Il Catania sta attraversando forse il momento più nero della sua storia recente.

Battuta a Livorno dopo essere stata in vantaggio per 2-1, con appena un punto conquistato nelle ultime tre partite, la squadra è precipitata in piena zona play out.

Qualcuno aveva anche parlato di esonero imminente per Sannino, mossa che a mio avviso sarebbe sbagliata e dannosa.

Ci si chiede quali possono essere le colpe del tecnico di Ottaviano se partita dopo partita gli mancano fra infortuni e squalifiche almeno sei-sette elementi e se, dopo aver trovato e provato e riprovato per l’intera settimana l’assetto giusto, durante la gara si fanno male in tre.

Sannino di mestiere fa l’allenatore di calcio e non il mago, dubito che un altro allenatore al suo posto sarebbe riuscito a fare meglio.

La situazione è diventata paradossale: la dirigenza e il tecnico sono come quei coniugi che vivono separati in casa, un po’ in attesa della separazione definitiva, un po’ nella speranza che tutto possa risolversi per il meglio.

Ieri Sannino ha diretto regolarmente l’allenamento, ma non ha partecipato alla cena di Natale con gli sponsor, rimanendo a casa, ufficialmente per un leggero attacco influenzale.

Giudice unico della separazione definitiva o della felice riconciliazione, si spera definitiva, sarà il Brescia, che da parte sua ha appena esonerato l’allenatore Ivo Jaconi.

Nella gara contro le rondinelle, probabilmente, mancherà il fondamentale apporto dei tifosi che ieri sera si sono riuniti in piazza Dante.

I tifosi delle curve inviteranno tutti i sostenitori rossazzurri a non entrare al Massimino in segno di protesta nei confronti della società etnea.

Troppi tifosi si sono stancati nel sentire la società dichiarare ripetutamente di voler l’immediato ritorno in serie A, anche davanti alla dura realtà che vede la squadra attualmente relegata al diciassettesimo posto, l’ultimo utile per evitare i play out.

I tifosi hanno ragione, ma secondo loro quali dovrebbero essere le dichiarazioni della società? Può mai dire il presidente Pulvirenti speriamo di salvarci senza passare dai play out? Si scatenerebbe il finimondo.

Per intanto sarebbe meglio dare alla squadra e alla società un sostegno incondizionato in attesa che si chiuda il girone d’andata.

Mancano appena tre partite, tre partite di attesa e di pazienza, poi si vedrà cosa succederà a gennaio. Si potrà capire meglio se ci saranno ancora concrete speranze di promozione, attraverso il raggiungimento dei play off, e si vedrà, soprattutto, quali saranno le mosse della società per tentare di raddrizzare una stagione nata male.

In fondo cosa sono altre tre partite di attesa dopo sedici mesi di continue delusioni?

La partita contro il Brescia rappresenta l’ultima chiamata per il Catania e per Sannino: non esiste nessun altro risultato differente della vittoria.

Nonostante le assenze e il periodo turbolento il Catania dovrebbe tornare alla vittoria.

Il Catania ha incontrato tre delle cinque squadre che lo seguono in classifica, ed entrambe le squadre che lo precedono in graduatoria di un punto, ovvero Virtus Entella e Pescara.

Ebbene contro queste cinque squadre i rossazzurri hanno conseguito 4 vittorie interne e un pareggio esterno. Il Pescara, la Virtus Entella, il Varese e il Latina sono tutte squadre battute al Massimino e a Crotone la vittoria è sfumata al 93’ per un ingenuo calcio di rigore.

Delle ultime otto formazioni in classifica (non dimentichiamo che c’è anche il Catania) i rossazzurri dovranno incontrare sabato il Brescia e quattro giorni dopo il Cittadella. Bisogna aver pazienza e non disperare: potrebbero arrivare anche due vittorie consecutive.

Il momento è davvero buio, ma a rischiarare un po’ la notte fonda che non vuole passare potrebbe arrivare la luce della vittoria.

Catania , 17 dicembre 2014

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini babelpress.it )