La retrocessione di Catania e Bologna era nell’aria, per certi versi è stata cercata e meritata, ma quello che non è assolutamente giusto è il modo in cui è maturata.

Stendiamo un velo pietoso sulla sconcertante prestazione della Fiorentina contro il Sassuolo, che di fatto ha regalato la salvezza alla squadra del potentissimo presidente Squinzi, ma che in maniera apparentemente voluta e colpevolmente antisportiva il Cagliari regalasse i tre punti al moribondo Chievo Verona in pochi lo credevano.

Lo temevamo in molti, ma, visto l’andazzo quasi pulito di tutto il campionato, nessuno se lo aspettava.

Il Catania ha fatto il suo dovere: ha vinto la sua prima (e unica) gara esterna del campionato appaiando il Bologna in classifica e scavalcandolo per i confronti diretti, il Cagliari assolutamente no.

Dopo aver trovato tre punti insperati contro la Fiorentina, al Sassuolo sarebbe bastato il pari (eventualmente rimanendo fermo a 32 si sarebbe salvato per i confronti diretti con Bologna e Catania), col solo pari, invece, Il Chievo avrebbe rischiato seriamente la B. Per evitarla ai clivensi sarebbe poi servito battere l’Inter o pareggiare e sperare nella contemporanea mancata vittoria di Bologna contro la Lazio e del Catania al Massimino contro l’Atalanta.

Questa era l’ultima fiammella di speranza alla quale mi aggrappavo dopo la sconcertante vittoria del Sassuolo a Firenze.

O il Chievo retrocesso a 31 col Catania a 32, oppure l’arrivo di tutte le tre squadre a 32 con il Catania salvo per la classifica avulsa nei confronti di Bologna e Chievo (Catania punti 9, Chievo Verona 7 e Bologna 1).

Pazienza per la seconda volta nella sua storia il Catania retrocede per colpa del Cagliari.

La prima volta è finito in serie C nel 1986-87 quando, alla penultima giornata di campionato, un Cagliari, da tempo retrocesso, ha bloccato il Catania al Cibali sullo 0-0.

Era il 14 giugno 1987, ero allo stadio a disperarmi per quella prestazione del Cagliari da finale di Coppa a Campioni.

La settimana successiva il Catania veniva beffato da un rigore fasullo dal

Cesena, al quale servivano i tre punti per la promozione in A, e per un punto finiva in C.

Nello spazio di un punto finivano più squadre e, dopo gli spareggi si salvava la Lazio, che, tanto per cambiare, era stata penalizzata per corruzione.

Quel Cagliari, poi si seppe, si impegnò per favorire la Lazio.

In seguito i rapporti fra Catania e Cagliari si sono largamente sistemati e nessuno ci pensò più.

Oggi il Cagliari, con una condotta assolutamente da condannare ha di nuovo decretato la retrocessione del Catania (e anche del Bologna).

Ci aspettavamo tutti il pari, poi magari il Chievo avrebbe pareggiato contro l’Inter, il Bologna non avrebbe vinto all’Olimpico contro la Lazio e il Catania, anche vincendo contro l’Atalanta, sarebbe retrocesso lo stesso per la differenza reti peggiore del Chievo.

Sarebbe stato più bello e in molti sarebbe cresciuta l’illusione di avere in Italia un calcio più pulito.

Catania, 12 maggio 2014

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini alla voce disperazione  ilquotidianoinclasse.ilsole24ore.com )