Il Catania cercava a Brescia i tre punti che avrebbero significato la salvezza aritmetica con due giornate d’anticipo, invece è arrivata un’umiliante sconfitta che fa ritornare l’incubo dei play out.

Dopo cinque vittorie consecutive sono arrivate “tre perle” griffate Marcolin: a Bologna ha giocato con quattro attaccanti e senza centrocampisti, in casa con il Livorno, in vantaggio di una rete, ha giocato l’ultima mezz’ora con otto difensori e zero attaccanti; a Brescia, come spesso è accaduto durante la sua gestione, non ne ha azzeccato una.

Il risultato disastroso è quello che il Catania, che per fortuna non può più retrocedere in maniera diretta, rischia seriamente di essere coinvolto negli spareggi salvezza.

Retrocesso il Varese, con un piede e mezzo nella fossa il Brescia che, non dimentichiamolo, senza la penalizzazione sarebbe ad appena 3 punti dal Catania e vincendo le ultime due partite, clamorosamente, potrebbe ancora agganciare gli spareggi, la terza squadra a retrocedere direttamente in questo momento sarebbe il Cittadella che di punti ne ha 41 punti e anche vincendo entrambe le partite potrebbe al massimo arrivare a 47 punti ma non potrebbe più raggiungere il Catania.

Il Cittadella sabato al Massimino si giocherà le ultime residue speranze di raggiungere l’Entella, che di punti ne ha 43, e di evitare la retrocessione diretta. Per i patavini, in svantaggio nei confronti diretti con l’Entella, esiste solo una possibilità: o  vincere contro il Catania o retrocedere.

Pertanto, deve strare molto attento il Catania dello «stratega » Marcolin, perché in caso di malaugurata sconfitta interna la salvezza anticipata arriverebbe soltanto se la Ternana, che quasi tutto l’anno ha dimostrato di essere una «squadraccia», dovesse perdere la prossima gara a Modena, in caso di mancata vittoria dei canarini il Catania per salvarsi senza ricorrere agli spareggi dovrebbe necessariamente raggiungere 49 punti.

A quota 49 sono già arrivati Trapani e Latina che hanno scavalcato il Catania, il primo in virtù degli eventuali confronti diretti, è già salvo, non così il Latina che dovrà far visita alla pericolante Entella e poi chiuderà il campionato proprio in casa contro il Modena.

Visto il valore in campo di Modena e Ternana sabato prossimo la vittoria non dovrebbe sfuggire agli emiliani e per il Catania dovrebbe arrivare la salvezza aritmetica.

Ma era necessario ridursi in questa maniera?

Chi scrive, dopo la beffa subita dall’Entella a Livorno (che continuamente continua ad essere spinto dagli arbitri) ha intuito subito il pericolo che il Catania avrebbe corso a Brescia. I lombardi sono in vantaggio nei confronti diretti con l’Entella e con i liguri fermi a quota 43 hanno intravisto la speranza di potersi clamorosamente salvare.

Probabilmente il pericolo non l’ha avvertito Marcolin che ha schierato una squadra con l’atteggiamento mentale di chi è in vacanza.

Dopo venti minuti il Catania è scomparso dal campo e il Brescia ha ampiamente meritato la vittoria della speranza che, comunque, una vittoria dell’Entella sabato contro il Latina renderebbe inutile.

La gara inizia subito con un brivido per il Catania: all’ ottavo minuto un tiro dalla distanza di Sestu viene deviato da Rinaudo, assume una strana direzione e colpisce la traversa a Gillet battuto. Ribatte il Catania con un calcio di punizione di Rosina che Calaiò gira di testa e mette in rete, ma l’assistente di Manganiello, annulla per un fuorigioco apparso dubbio.

Al 22’ il Brescia passa in vantaggio: azione travolgente di Coly che va via in mezzo a tre avversari e scarica di sinistro, Gillet respinge come può ma Sestu, ben appostato, a porta vuota non sbaglia.

