È inutile far finta di niente, la delusione è grande. La sconfitta di Verona pesa come un macigno e non sarà per niente facile assorbirla.

Dopo la prevista battuta d’arresto del Bologna contro la Roma e l’ennesimo tonfo casalingo del Livorno contro i “nemici” del Verona, il Catania aveva a portata di mano la prima grande occasione di salvezza e l’ha sciupata.

Il pareggio di per sé è un risultato neutro. Ci sono partite in cui la divisione della posta equivale ad una sconfitta, altre in cui conquistare un punto è simile ad una vittoria. Ecco, dopo i risultati di Bologna e Livorno per il Catania pareggiare contro il Chievo sarebbe stato come vincere, purtroppo qualcuno non l’ha capito.

Il Catania ha giocato per vincere ed ha perso. Persino la sconfitta di misura sarebbe stata indolore: avrebbe permesso al Catania, vittorioso all’andata per 2-0, di restare in vantaggio nei confronti diretti con i rivali.

Forse chi doveva non ha riflettuto su questo piccolo ma significativo particolare. Adesso per superare il Chievo Verona nella classifica finale occorre, oltre agli attuali 2 punti di distacco, recuperare ben 8 reti nella differenza reti generale che è di 19 fatti e 35 subiti per i clivensi e di 19 fatti e 43 subiti per i rossazzurri.

Sarebbe opportuno cominciare a guardare anche a queste cose.

Come la mettiamo se alla fine del campionato Catania e Chievo dovessero arrivare appaiati al terz’ultimo posto con 35 punti?

Spiegare il perché il Catania abbia fallito questa prima grande occasione non è facile poiché ci sono parecchie concause.

Per prima cosa è necessario dire che la designazione di Orsato di Schio, comune a circa 40 Km dal quartiere di Chievo, non è stata oculata.

Questo non significa niente, potrebbe ribattere qualcuno. Siamo d’accordo, fatto sta che al Chievo è stato assegnato un calcio di rigore che si poteva dare, ma anche non dare, al Catania non è stato dato un calcio di rigore dello stesso peso specifico.

Dopo il calcio di rigore contro assolutamente inventato da Bergonzi in Catania – Livorno, che ha impedito al Catania di ribaltare il risultato, un altro rigore contro in un altro delicato scontro salvezza.

Diciamo che il Catania anche quest’anno non è fortunato con gli arbitri.

La seconda chiave di lettura potrebbe essere data dall’impostazione tattica sbagliata, ma non mi sento di buttare la croce addosso a Maran.

Certo fare le barricate e giocare di rimessa, anche per lo 0-0, alla luce del risultato finale che è scaturito sarebbe stata una scelta molto più azzeccata, invece Maran ha scelto di giocarsela a viso aperto e siamo stati puniti oltre i nostri demeriti. Ma anche il quel modo, se fosse arrivata la sconfitta, l’allenatore avrebbe subito le critiche.

La verità è che per vincere bisogna segnare e il Catania, oltre Bergessio, non ha un attaccante da doppia cifra.

Sulle sorti del Catania sta ancora pesando molto quell’intervento gratuito e cattivo di Chellini su Bergessio, che ha messo il centravanti rossazzurro fuori combattimento per un lungo periodo, impedendogli di trovare quella forma ottimale che ancora stenta ad arrivare.

Così il capocannoniere attuale del Catania rimane Barrientos con 4 reti in 17 presenze, ma anche in questo caso non averlo avuto a disposizione per ben otto volte è stato un grosso danno.

Comunque non è il caso assolutamente di disperarsi perché il Catania nella corsa salvezza mantiene ancora il piccolo vantaggio delle cifre.

Che cosa vuol dire?

Semplice, basta fare un piccolo giochino. Significa che se tutte le squadre impegnate nella lotta per evitare la retrocessione mantenessero in queste 13 partite finali la media inglese il Catania si salverebbe.

Questa è la classifica attuale delle 5 squadre in lotta per evitare la B: Sassuolo 17, Catania 19, Livorno 20, Bologna e Chievo Verona 21.

Questa sarebbe la classifica finale mantenendo, per assurdo, la media inglese, ovvero la vittoria in casa e il pareggio fuori: Chievo Verona 48, Catania e Bologna 46, Livorno 45 e Sassuolo 44.

Il Catania si salverebbe per i confronti diretti col Bologna.

Naturalmente la media inglese non sarà rispettata da nessuna delle squadre in lotta per evitare la retrocessione, ma credo sia ormai chiaro a tutti cosa avrebbe significato pareggiare contro il Chievo.

Dunque andiamo aventi con fiducia, perché dopo Sassuolo – Catania la situazione dovrebbe essere molto più chiara per tutti e la classifica potrebbe essere ben diversa da quella attuale.

Io resto fiducioso nella speranza che Maran, appena 11 punti in 14 partite in panchina, riesca ad acciuffare almeno la media di 1 punto a partita.

Significherebbe arrivare a 35 e con molta probabilità salvarsi, purché a 35 non ci finisca anche il Chievo.

Retrocedere per la differenza reti per aver perso 2-0 contro il Chievo.

No, no, non sarebbe possibile. Non voglio proprio pensarci.

Catania, 24 febbraio 2014

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto Manlio Grimaldi per Sport Enjoy Project Magazine )