Il Catania non riesce a superare il Crotone e rimane ancora lo “stesso campionato”.


Premetto che non ho molta simpatia nei confronti di Claudio Lotito, ma le sue parole, vigliaccamente registrate dal direttore generale dell’Ischia Isolaverde Pino Iodice,  pur non condivisibili, assumono un senso logico di fronte agli spettatori del Massimino.

Lotito, non sospettando che dall’altro capo del telefono si trovasse un “Giuda”, avrà pur sbagliato, ma se l’Ischia Isolaverde fa registrare novecento spettatori a partita e per un posticipo serale di bassa classifica, nonostante il tempo incerto, al Massimino arrivano in tanti qualcosa vorrà pur dire.

Questo non significa che deve essere impedito al simpatico Carpi di andare in serie A, gli emiliani, in vistoso calo negli ultimi tre incontri, sono in testa alla classifica con merito e se alla fine riusciranno a centrare la promozione diretta saranno i benvenuti nella massima serie.

Il discorso di Lotito, sbagliato nelle forma (ma come poteva sospettare che Iodice commettesse un’azione così ignobile?) ha nella sostanza una certa logica, nel senso che piazze come Bologna, Bari e Catania, e non lo scopro certo io, hanno un bacino d’utenza dieci volte tanto rispetto Carpi o Lanciano.

Tuttavia, gli spettatori possono determinare il cosiddetto fattore campo, ma di certo non influiscono sui meriti sportivi, tanto che il Catania, di fronte al suo numeroso pubblico, non è riuscito a superare nemmeno l’ultima in classifica,

Il campo ci dice che in questo momento il Carpi ha 23 punti in più rispetto al Catania, quindi onore e merito al Carpi che saputo costruire la sua prestigiosa classifica.

Il Catania, che ha disputato una gara in meno, forte delle due vittorie consecutive, seppur casalinghe, sperava di far tris e cominciare “un altro campionato”, invece è venuto fuori un pareggio acciuffato nei minuti di recupero e resta “lo stesso campionato”.

I rossazzurri in versione di  «Catania 2 la vendetta», dopo la batosta subita a Lanciano, nelle tre gare casalinghe hanno segnando sette reti subendone solo una, ma è bastata questa per tirare il freno a mano e bloccare in maniera brusca il tentativo di risalita.

Il Catania, così, non riesce a vincere il delicato confronto salvezza contro il Crotone e rimane prigioniero della zona retrocessione.

Il calendario, dopo il rinvio di Modena – Catania, pareva dare una grossa mano ai rossazzurri, ma è arrivato un pareggio che alla vigilia in pochi avevano pronosticato. E meno male che nei minuti di recupero Castro ha evitato la beffa, altrimenti immaginiamo che gioia con l’ultimo posto in classifica.

Difficile vedere il bicchiere mezzo pieno in una partita che si doveva vincere a tutti i costi, forse l’unico dato positivo è quello di aver messo assieme il terzo risultato utile consecutivo, circostanza che si era verificata soltanto altre due volte in questo campionato, nella speranza che stavolta la serie possa continuare.

La strada del Catania è ancora molto lunga, per prima cosa bisogna tirarsi fuori da questa maledetta zona retrocessione e poi magari si vedrà.

Attenzione, però, più passano le partite più diminuiscono le possibilità di arrivare al traguardo dei play off e non è detto che alla fine ci si arrivi.

Il Catania non giocava da quindici giorni e il pericolo poteva essere quello di aver interrotto il ritmo.

La gara contro il Crotone ha dimostrato che la sosta ha danneggiato il Catania.  Rinaudo a ritmo lento, Coppola è apparso un pesce fuor d’acqua Calaiò e Maniero sottotono. Marcolin, che dopo la sbandata iniziale di Lanciano, pareva avere le idee molto più chiare, contro il Crotone ha sbagliato impostazione tattica e ha effettuato tardi le sostituzioni, risvegliando i dubbi e le perplessità emerse a Lanciano.

Poco da dire sulla formazione iniziale, visto che il tecnico del Catania ha confermato la squadra che ha battuto il Perugia, con Gillet in porta, Belmonte e Mazzotta esterni con la coppia Ceccarelli – Schiavi in mezzo. Il terzetto di centrocampo formato composto da Sciaudone, Rinaudo e Coppola, con Alessandro Rosina alle spalle di Calaiò e Maniero.

Ma in panchina c’erano calciatori come Martinho, Escalante, Chrapek e Castro e sotto di una rete solo lui non si è accorto delle difficoltà che il Catania aveva a centrocampo, visto che Coppola e Rinaudo erano in serata no. Bisognava sostituire molto prima Coppola, che invece è rimasto in campo fino alla fine, visto che Rinaudo ha molta più visione di gioco del compagno di reparto.

