Catania- Mariani 1-1. Salvezza rinviata………………… di Tino La Vecchia
Catania- Mariani 1-1. Salvezza rinviata
Cominciamo dalla fine: se io fossi un tifoso del Livorno dopo la gara rientrerei più rosso dalla vergogna che amaranto.
Il pareggio poteva anche starci, anzi proprio l’1-1 appariva come il risultato più logico, visto che sia sulla gara che sul punteggio di 1-1 non era consentito scommettere. Ma non è il pareggio in sé che fa discutere, ma il modo di come è arrivato, con un calcio di rigore inventato dal pessimo arbitro Mariani di Aprilia a quattro secondi dalla fine.
Io non ho mai messo in dubbio la buona fede degli arbitri, anche se l’arbitraggio di Mariani di Aprilia ha avuto tutte le caratteristiche per alimentare i sospetti di chi vede nel calcio favoritismi e complotti.
Dico semplicemente che il Livorno è una società potente e da sempre ben appoggiata (e chi dimentica il calcio di rigore di Protti al 97’, concesso da De Marco, che costo la vittoria del Catania a Livorno per un fallo inesistente commesso tre metri fuori area, dopo che l’allora Presidente Ciampi che aveva espresso il desiderio di vedere il Livorno in serie A?).
Io dico semplicemente che Mariani è un arbitro molto scadente e di sicuro non farà la carriera che poi ha fatto De Marco. Preso dai rimorsi per aver sorvolato su un presunto fallo da rigore nel primo tempo a favore del Livorno, nella ripresa ha diretto a senso unico invertendo almeno sette punizioni: nel dubbio ha fischiato sempre e solo contro il Catania, ammonendo persino Terracciano per perdita di tempo senza averlo mai richiamato.
Quindi non ne parliamo più e diciamo Catania – Mariani 1-1 con la complicità straordinaria del tecnico Marcolin.
E sì, perdonatemi, ancora una volta «lo stratega» del Catania ci ha messo del suo, sbagliando le sostituzioni e chiudendosi a difesa dell’1-0 che in ogni caso, vista la sconfitta all’Ardenza per 4-2, in un ipotetico arrivo a pari punti con il Livorno non sarebbe servito a nulla.
Marcolin ha preso la guida del Catania nel girone di ritorno e ha ottenuto 27 punti in 18 partite, esattamente si tratta di un punto e mezzo a partita. Complessivamente, dal punto di vista dei numeri, non ha fatto male, ma il Catania l’aveva ingaggiato per centrare i play off, non per ottenere la semplice salvezza.
Il Catania si ritrova in organico calciatori come Rosina, Calaiò, Castro, Maniero, Rinaudo, Gillet, Sciaudone, Martinho e compagnia bella. Con questo organico qualsiasi allenatore avrebbe potuto fare 27 punti in 18 partite. A tre giornate dalla fine del campionato il Catania di Marcolin non può più raggiungere i play off e ancora non ha raggiunto la salvezza aritmetica.
Per la gara odierna il tecnico dei rossazzurri ha dovuto fare a mano di Gillet, ma Terracciano, per quel pochissimo che è stato impegnato, non l’ha fatto rimpiangere.
Ad aprire le ostilità è il Catania: al 2’ una punizione di Rosina viene girata di testa alta sulla traversa da Sciaudone.
Tic e toc a centrocampo e alla prima occasione da rete, al 19’, il Catania passa in vantaggio: Coppola imbecca Mazzotta che entra in area, aggira il portiere e porge all’accorrente Sciaudone che insacca sotto la traversa.
Il Livorno reagisce ma non punge, reclama per un presunto fallo in area subito da Vantaggiato e senza grossi sussulti si spegne il primo tempo.
Nella ripresa all 52’ occasione per il Livorno: sinistro violento su punizione di Emerson, deviato in calcio d’angolo. Al 56′ Maniero, lanciato in contropiede, si mangia il raddoppio non tirando di prima intenzione, quando lo fai suo destro esce di un soffio alla destra di Mazzoni.
Marcolin (in quest’occasione senza colpe) è costretto al primo cambio: fuori Belmonte per infortunio e dentro, Gyomber al rientro dopo il lungo infortunio.
Poi sale in cattedra l’arbitro Mariani, ma una vistosa mano gliela dà Marcolin che, anziché cercare il raddoppio, si chiude e cambia Rosina sostituendolo con Capuano per un 3-5-2 che vede Gyomber fuori posizione impiegato come esterno di centrocampo. Al 72’ il Catania ha l’occasione di chiudere la gara: Maniero recupera palla e serve Castro, ma il destro dell’argentino si spegne sul fondo. Panucci fa entrare Galabinov, mentre Marcolin, senza una valida spiegazione, si consegna al forcing finale del Livorno chiudendo senza attaccanti di ruolo, togliendo Maniero e facendo entrare, no come di logica Martinho, utile nelle ripartenze, ma Chrapek.
Festival di punizioni inventate a favore del Livorno e pioggia di ammonizioni per i rossazzurri.
Cinque minuti di recupero, ma visto che il Livorno non riesce a pareggiare, a soli 7 secondi dalla fine Mariani vede (solo lui) un fallo di Gyomber su Vantaggiato. Dal dischetto l’attaccante labronico spiazza Terracciano e Mariani prima espelle Gyomber e poi fischia la fine senza fare mettere la palla al centro trova il pari.
CATANIA-LIVORNO 1-1
MARCATORI: 19′ Sciaudone, 96′ Vantaggiato (rigore)
CATANIA (4-3-1-2): 22 Terracciano; 26 Belmonte (dal 57′ Gyomber), 5 Schiavi, 15 Sauro, 43 Mazzotta; 44 Sciaudone, 21 Rinaudo, 42 Coppola; 10 Rosina (dal 69′ Capuano); 7 Maniero (dall’ 85′ Chrapek), 19 Castro. A disposizione: 12 Ficara, 8 Escalante, 39 Odjer, 6 Martinho, 14 Barisic, 34 Rossetti. Allenatore: Dario Marcolin
LIVORNO (3-5-2): 1 Mazzoni; 4 Bernardini, 5 Emerson, 11 Lambrughi; 23 Maicon, 8 Moscati (dal 74′ Djokovic), 10 Luci, 7 Biagianti, 3 Gemiti (dal 66′ Galabinov); 20 Jelenic, 24 Vantaggiato. A disposizione: 22 Cipriani, 17 Ceccherini, 6 Empereur, 2 Strasser, 38 Appelt Pires, 19 Rafati, 7 Belingheri, 18 Jefferson. Allenatore: Panucci
Catania , 3 maggio 2015
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini calciomercato.com )
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