I tifosi del Catania si stanno abituando a sorbire tanto veleno tanto che si sono quasi immunizzati.

L’ennesimo scherzo di una squadra che pare allo sbando, il cuore rossazzurro che lentamente va in frantumi: per i tifosi etnei è proprio un brutto Natale.

Per fortuna nella vita ci sono altri valori più importanti del calcio, ma chi nella squadra del cuore cerca un sollievo alle difficoltà della vita quotidiana  è rimasto profondamente deluso.

Due soli punti nelle ultime cinque partite ci dicono che lo spettro di un’indecorosa retrocessione comincia clamorosamente a materializzarsi.

Con tutte le oggettive difficoltà dovute a infortuni e squalifiche il Catania di Sannino non aveva mai fornito una prestazione così deprimente e squallida come quella fornita dal Catania di Pellegrino nel primo tempo di oggi.

Le colpe, è ovvio, non sono tutte di Pellegrino, ma era proprio necessario mandar via un tecnico preparato come Sannino che in mezzo al mare in tempesta era riuscito a cavare qualcosa di buono?

Dispiace davvero dirlo, non c’è stata la scossa sperata dalla società, anzi con il licenziamento di Sannino la situazione è gravemente peggiorata, la squadra ha perso un preciso punto e appare allo sbando sia dal punto di vista tattico che dalla tenuta psicologica.

Anche Pellegrino, come Sannino, ha dovuto confrontarsi con le tante difficoltà dovute alle numerose e continue assenze, ma oggi anche lui ci ha messo tanto del suo sbagliando in pieno la lettura della partita (Sgrigna e non Cristiano Ronaldo, ha siglato una tripletta) e ritardando la sostituzione quando il Catania è rimasto in inferiorità numerica.

Oltre al danno di una gravissima sconfitta anche l’atroce beffa di aver subito quattro espulsioni.

Siamo curiosi di sapere quali giocatori potrà schierare il Catania per cercare di strappare almeno un punto alla lanciatissima capolista Carpi.

Il Cittadella era mezzo morto e quasi retrocesso: non vinceva da ben 15 partite, durante le quali aveva totalizzato 9 pareggi e 6 sconfitte, l Catania di Maurizio Pellegrino è riuscito nell’impresa quasi impossibile di farlo resuscitare e farlo ritornare alla vittoria.

Adesso guadiamo in faccia la realtà: per i rossazzurri l’ultimo posto dista soltanto 2 punti.

Alla fine del campionato mancano ancora 22 partite, bisogna fare quanti più punti possibili per poi vedere, magari, in che posizione di classifica si trova la squadra a sei partite dalla fine, non prima, nella speranza che presto si possa uscire dalla zona retrocessione.

Ricordiamo che in questo momento il Catania, superato al 93’ dal Brescia, farebbe gli spareggi per evitare la retrocessione in Lega Prof.

Per intanto il Catania è riuscito a far passare ai suoi tifosi un amarissimo Natale.

La gara col Cittadella è nata male, Al secondo minuto la prima avvisaglia di quello che sarebbe diventato il peggior primo tempo disputato dal Catania in questo campionato: errore di Escalante, Minesso recupera palla e parte a campo aperto; il calciatore, dopo oltre trenta metri in solitudine, conclude a rete, ma il suo tiro viene ribattuto da Spolli

Al 4’ Cittadella in vantaggio: un lungo lancio di Barreca raggiunge in area di rigore Sgrigna che si libera facilmente di Rolin e da posizione defilata trafigge Frison, apparso non immune da colpe.

Al 5′ padroni di casa vicinissimi al raddoppio: dalla bandierina del calcio d’angolo Sgrigna mette in mezzo per Coralli che colpisce bene di testa, stavolta Frison si supera ed evita il tracollo.

7′ Coralli tenta la prodezza al volo, alla Mascara (che nostalgia quei tempi) da oltre trenta metri con il pallone che si perde sul fondo non distante dai pali difesi da Frison.

Al 12’ ancora il Cittadella pericoloso con Scaglia su azione di calcio d’angolo.

In campo c’è solo il Cittadella che da ultimo in classifica non ha ancora fatto effettuare un tiro in porta al Catania.

Nella ripresa Pellegrino non apporta nessuna modifica alla formazione del Catania e il secondo tempo inizia come era finito il primo.

Al 51’ per il Catania piove sul bagnato: fallo di mano a centrocampo, giudicato volontario dall’arbitro Maresca di Napoli e squadra che rimane in dieci uomini.

