Catania meno nove per ricominciare


È il 10 agosto, il tempo è triste e piove.

Sulla bella e  ridente città di Catania cade una pioggia che sembra un malinconico pianto.

È la notte di San Lorenzo, quella in cui cadono le stelle e fra le tante stelle cadute dal firmamento c’è una squadra di calcio chiamata Catania.

Una squadra di calcio che per oltre dieci anni ha fatto impazzire di gioia, fremere e palpitare i suoi tifosi. Una squadra di calcio capace di atterrare anche i giganti.

È scivolata giù, all’improvviso, risucchiata in un vortice di vergogna.               È caduta giù senza un valido motivo, frantumata da qualcosa che non ha logica.

Una squadra chiamata Catania, nella sera di San Lorenzo, ha sfidato la Spal al Massimino in una squadra valevole per quella Coppa che più volte ha giocato da protagonista.

Alla fine ha vinto la Spal per 1-0 ma, ironia della sorte, gli emiliani hanno schierato un calciatore che doveva scontare un turno di squalifica e sono stati punito con lo 0-3 a tavolino.

Una squadra chiamata Catania si è ripresentata per il turno successivo al Massimino ospitando il Cesena ed è stata battuta ed umiliata perdendo per 4-1.

La gara vera, però, quella che tutti i tifosi aspettavano con trepidazione si è svolta a fine agosto in Tribunale.

Ancora una volta una società che porta il nome della città, è uscita con le ossa rotte: -9 in Lega Prof per ricominciare.

È giunto così all’epilogo un mistero incomprensibile che ha fatto crollare il meraviglioso castello dei sogni costruito in dieci anni.

Tutto il mondo calcistico, da mesi, sapeva che il Parma era già fallito e al suo posto in serie B sarebbe stata ripescata la squadra con più titoli.

Tutto il mondo calcistico sapeva che, retrocedendo, questa squadra non si sarebbe chiamata Brescia, ma  Catania.

Tutto il mondo calcistico, meno i dirigenti del Catania.

Speriamo adesso che tutti i tifosi veri e i dirigenti che hanno in mano una squadra di calcio che porta il nome della città capiscano da quale inferno si dovrà uscire per potersi riappropriare della dignità perduta.

Catania, 31 agosto 2015

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto  google immagini geocahing.com )