Catania, se veramente avessi voluto…….. di Tino La Vecchia
Volere nella vita significa fare di tutto affinché una situazione possa concretizzarsi, significa lottare, creare le condizioni adeguate per realizzare un obiettivo.
Perdonate le mie affermazioni, che alle orecchie di qualcuno potrebbero sembrare maliziose e offensive: il Catania non ha voluto.
Infatti, non mi pare che società e la squadra quest’anno abbiano fatto di tutto per voler ottenere la permanenza in serie A.
Il ritorno alla vittoria, dopo dieci gare di continui bocconi amari, non ha fatto altro che alimentare il mare dei rimpianti.
Ripeto ciò che ho già scritto: sarebbe bastato avere in classifica soltanto 3 punti in più, per continuare a lottare e giocarsi tutto nella gara spareggio di Bologna.
Invece, anche dopo la vittoria contro i blucerchiati, la squadra è praticamente in serie B, il filo delle ultime illusioni lo ha spezzato il Sassuolo, andando a vincere sul campo del Chievo Verona.
Il presidente del Sassuolo Squinzi vuole fortissimamente salvarsi e sta facendo il possibile (e anche qualcosa in più) per centrare l’obiettivo.
La vittoria contro la Sampdoria per il Catania ha valore solo statistico, inutile illudersi ancora, serve semmai a ribadire che con Pellegrino in panchina la squadra ha già ottenuto due punti in più di quelli ottenuti da Maran nelle sue ultime otto panchine!
Troppe vistose le carenze dell’allenatore bi esonerato per passare sotto silenzio: la squadra gli è sfuggita di mano come scappa un palloncino a un bambino. C’è da dire che il Presidente ha contribuito non poco (volutamente?) a creare la situazione attuale.
Non mi piace ripetere le illazioni che da alcuni mesi circolano in città, ribadite da un autorevole quotidiano sportivo come La Gazzetta dello sport, preferisco pensare che la retrocessione sia soltanto figlia di una serie incredibile di circostanze sfortunate, tuttavia non posso nascondere che un altro attaccante di peso da affiancare a Bergessio sarebbe servito come il pane, invece la società ha preferito ignorare l’esigenza e a gennaio è arrivato soltanto un modesto attaccante esterno di serie B come Fedato.
Ma al di là delle carenze in organico, degli infortuni e della sfortuna ciò che non riesco proprio a comprendere come una squadra, praticamente salva dopo Catania – Lazio, sia potuta incappare in una così lunga striscia negativa senza reagire.
E qui torna in ballo il discorso dell’allenatore e del Presidente: una società che vuole veramente salvarsi, dopo le gravissime sconfitte esterne col Chievo Verona e col Genoa, non tiene ancora in panchina Maran. Ammesso che voglia continuare a dargli fiducia incondizionata, dopo il pareggio casalingo contro il Cagliari e l’umiliante sconfitta esterna contro il Sassuolo deve far qualcosa, non può far finta di niente e consentirgli di conseguire altre quattro mortifere sconfitte consecutive.
Adesso cosa si pretende da Pellegrino? Il Catania nella gara esterna contro il Milan non ha demeritato, in quella interna contro la demotivata Sampdoria ha fatto il suo dovere.
Ormai i giochi sono fatti, a prescindere dalla gara di Verona.
Nel calcio i miracoli sono eventi molto rari.
Per ottenere i miracoli occorre aver molta fede, bisogna crederci e, soprattutto, bisogna davvero volerli…e non soltanto a parole.
Catania, 26 aprile 2014
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto Manlio Grimaldi per Sport Enjoy Project Magazine )
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