La decisione era nell’aria e puntuale è arrivata: Pellegrino, pur rimanendo al Catania, è stato sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra.

Il Catania, nel tentativo di raddrizzare subito una stagione nata male, si affida a Giuseppe (Beppe) Sannino.

Tutto si può dire meno che il nuovo tecnico dei rossazzurri abbia avuto una vita facile. Non più giovanissimo, essendo nato ad Ottaviano nei pressi di Napoli il 30 aprile 1957, Sannino ha vissuto delle difficoltà che ne hanno fortificato il carattere. Trasferitosi con la famiglia a Torino, in seguito all’assunzione del padre alla Fiat, Sannino ha cominciato a giocare a calcio con scarsi risultati e  la sua carriera di modesto centrocampista non è andata al di là dell’attuale Lega Prof.

Molto meglio come allenatore.

Ritiratosi a poco più di trent’anni dal calcio giocato, riesce ad ottenere un posto di lavoro come ausiliare all’ ASL di Voghera e alla fine della giornata lavorativa si reca a Monza dove comincia ad allenare le squadre giovanili.

Agli inizi del XX secolo approda in serie C2 dove vince prima il campionato con il Lecco e poi con il Pergocrema

Agli inizi di ottobre del  2008 torna alla guida del Varese, e riesce in due stagioni a portarlo dalla Seconda Divisione alla Serie B, nel primo anno vince campionato, nel secondo supera i play-off dopo il secondo posto finale.

È il suo ingresso trionfale nel calcio che conta perché  dopo aver vinto la Panchina d’oro in Prima Divisione, nella stagione 2010-2011 conduce il Varese ad un incredibile quarto posto in classifica di Serie B e ai play-off promozione, che i lombardi perdono di misura in una contestatissima semifinale col Padova. Lasciando squadra e schemi ben avviati al futuro allenatore del Catania Maran che ne continuerà il lavoro.

A fine stagione Sannino viene meritatamente premiato quale miglior allenatore, di serie B e vince la Panchina d’argento.

A giugno 2011 approda con grande merito in serie A sulla panchina del Siena con un contratto biennale.

Conduce i senesi a una brillante salvezza, piazzandosi 14º in classifica finale. Nel 2012 raggiunge un traguardo storico con la squadra bianconera, traghettandola in semifinale di Coppa Italia, dove la squadra toscana viene eliminata dal Napoli.

A fine stagione rescinde il contratto col Siena con un anno di anticipo e passa sulla panchina del Palermo, firmando un contratto biennale che gli consente di guadagnare quattro volte tanto rispetto a ciò che percepiva a Siena.

Ma Sannino non aveva fatto i conti con l’incredibile Zamparini che, a seguito di un pareggio per 1-1 contro il Cagliari, con rete degli ospiti al novantesimo e due sconfitte nelle prime tre giornate di campionato, lo licenzia.

Senza la sua guida il Palermo sprofonda e quando Zamparini lo richiama ormai è tardi: Sannino tenta l’impossibile, rilancia la squadra in piena corsa per la salvezza, ma perde le gare finali e non evita la retrocessione.

Ritorna in A col Chievo Verona, ma qualcosa non funziona e viene esonerato dopo aver conquistato soltanto 6 punti in 12 gare.

Diventa tecnico della squadra inglese del Watford, di proprietà del plenipotenziario dell’Udinese Pozzo, che milita nella serie B inglese, detta Championship, subentrando a Gianfranco Zola.

Stranamente il Il 31 agosto 2014 si dimette da tecnico della squadra inglese, dopo 12 punti raccolti in cinque partite di campionato

Il 14 settembre 2014 diventa il nuovo allenatore del Catania, in Serie B, subentrando all’esonerato Maurizio Pellegrino.

La speranza che diventi l’allenatore che ha riportato il Catania in serie A.

Catania, 15 settembre 2014

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project magazine

( fonte foto google immagini ctzen.it )