Dopo cinque vittorie consecutive qualcuno si era persino illuso pensando che potesse arrivare anche la sesta e poi la settima e così fino alla fine.

La sciarpa di Marcolin ha funzionato contro l’Avellino, il Varese, il Trapani, il Latina e la Ternana, ma non contro il Bologna.

Se non ci fossero state queste cinque vittorie consecutive, la prima contro l’Avellino, che ce la sta mettendo proprio tutta per uscire fuori dai play off, poi contro il retrocesso e arrendevole Varese, poi contro il Trapani, la cui difesa alla fine del campionato difficilmente incasserà meno di 70 reti e poi contro due squadre motivate ma modestissime come Latina e Ternana, la gestione di Marcolin sarebbe stata orrenda e disastrosa.

Per fortuna, con la squadra al terz’ultimo posto e con l’acqua alla gola, sono arrivati 15 punti che hanno consentito al Catania di tirarsi fuori dagli estremi guai. Nonostante la netta e pesante sconfitta di Bologna, a meno di improbabili e impensabili rovesci, la permanenza in serie B dovrebbe essere lo stesso acquisita.

Ma a scanso di equivoci, le cifre ci dicono che se la gestione di Marcolin non è stata orrenda e disastrosa è stata appena sufficiente.

In 18 gare del girone del ritorno, con Marcolin in panchina, il Catania, rinnovato e rinforzato, ha totalizzato 7 vittorie, 5 pareggi e 5 sconfitte per un totale di 26 punti alla media di 1,44 il che significa che se si fosse tenuta dall’inizio del campionato ad ora la media Marcolin il Catania avrebbe chiuso a 60 punti, assolutamente insufficienti per centrare i play off con al massimo un piazzamento finale da decimo posto.

Alla fine del girone d’andata, tanto per fare un esempio, il Catania, pur essendo in piena zona retrocessione, si trovava a 9 punti dai play off.                A quattro giornate dalla fine del campionato il Catania più o meno ha lo stesso distacco (in base ai risultati delle altre squadre potrebbero essere 8 o addirittura 10). Il Bologna, che non ha per nulla brillato, si trovava 13 punti avanti, adesso è 16 punti avanti.

Insomma il Catania, Livorno a parte, non ha recuperato su nessuna squadra in lotta per la promozione.

Marcolin può essere paragonato a chi ha guidato una Ferrari in autostrada a 100 all’ora, superando soltanto le modestissime utilitarie (Entella, Pro Vercelli e Ternana).

Comunque ormai mancano soli 3 punti per la salvezza, visto che il Catania è in vantaggio contro tutte le squadre che lottano per la salvezza, il prossimo anno si vedrà, magari con un allenatore un po’ più esperto di Marcolin, il quale a Bologna non ne ha azzeccata nemmeno una.

Certi giudizi, si sa, sono condizionati dal risultato finale è vero, ma il Catania a Bologna, chiamato a fare il salto di qualità, la partita non l’ha nemmeno iniziata.

Ad aprire le ostilità sono i padroni di casa al 2’ con Laribi il cui tiro si perde alto sulla traversa. Ancora Laribi al 5’, ma il suo colpo di testa si perde fuori con Gillet che controlla.

Piove con intensità e all’improvviso la partita si addormenta. Tuttavia, al 18’ il Catania si rende in un certo senso pericoloso con una bella azione orchestrata dal duo Maniero – Calaiò con Morleo che rischia il rigore per anticipare in area Castro. Sarà uno dei pochi sussulti dell’intero incontro.

La gara si trasforma in una serie scialba di passaggi a centrocampo senza nessuna azione degna di rilievo.

Alla mezz’ora una punizione tagliata di Sansone viene indirizzata verso la porta con le mani da Cacia che viene ammonito.

Quasi a sorpresa al 38’ il Bologna passa: triangolo fra Sansone e Cacia con quest’ultimo che si presenta davanti a Gillet e non sbaglia. In chiusura di tempo Cacia va vicino al raddoppio girando di testa un cross di Sansone.

Nella ripresa il Catania non dà mai l’impressione di reagire, anzi va in difficoltà con Sauro e Belmonte che, dopo Castro, vengono ammoniti.

Marcolin, nel tentativo di recuperare, fa uscire un attaccante, Maniero e fa entrare Martinho, spostando Rosina più avanti, ma subito dopo viene espulso Calaiò che ammonito continua a protestare e si becca il rosso diretto.

Il Catania, qualora si fosse mai acceso si spegne, proprio come i riflettori del Dall’Ara che al 72’ costringono l’arbitro a sospendere per un quarto d’ora la gara in attesa che venga ripristinata la funzionalità.

Ritorna la luce, si ritorna a giocare e il Bologna raddoppia con Sansone.

Per Marcolin e per il Catania è il buio totale.

Una gara da dimenticare, il Catania, nonostante la sciarpa portafortuna di Marcolin, ritorna brutto. Sabato contro il Livorno bisogna conquistare almeno un punto per avvicinarsi ulteriormente alla salvezza.

Bologna- Catania 2-0

MARCATORI: 37′ Cacia, 73′ Sansone

BOLOGNA (3-5-2): 35 Coppola; 2 Oikonomou, 28 Gastaldello, 24 Ferrari; 7 Mbaye (dal 64′ Ceccarelli), 6 Krsticic, 16 Casarini (dall’ 86’ Perez), 21 Laribi, 3 Morleo (C), 9 Cacia (dal 71′ Mancosu), 11 Sansone. A disposizione: 1 Da Costa, 8 Garics, 23 Bessa, 18 Acquafresca, 33 Improta, 10 Mancosu, 19 Troianiello. All. Fini (Lopez squalificato)

CATANIA (4-3-1-2): 1 Gillet; 28 Belmonte, 15 Sauro, 45 Ceccarelli (dall’83’Capuano), 43 Mazzotta; 42 Coppola (dal 75′ Escalante), 21 Rinaudo, 10 Rosina, 19 Castro, 9 Calaiò (C), 7 Maniero (dal 67′ Martinho). A disp: 12 Terracciano, 5 Schiavi, 23 Gyomber, 20 Chrapek, 39 Odjer, 44 Sciaudone, 34 Rossetti. All. Marcolin.

ARBITRO: La Penna della sezione A.I.A. di Roma

AMMONITI: Ceccarelli, Mazzotta, Castro, Belmonte, Calaiò e Capuano del Catania; Cacia e Mbaye del Bologna

ESPULSO: 68′ Calaiò