Signori , ecco a Voi l’Autodromo di Monza!!!

Grazie all’azienda farmaceutica Fidia, nell’ambito di un meeting aziendale “I vantaggi della terapia con HA nello sportivo” , organizzato a Monza, noi di Sport Enjoy Project Magazine abbiamo avuto il piacere e la fortuna di calcare la pista del famosissimo circuito italiano, sederci sulle tribunette in corrispondenza delle varianti e dei rettilinei,  mangiare nel paddock Ferrari, girare all’interno dei box della stessa Ferrari assistendo ai preparativi di gara, ai cambi ruote, ai pit-stop in gara ed ovviamente girare all’interno della sala stampa intitolata a Tazio Nuvolari. Per chi ama i motori, la loro storia e i tanti campioni che si sono succeduti in questo angolo del pianeta meglio non poteva esserci.

Proviamo a portarVi in giro per la pista per farvi rivivere le nostre emozioni.

Prima Variante (o variante del rettifilo): una strettissima curva a destra di 90 gradi, seguita da un’altrettanto stretta curva a gomito a sinistra. Dal rettilineo dei box si arriva lanciati ad oltre 370 km/h, con una lunghissima frenata si decelera a soli 70-80 km/h per affrontare questa “esse”.

Curva Biassono: Una lunga curva a destra dal raggio molto ampio (circa 300 metri). Vi si arriva in piena accelerazione dalla Prima Variante e si percorre “in pieno” con una buona dose di coraggio.

Seconda variante  o Variante della Roggia :Anch’essa è posta in fondo a un lungo rettilineo (oltre 1 km con l’acceleratore a fondo comprendendo anche la curva Biassono) sul quale si toccano i 335 km/h. Con un’altra lunghissima frenata si decelera a 110-120 km/h per affrontare una esse sinistra-destra molto stretta, modificata nel 2000, meno stretta tuttavia della prima variante

Prima curva di Lesmo :A soli 200 metri dall’uscita della Seconda Variante vi si arriva a velocità non troppo elevate, è una curva a destra di 75 metri di raggio che si percorre a circa 180 km/h.

Seconda curva di Lesmo: Segue di 200 metri la prima. In passato era uno dei punti “mitici” del circuito: vi si arrivava in piena accelerazione e si entrava in curva a quasi 300 km/h, solo i migliori piloti riuscivano a percorrerla “in pieno”. Con le modifiche del 1994-95 è stata molto rallentata, oggi ha solo 35 metri di raggio e si percorre a circa 160 km/h.

Curva del Serraglio :

Il nome deriva dalla presenza nelle immediate vicinanze del Serraglio. Si trattava della casa di caccia del Re, dove erano tenuti anche degli animali.

E’  una lievissima piega a sinistra dal raggio estremamente ampio (oltre 600 metri). Il rettilineo successivo incrocia, con un sottopassaggio, la curva Sopraelevata Nord dell’anello di alta velocità.

Variante Ascari:

Vi si arriva tenendo premuto l’acceleratore fin dalla seconda di Lesmo, anche qui si toccano i 330 km/h. Dopo la frenata si affrontano in rapida successione tre curve a sinistra-destra – sinistra che immettono sul rettilineo opposto ai box. Sono curve a raggio abbastanza ampio che si percorrono a velocità intorno ai 200 km/h.

Curva parabolica: Viene così chiamata per il disegno e la traiettoria che descriveva.

Nel rettilineo che conduce a questa curva si toccano nuovamente i 330 km/h, quindi si frena per entrare in curva a circa 180 km/h. La curva è molto lunga e a raggio via via crescente: dopo aver superato la parte più stretta si può percorrere il tratto finale in piena accelerazione, scorrendo verso l’esterno e imboccando il rettilineo d’arrivo a velocità già molto elevate.

Rettilineo della partenza: parte dalla fine della Curva Parabolica fino all’inizio della 1° Variante ed e’ lungo 1194,40 mt.

Catania, 30 settembre 2014

Michael Grimaldi per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto Manlio Grimaldi per Sport Enjoy Project Magazine  e monzanet per informazioni e disegni pista)

Catania, 30 settembre 2014

Michael Grimaldi per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto Manlio Grimaldi per Sport Enjoy Project Magazine  e monzanet per informazioni e disegni pista)