Pellegrino ritarda la sostituzione che avrebbe riequilibrato l’assetto della squadra e il Cittadella raddoppia: Sgrigna scappa via sulla destra e in posizione regolare batte Frison da pochi metri.

Finalmente l’allenatore etneo si decide e manda dentro Castro per Leto e il giovane Rossetti per Escalante.

Purtroppo al 58’ il Cittadella triplica con lo scatenato Sgrigna sul quale il tecnico dei rossazzurri non ha saputo porre alcun rimedio: ennesimo cross dalla sinistra di Barreca, Sgrigna si libera dell’evanescente Rolin (pessima la sua gara) e di destro batte Frison che, come ai tempi in cui giocava nel Vicenza, è fra i portieri più battuti della serie B.

Per fortuna Sgrigna esce e gli subentra Gerardi.

Al 63′ entra Calello, esce Çani.

Il Catania, pur in inferiorità numerica, ha uno scatto d’orgoglio: al 71’ Calaiò dal limite si libera di Scaglia e lascia partire un buon sinistro che Valentini respinge di pugno.

Al 78’ l’arciere rossazzurro gira di testa in rete un cross proveniente dalla destra e accorcia le distanze.

All’ 82’ Barreca trattine in area il giovane Rossetti e Maresca assegna il giusto calcio di rigore ammonendo il giocatore granata.

Dal dischetto Emanuele Calaiò spiazza Valentini e realizza il suo quarto calcio di rigore e la sua undicesima rete stagionale, candidandosi seriamente al titolo di capocannoniere del torneo (che magra consolazione).

Mancano ancora sette minuti alla fine più cinque minuti di recupero, ma al Catania non riesce il “miracolo di Natale”, anzi la squadra “perde la testa”.

All’87’ rosso diretto per Chrapek. Un minuto dopo l’indecifrabile Leto si fa espellere dalla panchina per proteste (È proprio necessario continuare a tenere in rosa un calciatore che commette queste ripetute sciocchezze?)

All’ 89’ Spolli macchia la sua buona prestazione commettendo un grave fallo su Pecorini che alcuni secondi prima gli aveva fatto un fallo a centrocampo non sanzionato dal pessimo Maresca di Napoli. ( Sarà squalificato almeno per due gare).

Quella di Spolli è la decima espulsione in venti gare, non occorre alcun commento.

Una squadra ridotta in otto non può pareggiare nemmeno se si chiama Real Madrid, infatti vince il Cittadella che, anche per quest’anno spera nell’incredibile salvezza (difficile che ci riesca), mentre il Catania regala ai suoi tifosi un brutto Natale.

La speranza è almeno che non faccia il bis per Capodanno, brindare con i calici colmi di veleno non sarebbe giusto.

CITTADELLA-CATANIA 3-2

MARCATORI: 4′ Sgrigna, 54′ Sgrigna, 58′ Sgrigna, 78′ Calaiò, 83′ Calaiò su rigore

CITTADELLA (4-3-3): 22 Valentini; 4 De Leidi, 5 Pellizzer, 13 Scaglia, 3 Barreca; 8 Rigoni, 17 Busellato (dal 73′ Benedetti), 23 Paolucci, 11 Minesso (dal 63′ Pecorini), 10 Sgrigna (dal 60′ Gerardi), 7 Coralli. A disposizione: 1 Pierobon, 18 Donazzan, 25 Cappelletti, 29 Amato, 24 Palma, 20 Mancuso. All. Foscarini

CATANIA (4-3-3): 1 Frison; 28 Parisi, 5 Rolin, 3 Spolli, 33 Ramos; 20 Chrapek, 21 Rinaudo, 8 Escalante (dal 55′ Rossetti); 11 Leto (dal 55′ Castro), 17 Çani (dal 63′ Calello), 9 Calaiò. A disposizione: 22 Terracciano, 27 Jankovic, 32 Gallo, 25 Piermarteri, 41 Scapellato, 7 Marcelinho. All. Pellegrino

ARBITRO: Maresca di Napoli

AMMONITI: Rinaudo, Escalante, Rolin e Spolli del Catania. Minesso,  Gerardi e Benedetti del Cittadella.

ESPULSI: 49′ Rinaudo per doppia ammonizione, 87’ Chrapek, 88’ Leto (dalla panchina) 89’ Spolli e 94’ l’allenatore Pellegrino.

Catania, 24 dicembre 2014

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini lasicilia.it )