AL BAR TURRISI DI CASTELMOLA ( TAORMINA )
IL cavaliere Turrisi , abil nella produzione del vino si prodigo’ in una specialita’ tutta sua . Aromatizzo’ il vino allo scopo di far conoscere ai turisti gli aromi e i profumi della propria terra . Il vino alle mandorle e’ di sicuro un vanto del cavaliere , nato da un vino bianco secco in fusione con le mandorle , erbe aromatiche ed essenze agrumarie . Dalle stesse mandorle che arricchivano il vino ne derivo’ l’antico nome del bar : taverna del mandorlo in fiore . Piano piano le cose cambiarono , i turisti che allora facevano tappa a Castelmola non potevano non inebriarsi di questo dolce nettare il tutto ovviamente accompagnato dalla particolare ospitalita’ del grande donnaiuolo di casa , il Cavaliere Turrisi .
Il bar comincio’ a farsi strada ; a raccontarne i ricordi di un passato mai svanito un librone per la firma dei visitatori .
La storia dei ‘’ falli ‘’ o ‘’ minchia ‘’ nel nostro dialetto siciliano , ampiamente presenti nei vari locali del bar , non sono altro che una rappresentazione della cultura dei luoghi e giammai il senso volgare del membro virile dell’uomo .
L’idea del fallo ha sicuramente suscitato inizialmente grande sgomento specialmente per il parroco ma in realta’ e’ un simbolo per nulla volgare , si trova anche nella cultura dei Greci antichi colonizzatori di questa terra . E’ il Dio Priapo che ha rappresentato nell’antica Grecia la fecondita’ , la liberta’ , la fortuna , la vita e la bellezza .
Il fallo e’ peraltro un simbolo che ha rappresentato nell’antichita’ l’antidoto contro il malocchio di cui non si puo’ di certo negare la sua efficacia .
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