All’ora di pranzo con i ” galletti “……. di Tino La Vecchia
All’ora di pranzo con i “galletti”
Ma quale Juventus della serie B! I rossazzurri non riescono a trovare il passo giusto e ancora sono molto lontani dall’esprimere il loro valore.
Per chiarire come stanno le cose, martedì scorso, è intervenuto in sala stampa l’amministratore delegato Pablo Cosentino che ha risposto alle diverse domande dei giornalisti presenti.
Cosentino ribadisce che il programma della società non è mutato di una virgola: “dobbiamo tornare in Serie A”, ma ammette che fin ora qualcosa non ha funzionato.
Resta da capire cosa non ha funzionato e perché.
Qualcuno comincia ad avanzare l’ipotesi che la rosa del Catania sia eccessivamente sopravvalutata. Beh, se così fosse le speranze di ritornare in serie A sarebbero minime, perché significherebbe che non si tratta di un momento di crisi passeggera ma che la squadra sta raccogliendo, più o meno, per quel che vale.
Chi scrive, invece, incrollabile fede rossazzurra a parte, rimane della ferma convinzione che l’organico del Catania, in piena efficienza fisica, sia in assoluto il migliore della serie B. Il punto è solo uno: dall’inizio del campionato ad oggi né Pellegrino, né Sannino hanno potuto disporre della rosa al completo. Ad ogni gara disputata i due allenatori sono stati costretti a fare a meno di cinque – sei elementi, inoltre, diversi fra quelli scesi in campo ancora non hanno espresso nemmeno il 50% delle loro effettive potenzialità.
Martinho, Calaiò, Rosina e Almiron per la serie B sono un lusso e conoscono bene il torneo per averlo già disputato. Elementi come Spolli, Rinaudo, Capuano, Rolin e Peruzzi non li hanno in rosa tutte le squadre.
Anania, Castro, Leto, Gyomber e Chrapek per la serie B, non sono certo giocatori scarsi.
Ma se poi: Almiron non gioca mai, Rolin diventa un lontano ricordo, Rinaudo s’infortuna e salta 5 gare, Spolli, Castro, Leto e Peruzzi sono a sì e no al 30% , Martinho e Capuano devono adattarsi a nuovi ruoli, ecco che qualcosa non funziona.
Purtroppo, la realtà delle prime sette giornate di campionato ci dice che il Catania non può essere la Juventus della serie B.
Tralasciando il discorso che la Juventus, le rare volte che si trova in difficoltà, come è avvenuto nella gara di domenica sera contro la Roma, viene aiutata spesso da decisioni arbitrali sbagliate, mentre, nelle situazioni dubbie, il Catania è maltrattato dagli arbitri.
Fatte le debite proporzioni fra la serie A e la B, il Catania forse ha la rosa più forte della serie cadetta, ma non ha lo strapotere tecnico e di organico che in serie A ha la Juventus.
Dunque andiamoci piano con i proclami.
Domenica contro il Bari sarà veramente dura perché il Catania avrà diversi problemi di formazione.
Spolli è in forte dubbio, Gyomber in Nazionale, l’unico difensore centrale di ruolo resta Sauro. Ci sarebbe anche il classe ’95 Garufi, ma è probabile che si cercherà di recuperare almeno uno tra Spolli e Capuano.
Difficoltà anche a centrocampo dove mancherà il polacco Chrapek che, così come Gyomber, è stato convocato con la sua Nazionale giovanile.
In avanti saranno confermati Rosina, Calaiò e Castro, con quest’ultimo che deve stare attento a non farsi ammonire perché è già entrato in diffida dopo il cartellino giallo rimediato a Frosinone.
Nemmeno il Bari, con due soli pareggi negli ultimi tre incontri disputati, vive un momento felice. I Puglisi mirano dritti alla promozione, ma in questo momento sono soltanto al tredicesimo posto avendo ottenuto 2 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte.
Ma il Bari, a differenza del Catania, con i suoi 9 punti si trova a sole tre lunghezze dal terzo posto, occupato dal quartetto formato da Frosinone, Carpi, Avellino e Trapani.
Il Bari ha in rosa diversi giovani interessanti e giocatori esperti come l’ex parmense Matteo Contini che, comunque, in carriera di errori difensivi eclatanti ne ha commessi fin troppi.
I calciatori tecnicamente più temibili sono il centrocampista con vocazione offensiva Cristian Galano e le due punte Francesco Caputo e l’ex atalantino Giuseppe De Luca, più volte accostato al Catania.
Vincere non sarà facile, ma, visto che per le note esigenze televisive si gioca all’insolita ora di pranzo, speriamo che il Catania faccia un sol boccone dei “galletti”.
Catania, 08 ottobre 2014
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini solobari.it )
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