ha commesso diversi errori tattici, la squadra ha regalato il primo tempo al Livorno e risulta incomprensibile l’esclusione di Izco dall’undici di partenza. Dispiace dire certe cose perché si tratta di una brava persona, ma in questo momento le cifre lo condannano senza pietà: 11 partite 6 casalinghe e 5 in trasferta e soltanto 7 punti Meglio di lui ha fatto il licenziato De Canio che in 11 gare, 5 casalinghe e 6 in trasferta, comprese quelle contro le prime tre in classifica, Juventus, Roma e Napoli, ha ottenuto 8 punti, ovvero un punto in più. La squadra, però, lo vuole e lo segue, quindi speriamo che sbagli di meno perché in questo momento, pur non essendo l’unico responsabile dell’attuale classifica, ci ha messo qualcosa del suo.
Il terzo nome è quello del giovane portiere Frison, bravo a Milano e in altre circostanze. Speriamo che si sia trattata soltanto di una giornata nera e nulla più, perché ha sulla coscienza tutte tre le reti del Livorno, compreso il presunto (inesistente) fallo da rigore, dal momento che in largo vantaggio sul gran simulatore Emeghara ha tardato a tuffarsi creando i presupposti per l’azione sleale dell’attaccante del Livorno.
Mi chiedo: ma qualcuno gli avrà pur detto in quale direzione si respinge, poiché nelle altre due reti del Livorno ha commesso due errori da dilettante. Come all’andata, a portieri invertiti il Catania avrebbe vinto.
Ebbene, nonostante tutto, i rossazzurri hanno trovato la forza per rimontare tre volte il Livorno e conquistare almeno un punto.
Visto che il Bologna, il Chievo e il Sassuolo hanno perso in casa alla fine il Catania in classifica ha ridotto il distacco di un punto.
Magra consolazione è vero, ma la squadra è ancora viva.
In questo momento è lotta a cinque per evitare le tre retrocessioni, la squadra più debole mi pare il Livorno (alla fine penso che retrocederà) ma i labronici, carenti in difesa e a centrocampo, hanno due attaccanti veri come Paulinho ed Emeghara che potrebbero far fallire i miei pronostici.
Catania, 2 febbraio 2014
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( Fonte foto Manlio Grimaldi per Sport Enjoy Project Magazine )
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