Così non va, bisogna immediatamente cambiare registro. Il Catania ancora non ha capito bene che cosa è la serie B e quali doti occorrono per mettere a tacere gli avversari.

Eppure ormai la vittoria era cosa fatta, ma in tutta onestà il giudizio sui rossazzurri non sarebbe cambiato poi di quel tanto, ma almeno i tre punti sarebbero rimasti. Invece, a soli dieci secondi dalla fine il Catania è  riuscito a buttare via quella vittoria che sembrava già ipotecata.

A fine gara il tecnico Pellegrino ha parlato di primo tempo dominato e di gara perfetta, ma in verità anche nel primo tempo il Lanciano, come ha sottolineato il tecnico ospite D’Aversa, ha avuto due colossali occasioni per segnare, anzi, per essere precisi, forse una rete l’aveva pure segnata ma il disastroso arbitro Minelli di Varese, per fortuna, (oppure no) non si è sentito di assegnare la rete agli ospiti.

Chissà forse se il Lanciano avesse segnato sarebbe stato meglio per il Catania, che di gran lunga superiore nel palleggio e nei fraseggi, avrebbe lo stesso ribaltato il punteggio e messo un po’ più di attenzione.

Alla fine la Virtus Lanciano non ha rubato nulla e ha meritato il pareggio, ma non si può buttare così una vittoria nei quattro minuti di recupero di scarsa concentrazione.

In serie B non basta chiamarsi Catania, infatti gli ospiti per nulla intimoriti del blasone del Catania, si sono mostrati più cattivi sin dalle prime battute di gioco. Insomma una delle tipiche squadre della serie B, serie in cui il Catania ancora non si è calato. Troppe leziosità, troppo portar palla e poco cattiveria agonistica, soprattutto nei quattro minuti finali, risultati poi fatali.

Pellegrino ha mandato in campo la formazione annunciata con in porta Terracciano e Frison in panchina, Peruzzi e Monzon sulle fasce e Spolli e Gyomber centrali. A centrocampo, assente Almiron, Rinaudo in cabina di regia con Chrapek e Martinho Attacco con Rosina e Castro esterni e Calaiò prima punta.

Dopo il fischio iniziale è il Catania a fare la partita, ma dopo un bel tiro da fuori area di Martinho all’8’ e una bella azione di Rosina al 14’, sono gli ospiti, al 18’ ad andare vicinissimi alla rete, prima con un’azione di Gatto che supera di slancio Monzon e semina lo scompiglio in area, bravo Gyomber a liberare e poi con un colpo di testa di Ferrario che Terracciano respinge, probabilmente, dopo che il pallone aveva varcato la linea.                    Al 23’ il Catania passa in vantaggio con Calaiò molto abile  a farsi trovare in area su invito di Rinaudo, complice la difesa degli ospiti che sbaglia il fuorigioco.

Il Catania non chiude la gara e  il Lanciano ne approfitta

Alla fine del primo tempo il pessimo signor Minelli, concede un minuto di recupero e a recupero già scaduto, s’inventa una punizione per il Lanciano per un inesistente fallo di Spolli. La posizione è invitante per lo specialista Mammarella che calcia a girare e coglie in pieno il palo alla sinistra dell’immobile Terracciano.

Ad avvio ripresa Castro sciupa il raddoppio inciampando tutto solo in area dopo un delizioso invito di Rosina. Gol sbagliato gol subito, infatti sulla ripartenza Peruzzi si fa superare in area e d’istinto ferma il pallone con la mano. L’arbitro concede il rigore che Pinato trasforma con sicurezza.                      Il Catania avverte il colpo e il Lanciano ne approfitta: Rinaudo perde l’unico pallone della sua gara, la difesa si fa trovare impreparata e Terracciano in uscita commette fallo su Gatto. Dal dischetto lo stesso Gatto porta in vantaggio gli ospiti.

il Catania accusa il colpo ma la sua caratura tecnica viene fuori e al 73’ pareggia con Martinho al termine di una bella azione manovrata.

I rossazzurri insistono e a cinque minuti dal termine Castro viene strattonato in area. Dal dischetto Rosina non sbaglia e fa sognare la vittoria

Avviene quel che nessuno si aspetta più. Il Catania, ormai sicuro della vittoria, anziché tenere palla, gestisce molto male i quattro minuti di recupero consentendo al Lanciano di effettuare alcuni lanci in area rossazzurra, apparentemente senza pretese, invece ad appena 10 secondi dalla fine Spolli rinvia male di testa e la palla perviene proprio al talento Cerri, entrato all’88, che dal limite dell’area centra l’angolino basso alla sinistra dell’esterrefatto Terracciano, Per il Lanciano è l’insperato pari per il Catania la beffa di due punti buttati.

Squadra da rivedere, senza voler buttare la croce addosso a nessuno si sono viste luci e ombre. Bene Rosina, Rinaudo e Calaiò (espulsione finale a parte), incolpevole Terracciano, benino Martinho, ma male Monzon e ancor peggio Peruzzi.

Non serve allarmarsi, nessuna delle tre squadre retrocesse ha vinto, pari il Livorno, pari il Catania e addirittura sconfitto il Bologna, ma in serie B. è risaputo, il blasone non conta nulla.

Catania, 30 agosto 2014

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini gianlucadimarzio.com )