Catania, ma quale vittoria! Nemmeno un punto per stare a galla in zona retrocessione

Adesso si fa davvero dura. Imprevista come un pugno in piena faccia è arrivata per il Catania la quinta sconfitta consecutiva fuori casa ed è arrivata nel peggiore dei modi.

In superiorità numerica per oltre metà gara, il Catania è riuscito nell’impresa quasi impossibile di incassare la rete della sconfitta nei minuti di recupero, dopo aver fallito con Martinho un minuto prima la più comoda delle reti.

Tutti responsabili per questo nuovo e clamoroso scivolone esterno, più di tutti l’allenatore Marcolin che ha sbagliato sostituzioni e lettura di gara, e, purtroppo, non è la prima volta.

Il Catania formato esterno continua ad essere la barzelletta della serie B: è l’unica squadra a non aver mai vinto fuori casa, dove ha totalizzato 2 pareggi e 10 sconfitte. Per renderci più chiare le idee, il Trapani, che è al penultimo posto per punti esterni conquistati, fuori dal Provinciale ha ottenuto 7 punti con 1 vittoria e 4 pareggi.

Con questi numeri non si capisce con quale criterio si continui a parlare di play off e di obiettivo promozione.

Per il Catania che deve recuperare l’incontro di Modena (che sotto la spinta delle due vittorie interne consecutive probabilmente non avrebbe perso, mentre adesso l’esito appare più incerto) mancano 16 partite alla fine del campionato e ben nove saranno fuori casa. Con questi numeri c’è davvero di temere il peggio. Infatti, dopo l’incredibile sconfitta di Pescara i  rossazzurri si candidano come seri indiziati alla retrocessione in Lega Prof.

Per spiegare l’ennesimo tonfo esterno non basta solo la chiave di lettura psicologica, la squadra atleticamente non è brillante, come non lo era prima, come, tolta qualche parentesi della gestione di Sannino, non lo è mai stata. Il tasso tecnico e la volontà da sole non bastano, perché in campo ci sono anche gli avversari che corrono e che hanno sempre qualche elemento tecnicamente valido.

Così il Pescara, che ha meritato la vittoria, non fosse altro perché, pur in inferiorità numerica per oltre un tempo, non hanno mai smesso di crederci, si porta a un punto dai play off, con ottime possibilità di raggiungerli, mentre i rossazzurri vedono allontanarsi Cittadella e Latina, che fino a poche gare fa erano le principali candidate alla retrocessione.

Arrivati a questo punto il Catania deve sperare anche nelle disgrazie altrui, deve sperare che arrivi la penalizzazione in classifica per il Brescia e che arrivi qualche altro punto di penalizzazione per il Varese, perché sul campo, fin adesso solo il Crotone ha fatto meno punti.

Una sconfitta che fa troppo male per starsene zitti. Ad eccezione di Gillet e di Mazzotta, male il Catania e malissimo la lettura di gara del suo tecnico Marcolin, presentato come “uno stratega della panchina” che su cinque gare disputate ne ha sbagliate tre, francamente troppe.

Il bilancio del Catania nel girone di ritorno, sotto la guida di Marcolin, è  fatto di 7 punti, con due vittorie, due pareggi e due sconfitte, con tre gare interne su cinque non è certo un bilancio esaltante, in ogni caso non è un bilancio tale da pensare, a cuor leggero, di avere la salvezza in tasca.

Qualcuno si ostina a sostenere che la partita di Pescara è stata un’occasione gettata al vento per ridurre le distanze dalle concorrenti per la zona play off, tutto le idee vanno rispettate ed io, da vecchio cuore rossazzurro mi auguro che abbia ragione, ma ho oltre mezzo secolo di partite di calcio sopra le spalle e un po’ di esperienza per capire come stanno realmente le cose. Spero di sbagliarmi, ma per me, invece, si tratta di un’enorme occasione sciupata dal Catania e dal suo condottiero per far qualche punticino utile per la salvezza.

Marcolin presenta in campo il previsto 4-3-1-2 con Gillet tra i pali e linea difensiva composta da Belmonte, Ceccarelli, Schiavi e Mazzotta.                              A centrocampo confermato il trio Coppola, Rinaudo e Sciaudone, con Rosina trequartista in appoggio alla coppia Maniero e Calaiò.

