Il Catania dopo otto turni ritorna a vincere: una boccata di ossigeno puro…….. di Tino La Vecchia
Il Catania come la Ferrari: nel senso che dopo lungo tempo torna a vincere. La Rossa di Maranello non vinceva dal maggio del 2013, il Catania da otto turni, che nel calcio sono davvero tanti.
La gara contro l’Avellino rappresentava una delle ultime opportunità per tentare di uscire da un incubo, per fortuna, al termine di una delle tante travagliate settimane che hanno caratterizzato gli ultimi diciotto mesi in casa rossazzurra, finalmente, il Catania è riuscito a tornare alla vittoria. Un successo che mancava dalla terza giornata di ritorno, quando gli uomini di Marcolin, dopo aver travolto la Pro Vercelli nella precedente gara al Massimino, avevano battuto il quotato Perugia (allora in forte calo) per 2-0, alimentando nei più irriducibili ottimisti l’illusione di potersi ancora inserire nella corsa per i play off promozione.
Dopo quella vittoria per il Catania sono arrivati cinque pareggi e tre sconfitte che hanno spalancato sotto i piedi il baratro della retrocessione.
Nessuno si deve illudere che battendo l’Avellino si siano risolti tutti i problemi, la squadra, complice l’inaspettato pareggio del tonico Crotone sul campo del Perugia, era al terz’ultimo posto e al terz’ultimo posto è rimasta, ma almeno ha accorciato le distanze sullo stesso Crotone, che è a un solo punto e si è portata a due punti dalla coppia Latina – Ternana, con gli umbri che dovranno venire al Massimino.
Marcolin, visto che Gillet è impegnato con la nazionale del Belgio, presenta Terracciano in porta (alla fine determinante per la vittoria)e una difesa composta da Del Prete e Mazzotta sulle fasce, con Sauro al centro, al posto dello squalificato Schiavi, a far coppia con Ceccarelli. In mediana Sciaudone, Rinaudo e Odjer. In avanti Rosina, Maniero e Calaiò. Da parte sua Rastelli non può contare su Trotta, impegnato con la nazionale giovanile, ma tiene, inspiegabilmente, in panchina il bomber Castaldo.
Consapevole dell’alto valore della posta il Catania cerca di fare la partita cercando di non scoprirsi troppo. Al quinto minuto Calaiò serve Mazzotta che arrivato al limite dell’area entra in contatto con Pisacane e cade a terra, ma per Baracani non c’è fallo. Insistono i rossazzurri e tre minuti dopo sugli sviluppi di un corner Maniero anticipa tutti ma il pallone si perde fuori di poco alla destra del portiere ospite Frattali.
L’ Avellino non sta a guardare e al 15’ si rende pericolosissimo con un con Chiosa che allunga in area per Arini, per fortuna l’avellinese, da distanza ravvicinata non riesce a mettere in rete. Nonostante i ritmi bassi le occasioni non mancano: al 19’ un bel cross di Mazzotta sulla sinistra, diretto a Rosina, viene sventato da Bittante e al 27’ un destro di Rosina termina alto sulla traversa.
Poco dopo Sauro accusa un problema all’anca destra e gli subentra Capuano. La gara sembra bloccata, ma al 42’ su un crosso in area Fabbro atterra vistosamente Calaiò. Calcio di rigore e ammonizione del difensore irpino. Dal dischetto Emanuele Calaiò spiazza Frattali e mette a segno la sedicesima rete stagionale. La reazione degli ospiti è immediata, ma Capuano con una grande recupero riesce ad anticipare Soumarè lanciato a rete. Sul finire della prima frazione di gioco viene ammonito Mazzotta.
Nella ripresa l’Avellino cerca subito il pari, ma Terracciano compie due grandi interventi prima su un gran destro di Schiavon e poi sulla ribattuta a colpo sicuro di Regoli. A questo punto Rastelli manda in campo Castaldo per provare a raggiungere il pareggio. Al 56’ tempestiva uscita di Terracciano su Bittante, pronto a battere a rete.
Marcolin fa uscire Maniero e manda in campo Castro (mossa condivisibile). vede la squadra troppo schiacciata e manda in campo Castro al posto di Maniero. Al 68’ si fa male Odjer e gli subentra Escalante.
Ciro Capuano è un professionista serio, a Chiavari aveva giocato male, contribuendo alla sconfitta del Catania, al 74’ diventa determinante nella vittoria contro l’Avellino quando Soumarè batte a colpo sicuro con Terracciano fuori causa e con un intervento prodigioso riesce a respingere sulla linea salvando una rete sicura. Gol mancato gol subito, ma forse la regola non vale per il Catania perché all’80’ Castro, dopo essersi liberato di Kone, timbra il palo.
Poco importa, il Catania stringe i denti e conquista quel successo che gli consente di alimentare le speranze di salvezza. Giovedì a Varese bisogna vincere fuori casa contro una squadra che ancora non si è del tutto rassegnata all’inevitabile retrocessione, visto che è andata a cogliere un sorprendente quanto inutile pareggio a Modena.
CATANIA-AVELLINO 1-0
MARCATORI: 43′ Calaiò su rigore
CATANIA (4-3-1-2): 22 Terracciano; 18 Del Prete, 15 Sauro (dal 29’ Capuano), 45 Ceccarelli, 43 Mazzotta; 44 Sciaudone, 21 Rinaudo, 39 Odjer (dal 68’ Escalante); 10 Rosina; 7 Maniero (dal 58’ Castro), 9 Calaiò. A disposizione: 12 Ficara, 28 Parisi, 8 Escalante, 25 Piermateri, 14 Barisic, 30 Di Grazia, 34 Rossetti. Allenatore: Marcolin
AVELLINO (4-4-2): 1 Frattali, 19 Pisacane, 6 Fabbro, 27 Chiosa, 20 Bittante; 14 Regoli (dal 49’ Castaldo), 21 Kone, 4 Arini (dal 54’ Zito), 18 Schiavon, 15 Soumarè, 9 Comi (dal 79’ Mokulu). A disposizione: 22 Gomis, 25 Almici, 23 Angeli, 26 Filkor. Allenatore: Rastelli
ARBITRO: Baracani di Firenze
AMMONITI: Arini, Fabbro, Chiosa, Kone, Zito e Mokulu (Avellino) Mazzotta, Castro. Rosina ed Escalante (Catania)
Catania, 30 marzo 2015
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini cataniatoday.it )
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