La Gran Fondo Internazionale Nove Colli di ciclismo ha celebrato quest’anno la sua 44.a edizione ed ha rispettato la sua nomea di manifestazione granfondo più vecchia e famosa al mondo. Come impone la tradizione si è snodata attraverso i due percorsi tanto cari ai ciclisti che si cimentano : la 130 km ( quattro i colli da scalare ) e i 200 km ( i più famosi nove colli)

La partenza e l’arrivo come sempre da e a Cesenatico , dopo aver percorso un grande anello su per gli impegnativi colli. La vetta più alta è quella di Pugliano ( 787 mt sul livello del mare ) , il settimo dei nove colli che si trova a metà percorso e che segue l’altura di Perticara a 655 mt. A queste si è giunti dopo un sali e scendi da Forlimpopoli quando tutti noi corridori ci siamo trovati faccia a faccia con la prima salita quella del Polenta ( 305 mt ) , per poi scendere a Fratta e Meldola e poi salire fino ai 400 mt di Pieve di Rivoschio. Dopo aver raggiunto San Romano , un nuovo strappo , quello del Ciola che ci ha portato a 531 mt e poi il famosissimo Barbotto ( 515 mt ), il vero obiettivo di tutti i ciclisti iscritti. Dopo a seguire Ponte Uso a Sogliano una progressione con i 405 mt di Monte Tiffi , i 655 mt di Perticara ed i 787 di Pugliano.  Infine si torna a scendere con l’ottavo e nono colle, rispettivamente Passo delle Siepi e Gorolo, fino a Cesenatico.

Le maglie multicolori dei ciclisti si sono snodate attraverso un itinerario incantevole che passa attraverso paesi, rocche, castelli e chiese, dolci tornanti attraverso cui cominciare ad abbandonare la pianura; si comincia a salire lungo i colli  e subito dopo si comincia a provare l’ebbrezza delle discese e così per tante tante volte fino al ritorno a Cesenatico quando ad aspettare ogni singolo ciclista c’è una folla plaudente che riesce a farti provare l’emozione di essere un vero ciclista, che riesce a farti ricordare e per sempre quell’ultimo chilometro , che riesce a farti raccontare al ritorno a casa quella gara in ogni suo chilometro sempre più nei dettagli e nei più piccoli particolari .

Un grande applauso va a quell’esercito di persone capaci di garantire la sicurezza di questa carovana di ciclisti: sono circa un migliaio di volontari, fra uomini e donne; li abbiamo trovati dappertutto , agli incroci, lungo le strade, nei punti di ristoro, al pasta party.

La Nove Colli oltre che dalle strade, dalle salite , dalle pendenze delle salite, dai tanti chilometri , dalle ripide discese è fatta anche di tanto prima e tanto dopo da raccontare: da quell’iniziale pacco gara da andare a ritirare assieme a tanti gadget fino alla consegna della medaglia al momento di tagliare il traguardo, perchè non è importante l’ordine d’arrivo quanto la soddisfazione di aver vinto la gara con se stessi, con quella voglia di mettersi in gioco che non ha età. Poi sei hai centrato i tuoi obiettivi sarai più soddisfatto, hai mantenuto la promessa fatta, primo a te stesso. Ed ecco che, tu ciclista ( e questo è il vissuto di Manlio Grimaldi), corri anche per qualcun’altro/a, quel qualcuno/a che come te si è svegliato/a prima dell’alba, dormendo poco e male per paura che la sveglia potesse non sentirsi  perdendo la gara che aspettavi da 365 giorni, che ha vissuto ore ed ore di attesa che tu ciclista tornassi dai tanti allenamenti. E quel qualcun’altro/a lo/a trovi appoggiato/a alla balaustra di arrivo , pronto/a con la macchina fotografica ad immortalarti sulla linea di arrivo  per poi stringerti in un grande abbraccio,regalandoti quel sorriso che ti aspettavi e che vale quell’anno di sudore e fatica.

Resta nei miei occhi l’idea e la consapevolezza di aver vissuto una favola , un sogno apparso davanti ai miei occhi, da tre anni a questa parte, come per magia

Ciao Nove Colli e grazie per le emozioni che mi hai regalato!” …. come ci ha riferito Manlio.

catania, 12 giugno 2014

Michael Grimaldi per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto Laura Vicari per Sport Enjoy Project Magazine, Foto Studio 5 per Sport Enjoy Project Magazine e Sportograf per Sport Enjoy Project Magazine )