La fenice, forse ancor più nota con il nome di Araba fenice, è un uccello mitologico noto per il fatto di rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte. C’era una volta una squadra, chiamata Catania, che retrocessa in serie B, stava per finire nelle fiamme dell’ Inferno, ma qualcuno, ha ben pensato di farla”scomparire” e dalle sue ceneri, proprio come l’Araba fenice, è nata più forte e vigorosa, una squadra nuova, composta da gente che lotta.

Così, dopo aver travolto la Pro Vercelli, il rinato Catania, con in campo otto uomini nuovi, rispetto a quello vecchio e pieno di insopportabili  vizi, si è sbarazzato anche del Perugia ed è uscito dall’Inferno.

In questo modo il Catania, grazie alle due vittorie casalinghe consecutive, ha ottenuto in breve di lasciarsi alle spalle cinque squadre:  le ultime tre retrocederanno direttamente, le ultime due spareggeranno fra di loro.

Il vecchio Catania c’era dentro con tutti due i piedi, il nuovo Catania per adesso ( e speriamo definitivamente) è fuori.

Per l’incontro contro gli umbri il tecnico Marcolin ha deciso di mandare subito in campo il nuovo arrivato Gillet in porta, incrementando così il record dei rossazzurri che hanno schierato in stagione 40 calciatori. Confermata tutta la  difesa schierata contro la Pro Vercelli con Belmonte, Schiavi, Ceccarelli e Mazzotta. A centrocampo Sciaudone con Coppola e il “superstite” con Rinaudo.

Alessandro Rosina a supporto della coppia di bomber, è davvero il caso di dirlo, Calaiò e Maniero.

Dopo la prima fase di studio il Catania al 7’ va vicinissimo al vantaggio: perfetto scambio fra Rosina e Mazzotta che mette al centro un bel pallone per Sciaudone il quale calcia al volo e costringe Provedel alla grande parata.

Il Perugia risponde all’ 11′ con Verre, ma il tiro dell’ex primavera della Roma si perde alto sulla traversa.

Al 18’ Sciaudone conferma quanto di buono si dice sul suo conto e si rende pericoloso con un fendente da posizione angolata, ma Provedel è uno dei migliori portieri della cadetteria e respinge di piede.

Al 22’ il Catania sblocca la gara: perfetta punizione di Rosina sulla quale si avventa Maniero che, indisturbato colpisce di testa e batte Provedel.

Pel l’ex pescarese si tratta del secondo centro in maglia rossazzurra.

Calaiò rivuole lo scettro di capocannoniere e al 28’ va vicino al raddoppio, ma Provedel è ancora bravo.

Il Perugia tenta di reagire, ma è ancora il Catania al 32’ che sfiora la rete con una bella rovesciata di Calaiò che sorvola di poco la traversa.

L’arciere rossazzurro è scatenato e al 36’ colpisce di testa e costringe Provedel a rifugiarsi in calcio d’angolo.

Nel finale di tempo si fa vedere il Perugia, ma Gillet non si fa sorprendere.

Nella ripresa il Catania parte subito forte e dopo sei minuti mette il risultato al sicuro: Belmonte fugge sulla fascia e crossa morbido per Emanuele Calaiò che irrompe di forza e calcia dal limite dell’area piccola trafiggendo Provedel.

Poco dopo il Perugia potrebbe rientrare in partita, ma Gillet, che è un portiere da categoria superiore, compie una doppia prodezza prima sul tap-in di Nicco, poi sul colpo di testa di Lanzafame. Nella circostanza l’attaccante ex catanese, al momento della deviazione di testa subisce un netto fallo da rigore.

Baracani è un arbitro assai casalingo, lo stesso Catania è stato punito a La Spezia da un rigore inventato dal direttore di gara fiorentino, non si sente di fischiare e non concede il sacrosanto rigore.

Scampato il pericolo, il nuovo Catania, gestisce la gara con sicurezza, senza rinunciare a cercare a terza rete.

Il Perugia non è nemmeno lontana parente della squadra che aveva iniziato il torneo con 4 vittorie e 2 pareggi. Nelle ultime 18 gare nessuna squadra ha fatto peggio degli umbri, tanto che il licenziamento di Camplone, a questo punto, diventa inevitabile e il Catania non corre seri pericoli.

Così al triplice fischio i rossazzurri possono festeggiare la seconda vittoria consecutiva.

Dagli altri campi arrivano risultati a dir poco sorprendenti, specialmente per chi dimentica come è fatta la serie B.

Catania compreso, hanno vinto le ultime quattro in graduatoria: il Latina ha battuto il Livorno, il Varese ha fatto bottino pieno a Lanciano e il Cittadella ha superato in casa il Trapani. A quota 30, ad appena 3 lunghezze dai rossazzurri, assieme al Perugia, è rimasto proprio quel Trapani che fino a qualche settimana fa era nella griglia play off.

La lotta per la salvezza e per i play off promozione continua, ma fra poche gare potrebbero cambiare clamorosamente i nomi delle squadre interessate, visto che in diverse compagini sono cambiati gli attori.

Quelli che indossano la casacca rossazzurra conoscono bene come si sta sulla scena.

CATANIA-PERUGIA 2-0

MARCATORI: 21′ Maniero, 51′ Calaiò

CATANIA (4-3-1-2): 1 Gillet; 26 Belmonte (dal 79′ Spolli), 5 Schiavi, 45 Ceccarelli, 43 Mazzotta; 44 Sciaudone, 21 Rinaudo, 42 Coppola; 10 Rosina, 9 Calaiò (dall’ 87′ Barisic), 7 Maniero (dal 72′ Chrapek). A disposizione: 22 Terracciano, 15 Sauro, 24 Capuano, 8 Escalante, 19 Castro, 39 Odjer. Allenatore: Marcolin

PERUGIA (4-3-3): 22 Provedel; 6 Goldaniga, 29 Giacomazzi, 13 Rossi; 27 Parigini (dal 59′ Vinicius), 7 Verre (dal 64′ Taddei), 8 Nicco (dall’ 83′ Nielsen),19 Fossati, 11 Fabinho; 28 Lanzafame, 9 Falcinelli. A disposizione: 1 Koprivec, 15 Crescenzi, 3 Lo Porto, 14 Lignani, 30 Zebli, 40 Mendez. Allenatore: Camplone

ARBITRO: Baracani di Firenze

SPETTATORI: 13.267, incasso: 18.415mila euro

AMMONITI: Calaiò, Rinaudo e Schiavi del Catania; Rossi, Parigini, Falcinelli, e Fabinho del Perugia, quest’ultimo espulso all’82’.