In matematica si scrive con la sigla c.v.d. o CVD che significa come volevasi dimostrare e si scrive quando il risultato finale rispecchia la logica del procedimento.

Come volevasi dimostrare è un insieme di tre parole (in linguistica si chiama polirematica) che viene posto abitualmente al termine di una dimostrazione matematica, per evidenziare che la validità di un teorema è stata definitivamente dimostrata.

La diffusione di come volevasi dimostrare nella pratica scolastica ha determinato il suo successo nell’italiano parlato, e nel lessico giornalistico, poiché l’espressione viene usata per sottolineare con ironia, a posteriori, la prevedibilità di un determinato evento o l’assoluta veridicità di un’affermazione cui altri stentavano a credere.

Da tempo avevo scritto “Germania campione del Mondo” e così è stato.                             In verità la schiera di coloro che avevano pronosticato la formazione guidata da Loew sul tetto del mondo era abbastanza nutrita, ma personalmente mi appariva una soluzione così logica da ritenere regalata la quota di 7,5 che mi è stata pagata alla vigilia del Mondiale per la vittoria finale dei tedeschi.

Prima dell’avvio della competizione mi appariva assolutamente fuori dai giochi la “ridicola” Italia di Prandelli (sollecito nell’operare un’indecorosa fuga), con “la pancia piena” la Spagna, da decimo posto, ad essere generosi, i padroni di casa del Brasile.

Nei miei pronostici restavano soltanto la Germania e l’Olanda, con Belgio, Svizzera, Columbia, Francia, Cile e Argentina, tutte squadre molto più valide dell’Italia, indicate come possibili semifinaliste.

Sfortunate le prime cinque (la Francia ha avuto la sfortuna di incontrare la Germania nei “quarti”), in finale, senza grossi meriti, ci è arrivata l’Argentina al posto dell’Olanda.

Tuttavia, a dimostrazione che il calcio non è una scienza esatta, sono stati necessari 90 minuti più i tempi supplementari per decretare il logico vincitore del Mondiale.

Alla fine, per la quarta volta, sono stati i tedeschi ad alzare la Coppa più ambita e bella del calcio. Anche la statistica, per quanto possa essere aleatoria, ha avuto il suo piccolo peso: per la prima volta in assoluto una squadra europea ha trionfato in un mondiale sudamericano.

La squadra di Loew, sin dal primo incontro, ha mostrato sul campo il calcio migliore dal punto di vista dell’organizzazione del gioco.

Per il Brasile sarebbe stato molto meglio se il pallone scagliato a tempo quasi scaduto del cileno Pinilla, anziché far vibrare la traversa, avesse sancito l’eliminazione agli ottavi di finale. Meglio essere eliminati con le attenuanti generiche che subire l’umiliante 7-1 della semifinale e il pesante 3-0 della finale per il terzo posto.

In verità, convinto com’ero, della superiorità della Germania. non mi aspettavo una finale così combattuta ed equilibrata. La Germania ha avuto un chiaro predominio territoriale, ma per le occasioni avute l’Argentina avrebbe potuto segnare prima e chissà cosa sarebbe poi successo.

Tra logica e cuore ha vinto la logica. Ha vinto la squadra che proveniva da quattro semifinali consecutive, che tradotte in termini concreti significano chiara organizzazione, idee brillanti, progetto, politiche giovanili con investimenti ben mirati.

Non si può trattare di un caso, è il giusto epilogo, la logica conseguenza di un sistema che funziona perché una Nazione funziona.

Noi consoliamoci appigliandoci in maniera miserevole all’espulsione di Marchisio contro l’Uruguay, alle pietose attenuanti generiche, dopo non aver tirato in porta per una partita e mezza. Con scellerata allegria consentiamo ancora alle squadre di serie A di avere 20 stranieri in rosa e continueremo ad avere sempre gli stessi identici risultati.

Perché se la fortuna può anche baciare chi ha tradizioni e qualità come l’Italia, non sempre è disposta a baciare se non si ha una solida organizzazione e un progetto serio, serio e dignitoso, tale da impedire di scappare, così come fanno i topi, quando la nave affonda (che ne pensa Prandelli?).

Catania, 14 luglio 2014

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini alla voce Germania campione del mondo tg24.sky.it )