Si parte con il calcio d’avvio battuto dal Catania e con le due squadre che si affrontano a viso aperto.

La prima occasione è per il Pescara con Melchiorri anticipato dall’ottimo Gillet. Risponde il Catania all’8’ con l’inesauribile Mazzotta che affonda sulla sinistra e guadagna un calcio d’angolo.

Al 10′ ancora il Pescara pericoloso, ma Gillet è molto sicuro e  controlla bene un cross pericoloso di Zampano.

Le due squadre col passare dei minuti cominciano a diventare sempre più prudenti e le occasioni da rete cominciano a latitare.

Al 21’ gli abruzzesi reclamano un calcio di rigore per un presunto fallo di Belmonte su Pasquato, ma Pairetto lascia proseguire.

Al 22’ il Pescara va in rete con Bjarnason ma l’arbitro fischia il fuorigioco.

Al 41’ importante svolta della partita che fa capire quanti vistosi siano gli attuali limiti della squadra rossazzurra: Pasquato commette fallo su Mazzotta, l’arbitro lo ammonisce, l’attaccante abruzzese risponde in maniera ingiuriosa e viene espulso.

Il Pescara resta in inferiorità numerica, ma per il gioco espresso in campo nessuno se ne accorge.

Al 47’ i padroni di casa vanno vicinissimi al vantaggio con Memushaj che riceve palla davanti a Gillet in posizione regolare ma non riesce a battere il portiere rossazzurro. L’azione continua pericolosamente in area di rigore del Catania, ma né Politano né Bjarnason riescono a concludere a rete e Ceccarelli spazza via anticipando l’intervento di Melchiorri.

Ci si aspetta l’affondo decisivo del Catania, ma è ancora il Pescara al 66’ a far tremare i rossazzurri: Melchiorri ruba palla sulla sinistra e serve al centro Bjarnason, fucilata immediata dell’islandese con il pallone che si stampa sulla traversa a Gillet battuto.

Si arriva ai cinque minuti di recupero che decideranno l’incontro: al 92’ Mazzotta mette al centro dalla sinistra un pallone che sfila fra un nugolo di passa di gambe e arriva dalla parte opposta in direzione di Martinho.

A non più di due metri dalla porta di Fiorillo, il giocatore del Catania riesce a non segnare calciando incredibilmente alto.

Il Catania riesce a far ripartire il Pescara che al 93’ trova la rete vittoria con una prodezza di Sansovini che da circa 30 metri scaglia un bolide che si insacca sotto l’incrocio dei pali sulla sinistra di Gillet.

Sabato la difficile gara interna col Frosinone per cercare di conquistare i punti utili per la salvezza.

Per quanto riguarda Marcolin, ci dispiace dirlo, fin adesso non ha mostrato di essere l’allenatore giusto per risolvere i gravi problemi del Catania.            Ha ancora 16 partite a disposizione per smentire tutti, speriamo ci riesca.

PESCARA-CATANIA 1-0

MARCATORE: 93′ Sansovini

PESCARA (4-4-2): 1 Fiorillo; 11 Zampano, 15 Salamon, 13 Zuparic, 29 Rossi; 7 Politano (dal 76′ Gessa), 32 Memushaj (K), 24 Selasi (dall’ 82′ Brugman), 8 Bjarnason; 9 Melchiorri (dal 75′ Sansovini), 25 Pasquato. A disposizione: 12 Aldegani, 3 Boldor,17 Abecasis, 27 Vdroljak, 38 Paolucci, 10 Caprari, 19 Pettinari. Allenatore: Baroni

CATANIA (4-3-1-2) 1 Gillet; 26 Belmonte, 5 Schiavi, 45 Ceccarelli, 43 Mazzotta; 44 Sciaudone (dal 54′ Castro), 21 Rinaudo, 42 Coppola; 10 Rosina, 9 Calaiò (dall’ 85′ Barisic), 7 Maniero (dal 67′ Martinho). A disposizione: 22 Terracciano, 15 Sauro, 24 Capuano, 8 Escalante, 39 Odjer, 20 Chrapek. Allenatore: Marcolin

ARBITRO: Pairetto di Nichelino

AMMONITI: Selasi, Pasquato, Politano e Memushaj del Pescara e Maniero del Catania. Espulso al 41’ Pasquato del Pescara per doppia ammonizione.

Catania, 22 febraio 2015

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini sudpress.it )