Dopo la recente e ancor fresca retrocessione nessuno poteva immaginare che per il Catania potessero esserci momenti ancor più neri.

Essere al penultimo posto dopo otto giornate in un torneo di serie A, in mezzo a squadre come la Juventus, la Roma o il Napoli può anche essere messo in preventivo, ma esserlo in serie B, per un Catania che ha fatto sognare l’Europa League, è un assurdo inimmaginabile.

Qui gli avversari, con tutto il rispetto, si chiamano Entella Chiavari, Trapani, Cittadella, Virtus Lanciano e così via.

Allora le cose sono due: se si accetta che il Catania vale quanto, e in certi casi anche meno, questi avversari si deve accettare anche l’attuale classifica. Se, giustamente, si considera che le ambizioni e il valore del Catania squadra e del Catania società sono diverse dalle squadre che lotteranno affannosamente per evitare la retrocessione in Lega prof, bisogna aver pazienza.

Il presidente Pulvirenti nella Conferenza Stampa di lunedì ha dichiarato a chiare lettere che il Catania punta, sottolineando quest’anno, all’immediato ritorno in serie A, quindi bisogna dargli la massima fiducia.

Si può anche comprendere la delusione dei tifosi rossazzurri, di fronte all’amara realtà di un andamento di campionato che non era previsto, ma non è possibile né accettare, né tantomeno giustificare certi atteggiamenti che nulla hanno a che vedere con la passione sportiva.

Chi vuole davvero bene al Catania deve capire che alla squadra in questo momento serve un po’ di tranquillità e non è certamente contestando i calciatori e la società che si risolvono i problemi.

Insomma, in questo momento occorre la calma dei nervi distesi.

Il nervosismo non paga: annebbia le idee e produce effetti negativi devastanti. I calciatori per primi, Leto e Peruzzi su tutti, devono sforzarsi di capire che soltanto riacquistando una serenità mentale è possibile risalire in fretta la china.

I valori ci sono e prima o poi verranno fuori, se i risultati non dovessero arrivare non sarà un dramma, vuol dire che a gennaio la società cercherà di apportare i dovuti correttivi.

Tanto per non andare molto lontano nel tempo, nel campionato di serie B 2011-2012, i giovani calciatori del Pescara, traumatizzati dalla morte in campo del povero Piermario Morosini, misero in fila quattro sconfitte consecutive, ma, recuperata poi la tranquillità mentale, alle quattro sconfitte, nelle ultime sette gare di campionato, fecero seguire sette vittorie consecutive e chiusero al primo posto.

Pertanto, la serie B è una lunghissima maratona, non conta chi parte prima, ma chi arriva prima.

Il Catania va a La Spezia alla ricerca di quel risultato positivo che possa costituire il vero trampolino di lancio, in vista del doppio confronto casalingo contro Vicenza ed Entella.

Uscire imbattuti dal Picco sarebbe importante poiché le due prossime e ravvicinate gare casalinghe, complice il turno infrasettimanale, sulla carta sono ampiamente alla portata anche dell’attuale Catania.

È inutile negarlo, i rossazzurri in questo momento hanno diversi problemi, il principale è costituito da un organico davvero ridotto.

Nello specifico non desta grosse preoccupazioni l’attacco che, sebbene aiutato da cinque calci di rigore, tutti abilmente trasformati da Alessandro Rosina, con 10 reti realizzate in otto gare disputate è il decimo della serie B.

Il problema, semmai, è la difesa che ha incassato 13 reti. Peggio hanno fatto solo il Trapani con 17 reti incassate, il Varese con 16 e il Cittadella con 14.

Il tutto dipende principalmente da un centrocampo incapace di far filtro.

L’assenza di Rinaudo si sta facendo sentire più del previsto e i continui (necessari) cambiamenti di formazione hanno impedito di trovare un equilibrio tattico stabile.

Questo lo sa bene l’allenatore e lo sa la società, pertanto è probabile che a gennaio ci sia l’innesto di due centrocampisti in grado di far fare alla squadra il salto di qualità.

Intanto Sannino deve accontentarsi di arrangiarsi con quel che ha e sopperire alle solite defezioni nel reparto arretrato, privo di un uomo di sicuro affidamento come Spolli.

Uscire imbattuti dal Picco di La Spezia, comunque non è cosa dell’altro mondo.

Catania, 17 ottobre 2014

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini acspezia.com )