La forza mentale, il Catania e la profezia che si auto adempie….. di Tino La Vecchia
Alla fine degli anni Quaranta dello scorso secolo un noto sociologo americano, Robert Merton, introdusse nelle scienze sociali il concetto della profezia che si auto adempie: «una supposizione o profezia che per il solo fatto di essere stata pronunciata, fa realizzare l’avvenimento presunto, aspettato o predetto, confermando in tal modo la propria veridicità». Insomma, in termini molto più chiari, nella vita, come nello sport, se mentalmente sei convinto di essere sconfitto in partenza di sicuro perderai.
Il Catania si presentava a Genova senza un attaccante decente, privo di alcune pedine fondamentali, come Barrientos, Bergessio e Castro, ma in campo si presentava in undici contro undici e non in sette.
Senza forza mentale il Catania ha fallito in pieno la partita. Ancora una volta Maran ha sbagliato sia la formazione che l’impostazione tattica della partita, ha sbagliato i tre cambi e non ha saputo dare la giusta carica mentale alla squadra.
Incassata la rete di Antonelli dopo appena dieci minuti, il Catania non ha mai dato l’impressione di poter pareggiare l’incontro, mai un’azione veramente pericolosa. A complicare le cose ci si è messa l’espulsione di Bellusci. A questo punto io mi chiedo: a Genova come a Bergamo i nostri calciatori hanno dato luogo a tutta una serie incredibili di scivolate, ma è mai possibile che non si riesca ad utilizzare i tacchetti adatti?
Subita la rete il Catania ha mostrato in alcuni singoli tanta buona volontà, ma senza uno straccio di schema di gioco decente non si va da nessuna parte. Poi, visto che anche in dieci la squadra non era ancora del tutto affondata, Maran ha pensato di togliere Lodi e mandare in campo Monzon che, mancando un facile rinvio, ha aumentato il numero di reti subite dal Catania per sue specifiche colpe e ha rafforzato, secondo le statistiche della «Gazzetta dello Sport», il suo primato di calciatore più scarso del campionato. Per Monzon 12 presenze, diversi 4 in pagella e mai una sufficienza. Capisco che Lodi stava disputando una brutta gara, in occasione di una punizione battuta è stato preso anche in giro da Giuseppe Sculli, il quale si sa, più volte squalificato per il calcio scommesse, non deve essere proprio un “mostro” in tema di lealtà sportiva, ma per quel che ha mostrato fin adesso Monzon molto meglio far giocare un elemento della formazione Primavera.
Comunque, voltiamo pagina e non pensiamoci più. Col pareggio in classifica sarebbe cambiato poco.
La salvezza è ancora a portata di mano del Catania, a patto che nell’anticipo di sabato i rossazzurri battano il Cagliari e poi vadano a cogliere almeno un punto fuori casa contro il Sassuolo.
Ripeto dopo quella gara ne sapremo di più.
Da tifoso del Catania ho scritto di aver accolto con gioia la notizia che il Sassuolo aveva affidato la panchina a Malesani, adesso, visto che fra due gare c’è in programma Sassuolo – Catania, spero che la dirigenza emiliana non si faccia prendere dalla frenesia e dia al buon Malesani (cinque sconfitte in cinque gare in panchina) la possibilità di battere il record di sconfitte consecutive.
Scherzi a parte, nonostante tutte le sue vistose carenze, (basta vedere come sta gestendo Berardi) non ho mai criticato il Malesani tecnico, ma il Malesani privo di forza mentale e incapace di trasmettere convinzione alle sue squadre.
Spero che Maran non lo imiti, che sappia dare la giusta carica ai suoi e riesca contro il Cagliari a conquistare i tre punti fondamentali per ottenere la salvezza.
Ribadisco ciò che ho scritto nel precedente articolo: il vantaggio del Livorno e del Bologna sul Catania è più teorico che pratico e può anche scomparire. Il Livorno deve disputare 5 partite in casa e 7 fuori. Esaminando con attenzione il loro calendario in teoria non dovrebbero fare più di 9-10 punti e fermarsi a quota 29-30.
Il Bologna ha 6 gare in casa e 6 gare fuori, domenica ospiterà il Sassuolo e potrebbe batterlo, poi si recherà a Livorno, poi ospiterà il tranquillo Cagliari e potrebbe batterlo, poi farà visita al Chievo Verona.
Il Bologna da qui alla fine potrebbe fare benissimo 13-14 punti e tirarsi fuori, ma per farli dovrà necessariamente inguaiare sia il Sassuolo, sia il Livorno che il Chievo Verona.
Il Catania è l’unica squadra pericolante ad avere 7 partite in casa 5 fuori: per tirarsi fuori deve sfruttare il fattore Massimino, se ci riuscirà sarà salvezza.
Adesso non ci sono più attenuanti, Maran per primo è chiamato a migliorare la sua squallida media di 0.73 a partita (quest’anno 11 punti in 15 panchine) e ha dimostrare assieme a tutti i calciatori di meritare la permanenza in serie A.
Catania, 3 marzo 2014
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto Manlio Grimaldi per Sport Enjoy Project Magazine )
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