Un Catania in chiara crescita ritrova la vittoria…………. di Tino La Vecchia
Il calcio spezzatino ha fatto scendere in campo Catania e Pescara appaiati all’ultimo posto con soli 3 punti.
Anticipi e posticipi, dovute alle esigenze televisive e commerciali hanno creato il caos, ma bisogna adattarsi.
Dopo la vittoria della Virtus Entella sul Carpi, che ha portato i liguri a quota 5 e del Varese sul il Trapani, con i lombardi a 6 punti in classifica, Catania e Pescara, nel posticipo domenicale, strano ma vero, sono entrati in campo all’ultimo posto in classifica.
Per fortuna, (è il caso di dirlo) il Catania, dopo tre pareggi e due sconfitte, ha vinto, ha agganciato le compagini a quota 6 e ha lasciato, oltre il Pescara fanalino di coda, indietro Brescia ed Entella.
Ma è stata davvero dura e per poco, al 96’ il Pescara non ha pareggiato facendo rivivere le beffe contro il Lanciano e il Crotone.
Per la partita del riscatto Sannino ha confermato la stessa identica formazione che ha subito il “pareggio beffa” di Crotone, schierando un 4-3-3 con in porta Anania, in difesa la coppia centrale formata da Gyomber e Spolli con Peruzzi e Monzon sulle fasce. A centrocampo, ancora assente Rinaudo, il tecnico ha dato fiducia al duttile Ciro Capuano e ha confermato il giovane Jankovic con Martinho. Tridente formato da Calaiò punta centrale supportato da Castro e Rosina.
Baroni, allenatore del Pescara, ha mandato in campo una formazione molto prudente col chiaro intento di non rischiare, lasciando in panchina gente del calibro di Pasquato, Nielsen e Sowe.
Nemmeno in panchina, perché indisponibili, altri giocatori validi come il bomber Maniero, il centrocampista Salamon e Brugman.
Leggendo i nomi che il Pescara si ritrova in organico non si capisce come possa occupare da solo l’ultimo posto in classifica.
Per gli abruzzesi solo tre pareggi e tre sconfitte in sei gare.
In casa biancazzurra potrebbe anche essere che il presidente Sebastiani decida per il cambio in panchina, ma il Pescara visto al Massimino è una signora squadra e il tecnico Baroni merita fiducia.
Il calcio d’avvio è del Catania e al 1’ minuto la partita si mette subito in discesa: Castro s’invola sulla sinistra e mette al centro, i difensori del Pescara sembrano liberare facilmente ma s’inserisce Rosina che viene falciato da Pesoli. L’arbitro, alla fine mediocre la sua direzione, indica il dischetto e lo stesso Rosina trasforma con freddezza calciando alla destra di Fiorillo.
Il Pescara non ci sta e reagisce subito con Appelt che al 13’, su azione d’angolo, di testa manda fuori di poco.
Al 20’ i biancazzurri pareggiano: Capuano (buona la sua gara) perde palla, Spolli non interviene e Melchiorri è bravo e lesto a districarsi in area e a sorprendere Anania, nella circostanza non impeccabile.
Il Catania accusa il colpo, gli abruzzesi giocano meglio e per due volte vanno vicini al vantaggio, prima con Bjarnason, che al 39’ di testa manda a lato di un soffio, poi al 41’ con un gran tiro da fuori area di Melchiorri, ma Anania stavolta è bravo e riesce ad alzarlo sopra la traversa.
Primo tempo si chiude fra i fischi dello spazientito pubblico.
Nella ripresa il Pescara si rende subito pericoloso con Pesoli che al 48’ di testa manda fuori di poco.
Quando qualcuno comincia a temere il peggio il Catania passa: corre il 51’ quando il giovane Jankovic azzecca una travolgente percussione, il pallone perviene a Calaiò che non perdona e batte l’incerto Fiorillo.
Poco dopo Jankovic per un infortunio è costretto a lasciare il campo e gli subentra Leto.
Al 60’ l’arbitro grazia il Catania sorvolando su una netta spinta in area di Gyomber a Melchiorri.
Scampato il pericolo, il Catania legittima il risultato prima con Leto, che da buona posizione spara un inguardabile piattone alle stelle, poi con Calaiò che al 81’, tutto solo in area, si fa ribattere la conclusione da Fiorillo.
Il Pescara non ci sta Baroni manda in campo prima Pasquato e poi Sowe e si rende pericolosissimo. Al 90 il bravissimo Bjarnason di testa sfiora il palo.
Subito dopo viene espulso Gyomber.
L’arbitro concede 5 minuti di recupero, Sannino manda in campo Sauro per Castro, ma la sostituzione tarda ad avvenire e l’arbitro, fra la disapprovazione del pubblico, estenderà la gara fino al 97’.
A trenta secondi dalla fine Pasquato, tutto solo in area, scaglia un micidiale diagonale: per alcuni lunghissimi secondi tornano i fantasmi della gara con il Lanciano e di Crotone, ma la dea bendata decide che tre volte sono troppe.
Il pallone incoccia il palo interno e torna fra le mani di Anania che lo tiene stretto per la prima vittoria del campionato.
In Sala Stampa un affranto Baroni spiega che la sua squadra ha giocato bene e che non meritava di perdere.
Da parte sua Sannino dice che il Catania non sta attraversando un momento felice e ha ancora diversi problemi, specialmente legati agli infortunati e a calciatori che pur, giocando, non sono al meglio dal punto di vista fisico.
Per intanto godiamoci la prima vittoria in attesa di tempi migliori.
CATANIA-PESCARA 2-1
MARCATORI: 1′ Rosina (su rigore), 21′ Melchiorri, 50′ Calaiò
CATANIA (4-3-3): 26 Anania, 2 Peruzzi, 23 Gyomber, 3 Spolli, 18 Monzon, 27 Jankovic (dal 53′ Leto), 24 Capuano, 6 Martinho, 10 Rosina, 9 Calaiò, 19 Castro (dal 91′ Sauro). A disposizione: 12 Ficara, 28 Parisi, 8 Escalante, 13 Garufi, 7 Marcelinho, 17 Çani, 29 Aveni. Allenatore: Sannino.
PESCARA (4-3-3): 1 Fiorillo, 2 Pucino, 5 Pesoli, 13 Zuparic, 11 Zampano: 31 Guana, 8 Bjarnason, 6 Appelt Pires 7 Politano (dal 84′ Pogba), 9 Melchiorri (dal 81′ Sowe), 10 Caprari (dal 72′ Pasquato). A disposizione: 18 Aresti, 12 Aldegani, 3 Baldor, 11 Grillo, 17 Cosic, 20 Nielsen, 28 Lazzari. Allenatore: Baroni
ARBITRO: Ghersini di Genova
AMMONITI: Calaiò, Monzon, Leto e Calaiò (Catania) Appelt Pires, e Pucino (Pescara)
ESPULSO: 90′ Gyomber,
RECUPERO: 1′, 7’
SPETTATORI: 14.339
Catania, 29 settembre 2014
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto Manlio Grimaldi per Sport Enjoy Project Magazine )
Facebook comments:
Lascia un Commento
Occorre aver fatto il login per inviare un commento