Comunque sono i discorsi del senno del poi.

Dopo tre minuti dal fischio iniziale di Juan Luca Sacchi di Macerata, per l’occasione coadiuvato da Paiusco di Vicenza e Bindoni di Venezia, il Crotone va in vantaggio: calcio d’angolo battuto da Dezi sulla sinistra, lo spiovente arriva a Torregrossa che si trova solo soletto sul secondo palo e trova la girata vincente.

Il Catania accusa la tremenda botta e si getta in avanti alla ricerca del pareggio, ma è sfortunato.

Al quarto d’ora Rosina, con Mazzotta e Sciaudone, il migliore in campo, mette in moto l’esterno Mazzotta che serve di precisione a Sciaudone appostato in piena area, non distante dal dischetto del rigore. Sciaudone sceglie la precisione alla forza, ma il suo sinistro colpisce in pieno la traversa.

Si capisce che la partita non sarà facile e la conferma arriva al 24’ quando Sacchi nega ai rossazzurri un evidente rigore per una vistosa trattenuta di Gigli su Maniero sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

Al 34′ Cordaz compie una prodezza su una violenta girata di Schiavi.

Passano cinque minuti e si ha la riprova che è una serata storta quando un bel cross sulla sinistra di Mazzotta viene girato di testa in rete da Maniero e il pallone colpisce la traversa con Cordaz fuori causa.

In chiusura di tempo Sacchi ritiene che le cosiddette piccole meritino una grande protezione e inspiegabilmente sorvola su un vistoso e volontario fallo di mano di Claiton in area calabrese.

Si va al riposo con il Crotone immeritatamente in vantaggio.

Ma è nella ripresa che i calabresi dimostrano di non meritare la sconfitta quando si difendono con ordine e riescono a imbrigliare un Catania che appare lento a centrocampo.

Marcolin non si avvede delle difficoltà di manovra e non corre ai ripari, tardivamente fa entrare Castro e Martinho, ma lascia in campo Coppola e lo spompato Mazzotta facendo uscire Maniero e Sciaudone.

Il Catania, involuto rispetto al primo tempo, si getta in avanti, ma con poca lucidità, anzi al 68’ ci vuole un grande intervento di  Gillet in uscita su Torregrossa per evitare il  tracollo. In simili circostanze (Frison docet) diversi portieri commettono fallo da rigore.

Al 82′ Maiello va vicino al raddoppio, ma, per fortuna non è Baggio e il suo pallonetto finisce alto sopra la traversa.

Nei minuti di recupero il Catania si getta generosamente in avanti.

Al 90′ arriva la tardiva espulsione per doppia ammonizione di Suciu.               Al 92’Castro, deciso di riscrivere una nuova storia col Catania, svetta più in alto di tutti su un corner calciato da Alessandro Rosina dalla sinistra e, finalmente batte Cordaz.

In extremis il Catania evita la beffa che avrebbe significato ultimo posto in graduatoria. Sarebbe stata una realtà troppo stridente per una squadra e per una tifoseria che non hanno ancora abbandonato le speranze dei play off.

CATANIA-CROTONE 1-1

MARCATORI: 3′ Torregrossa, 92′ Castro

CATANIA (4-3-1-2): 1 Gillet; 26 Belmonte, 5 Schiavi, 45 Ceccarelli, 43 Mazzotta (dall’ 83′ Capuano); 44 Sciaudone (dal 75′ Martinho), 21 Rinaudo, 42 Coppola; 10 Rosina, 9 Calaiò, 7 Maniero (dal 63′ Castro). A disposizione: 22 Terracciano, 15 Sauro, 8 Escalante, 39 Odjer, 20 Chrapek, 14 Barisic. Allenatore: Marcolin

CROTONE (4-3-3): 1 Cordaz; 30 Balasa, 3 Claiton, 23 Gigli, 24 Martella, 14 Matute, 17 Maiello, 16 Suciu; 6 Dezi, 9 Torregrossa (dal 73′ Rabusic), 39 Stoian (dal 70′ Ricci). A disposizione: 22 Stojanovic, 33 Lewandowski, 13 Ferrari, 28 Modesto, 20 Salzano, 10 De Giorgio, 18 Padovan, 28 Ciano. Allenatore: Drago.

ARBITRO: Sacchi di Macerata

AMMONITI: Suciu, Matute, Cordaz e Ricci del Crotone; Schiavi, Coppola, e Sciaudone del Catania.

ESPULSO: al 90′ Suciu

Catania, 17 febbraio 2015

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini alla voce tuttocalciocatania.com )