Il Brescia prima va vicino al raddoppio con un tiro di Sestu deviato da Gillet e poi alla mezz’ora segna sugli sviluppi di un corner con Di Cesare che anticipa Schiavi. Il Catania dà segnali confortanti alla fine del primo tempo: al 41’ un cross di Capuano viene raccolto di testa da Sciaudone, ma Arcari è bravo a deviare, poi è lo stesso Sciaudone a colpire la traversa.

Alla fine della prima frazione di gioco dagli altri campi arrivano risultati inaspettati, la momentanea vittoria del Latina e della Pro Vercelli a Terni rimettono nei guai i rossazzurri che hanno bisogno di un punto per l’aritmetica salvezza,

Inizia la ripresa e Marcolin nel tentativo di recuperare…  toglie il bomber Maniero e inserisce Castro, poi poco dopo è costretto a togliere Schiavi e fa entrare Sauro. Si tratta di «alte strategie da panchina» che il povero osservatore esterno non è in grado di capire. Catania muto e allora «lo stratega» fa entrare Martinho e fa uscire Belmonte sbilanciando ulteriormente la squadra.

Beh, a questo punto  possiamo dire che se Marcolin schierasse la formazione ed effettuasse le sostituzioni ad ogni gara ricorrendo al sorteggio probabilmente il Catania avrebbe più fortuna. Al 62’ Catania vicino al tracollo: numero di Valotti che salta come birilli quattro avversari ma viene chiuso da Capuano ultimo uomo prima di Gillet.

Al 72’ la rete dell’illusione: tiro di Capuano, grande salvataggio di Arcari, ma Rosina di testa ribatte in rete.

Nemmeno il tempo per gioire che il Brescia ristabilisce le distanze: sugli sviluppi di un corner, Quaggiotto, da solo in area di rigore, serve di testa il neo entrato Da Silva che non sbaglia il tocco vincente.

Catania in bambola e il Brescia dilaga: assist di Benali per Da Silva, Gillet si oppone, ma Benali di testa ribadisce in rete.

Nel finale Castro sfrutta un assist di Calaiò e rende meno umiliante la sconfitta. Perdere 4-1 o 4-2 non cambia nulla. Eventualmente contano i confronti diretti e il Catania è in svantaggio solo con il Brescia e il Cittadella, squadre che non possono più raggiungerlo, ed è in vantaggio, per differenza reti nei confronti diretti, con tutte le avversarie. Solo col Modena c’è perfetta parità (un doppio 0-0) e solo col Modena potrebbe esserci un ricorso alla differenza reti generale, ma per arrivare in parità a quota 48 il  Catania dovrebbe perdere entrambi le partite che restano e il Modena pareggiarle entrambe. In quel malaugurato caso la differenza reti premierebbe il Modena,

Ma guarda che conti siamo costretti a fare a due giornate dalla fine!

BRESCIA-CATANIA 4-2

MARCATORI: 22′ Sestu, 30′ Di Cesare, 71′ Rosina, 74′ Da Silva, 78′ Benali, 92′ Castro

BRESCIA (4-3-2-1): 1 Arcari; 15 Zambelli, 6 Di Cesare (dall’ 85’ Lancini), 3 Ant. Caracciolo, 24 Coly, 21 Quaggiotto, 5 Budel (dall’ 81’ Bentivoglio), 17 Benali, 8 Scaglia, 19 Sestu, 28 Valotti (dal 66’ Da Silva). A disp.: 22 Andrenacci, 20 Gargiulo, 23 Morosini, 26 Bertoli, 35 Cistana, 33 Strada. Allenatore Alessandro Calori

CATANIA (4-3-1-2): 1 Gillet; 26 Belmonte (dal 62’ Martinho), 5 Schiavi (dal 49′ Sauro), 45 Ceccarelli, 24 Capuano, 44 Sciaudone, 21 Rinaudo, 42 Coppola; 10 Rosina, 7 Maniero (dal 46’ Castro), 9 Calaiò. A disp.: 22 Terracciano, 28 Parisi, 20 Chrapek, 8 Escalante, 39 Odjer, 14 Barisic. Allenatore Dario Marcolin

ARBITRO: Manganiello della sezione A.I.A. di Pinerolo

Catania, 11 maggio 2015

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

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