La favola bella che ieri m’illuse

Chi mi conosce sa bene che mi piace stilare delle classifiche per poter meglio memorizzare i diversi avvenimenti. Alcune classifiche contengono dati oggettivi, quindi indiscutibili, altre opinioni e pareri personali.

Così ho una graduatoria dei brani musicali che amo di più, delle diverse città, delle opere d’arte, dei libri, dei film e così via.

Nel lunghissimo elenco delle poesie da me predilette, nei primi cento posti, trova spazio La pioggia nel pineto di Gabriele D’Annunzio. Da martedì 23 giugno i suoi versi, straordinariamente musicali, mi martellano in testa e mi tolgono il sonno.

La lirica si apre con «Taci». Il poeta si rivolge alla donna che ha accanto invitandola al silenzio per percepire con estrema attenzione gli incantevoli suoni della natura.

Martedì 23 giugno, a tutti i tifosi del Catania è crollato il mondo addosso. Mi verrebbe di gridare «taci» e di estendere l’imperativo dicendo «tacete».

Tacete, perché le frasi che riportano i maggiori mezzi d’informazione sul Catania non sono “umane”, sono crudeli stilettate al cuore dei tifosi rossazzurri che lacerano la loro dignità.

Sul Catania calcio si è abbattuta una violenta pioggia di fango. In pochi momenti è andata in frantumi la favola bella che ieri m’illuse.

Otto anni consecutivi di serie A, semifinalista di Coppa Italia (2007-2008) e  due volte ai quarti di finale (2009-2010 e 2012-2013). Vargas, Martinez, Spinesi, Mascara, Baiocco, Maxi Lopez, fino ad arrivare a Monzon Leto e alla retrocessione in serie B.

L’illusione di poter ritornare subito fra i grandi e la dolorosa accettazione di un campionato di serie B mortificante conclusosi con una salvezza stentata, grazie allo slancio ottenuto da  cinque vittorie consecutive: Catania- Avellino 1-0; Varese – Catania 0-3; Catania- Trapani 4-1; Latina- Catania 1-2 e Catania- Ternana 2-0.

Il 23 giugno 2015 sono stati arrestati sette dirigenti del club etneo, tra cui il presidente Antonino Pulvirenti, l’ad Pablo Cosentino e l’ex direttore sportivo Daniele Delli Carri, con l’accusa di aver comprato quelle cinque vittorie per consentire alla squadra di evitare la retrocessione.

E la pioggia di fango cade, ma non può essere solitaria solo sul Catania: se il Catania ha comprato vuol dire che c’è chi ha venduto.

E se il Catania ha comprato quelle cinque vittorie Marcolin quante partite reali ha vinto?

Ascolta, ascolta, il pianto cresce perché un atroce dubbio mi assale e mi pongo la domanda rovesciando i termini: Marcolin realmente quante partite ha perso?

Da acuto osservatore del calcio, ogni turno, passavo in rassegna tutte le partite disputate, mettendo accanto ad alcune la sigla S, o, addirittura SS, sigle che stanno per “strane” e per “strane e sospette”. In Lega Prof le sigle abbondano, in serie B sono troppe, in serie A oltre il lecito.

Il Catania è accusato anche di aver comprato la vittoria relativa all’incontro Catania – Livorno. Ma non ha vinto, come erroneamente avevano dichiarato i “preparatissimi” giornalisti della Rai. Peccato che quella gara sia finita 1-1 con un calcio di rigore inventato a favore dei labronici a recupero ormai scaduto, dopo una direzione finale di gara del signor Mariani assurda e incomprensibile.

Il Catania ha sbagliato, almeno così pare, ed è giusto che paghi, ma non si azzardi la Lega ad accanirsi contro la squadra e la città perché non farebbe altro che aggiungere fango su fango al calcio italiano.

E piove sul calcio. Il mio viso è rigato di acqua, ma non è pioggia, sono lagrime amare.

I vertici del calcio italiano sanno benissimo che la Lega Prof e in parte la serie B, a causa del maledetto «calcio scommesse» sono da alcuni anni diventati dei campionati quasi virtuali.

Da tifoso avrei mille volte preferito la retrocessione in Lega Prof sul campo, quindi è giusto che la Giustizia Sportiva (?) faccia il suo corso, ma non ci si scordi che il Catania non rappresenta la sola donna di malaffare in mezzo alle verginelle.

C’era una volta uno sport bellissimo chiamato calcio.

La favola bella che ieri m’illuse.

Catania, 28 giugno 2015

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini darsmagazine.it )