Alla stessa maniera di come il terreno argilloso di tanta parte della Penisola, sottoposto alla furia della pioggia battente invernale frana rovinosamente, la classifica del Catania, sotto l’impietosa realtà delle costanti sconfitte esterne, continua pericolosamente a franare.

Tre per il Catania, più che il numero perfetto, è diventato il numero maledetto.

È dall’inizio del campionato che la squadra rossazzurra vecchia e nuova, con gli argentini e con gli italiani, con Sannino e con Marcolin, con la pioggia o con il sole, in diurna o in notturna, di sabato o di domenica, con gli anticipi o con i posticipi, non riesce a conseguire più di tre risultati utili consecutivi.

E quando ci riesce è già un miracolo e, in ogni caso, quando ci riesce, ha sempre disputato almeno due gare casalinghe su tre.

Alla 4^ Catania – Modena 0-0, alla 5^ Crotone – Catania 1-1, alla 6^ Catania – Pescara 2-1, poi sconfitta a Frosinone per 1-0.

Alla 13^ Catania – Varese 2-1, alla 14^ Trapani – Catania 2-2, alla 15^ Catania – Latina 1- 0, poi sconfitta a Terni per 1-0.

Alla 23^ Catania – Pro Vercelli 4- 0, alla 24^ Catania – Perugia 2- 0, poi Catania – Crotone 1-1 e poi sconfitta a Pescara per 1-0.

Sempre lo stesso disco e la stessa musica. Sembra una maledizione che non vuole finire.

Adesso proviamo a cominciare di nuovo con la consapevolezza che sono al massimo consentiti  non più di altri quattro tentativi per riuscirci, poi non sarà più possibile perché si bloccherà il meccanismo, dal momento che finirà il campionato.

Per il Catania la situazione è diventata difficile, qualcuno, ancora prigioniero del sogno dei play off promozione, si è svegliato in maniera brusca e finalmente ha capito che ci sarà da rimboccarsi le maniche per evitare che il terreno frani del tutto e si apra sotto i piedi la grande voragine della retrocessione.

Personalmente ho smesso di credere ai play off promozione dopo la sconfitta di Livorno, propiziata dagli errori di Frison, che ha determinato l’allontanamento del tecnico di Ottaviano.

Ho molto apprezzato il repulisti della società che ha fatto nascere il «Catania 2 la vendetta», garanzia di lotta e di grinta. Ho meno condiviso la scelta di Marcolin che, dal mio punto di vista, non mi sembra proprio l’allenatore adatto per tirare il Catania vigorosamente fuori dai guai, ma è solo il mio punto di vista e spero tanto di sbagliarmi.

Ho apprezzato ancor meno il voler insistere su una preparazione atletica che negli ultimi due anni non ha dato i risultati sperati.

Della serie “Toglietemi tutto ma non il mio Breil”.

Anche in questo caso spero che la società possa prendersi il più presto possibile una grande rivincita e dimostrare all’intera tifoseria di non aver sbagliato la sua scelta.

Per intanto sabato al Massimino arriverà il Frosinone, poi nel turno infrasettimanale il Catania andrà a far visita al Bari, poi riceverà lo Spezia e il 10 marzo recupererà la gara di Modena.

Quattro gare in appena undici giorni. Quattro gare in cui occorrerà avere gambe, cuore e cervello, nella speranza che 4 gare in appena undici giorni, dal punto di vista atletico, non abbiano per il Catania lo stesso effetto della pioggia battente invernale sul terreno friabile.

Si inizia sabato col Frosinone che, dalla quarta giornata di campionato in poi non è mai sceso al di sotto del sesto posto, occupando, addirittura il primo posto all’ 8^ giornata in compagnia dell’Avellino, in solitudine alla 9^, in compagnia del Carpi alla 10^ e alla 13^.

Tutto l’opposto del Catania che per ben 15 giornate su 27 si è trovato in classifica negli ultimi quattro posti.

Certo in chiusura di campionato conterà la classifica finale, non quella attuale, ma se il Catania vuole migliorare la sua classifica sabato dovrà battere il Frosinone.

Non ci sono se e ma e non ci sono scuse. In serie B le squadre si equivalgono quasi tutte. Le grosse differenze di classifica sono determinate da alcune componenti quali l’affiatamento (Carpi) il buon amalgama fra i vari reparti (Avellino) alcuni calciatori di elevato tasso tecnico (Bologna e Livorno, ma anche il Catania ne ha diversi, forse più del Bologna e del Livorno) la bravura tecnica e la guida dell’allenatore che ha la capacità di saper tirare il meglio quando l’ambiente non fa molte pressioni (Pasquale Marino col Vicenza) e infine la preparazione atletica (Frosinone).

Sabato al Massimino arriverà il Frosinone che corre, corre e corre. Speriamo che sia sufficiente il tasso tecnico e l’apporto del pubblico per ripararsi da questa battente pioggia.

Catania, 26 febbraio 2015

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini it.advfn.com )