Catania e Akragas alla fine un pareggio che lascia scontenti…….. di Tino La Vecchia
Punti di vista. Bisogna vedere da quale prospettiva si vedono le cose. L’atteso derby fra Catania e Akragas alla fine si è concluso col risultato di parità ma ha lasciato spazio ai commenti più disparati e controversi perché del confronto fra le due squadre siciliane si può dire tutto e il contrario di tutto.
Fino al 65’ l’Akragas avrebbe meritato ampiamente la vittoria, al fischio finale si può dire che il pareggio conquistato dai ragazzi di Nicola Legrottaglie appare quasi come un mezzo furto compiuto ai danni del Catania.
Com’è è possibile un giudizio così antitetico?
È possibile se si fa il computo finale delle occasioni da rete: 11 a 3 a favore del Catania. È possibile se si considera che ai rossazzurri sono stati negati due probabili calci di rigore, apparso evidente quello negato nella ripresa, se si mettono in conto due clamorose palle gol sventate sulla linea e se, soprattutto, si mette in conto la clamorosa traversa colpita da Calil al secondo dei quattro minuti di recupero.
Nicola Legrottaglie, giustamente applaudito dai tifosi catanesi al suo ingresso in campo, ha preparato benissimo l’incontro dimostrando, oltre di essere stato un eccellente calciatore, di aver ben iniziato la carriera di allenatore.
Per tutto il primo tempo il Catania è apparso sottotono: intasate le due corsie esterne con Nunzella limitato nelle sue scorribande offensive e Parisi apparso insicuro e timoroso, inoltre con Agazzi lento, impacciato e subito aggredito in maniera tale da non poter ragionare. Il più vivace è apparso Falcone, ma si è fatto male e alla mezz’ora Pancaro è stato costretto a sostituirlo con Calderini.
Insomma un Catania bruttino che dimostrava di non aver ancora smaltito l’incredibile e immeritata sconfitta di Castellamare di Stabia.
L’Akragas si è limitato ad aspettare i rossazzurri in maniera molto ordinata e la prima frazione di gioco non è stata per nulla spettacolare, tuttavia anziché andare al riposo con il vantaggio del Catania, come doveva e poteva essere, le squadre sono rientrate negli spogliatoi col vantaggio degli ospiti.
Per i primi venti minuti, ad eccezione dell’ammonizione di Leonetti per un fallo di mani volontario, non succede niente e l’incontro stenta a decollare, ma al 21’ il Catania va ad un passo del vantaggio con Calil che di testa costringe Vono alla superparata. Due minuti dopo l’agrigentino Marino salva sulla linea un pallone di Falcone destinato in fondo al sacco.
L’Akragas si fa vedere al 31’ con Zibert che ci prova dalla distanza e sfiora il palo e passa in vantaggio al 41’ con lo stesso giocatore che da fuori area, dal vertice sinistro, coglie l’angolo alto alla sinistra di Bastianoni con un potente tiro di destro.
Una rete bella e voluta ad opera di un calciatore che ha mostrato di avere piedi buoni, visione di gioco e grande personalità e può lecitamente ambire a giocare in categorie superiori.
Il Catania inizia la ripresa deciso a pareggiare subito i conti, ma gli ospiti aggrediscono il portatore di palla e si difendono in undici, inoltre danno luogo a micidiali ripartenze, come al 55’ quando Madonia si fa anticipare all’ultimo istante da Nunzella.
Akragas in contropiede può chiudere i conti ma non ci riesce.
Si arriva al 61’. Pancaro fa uscire Lulli e mette in campo Musacci e la partita cambia. L’ingresso dell’ex parmense dà più libertà anche ad Agazzi e anche la sua prova (incolore fino a quel momento) diventa sufficiente.
Si arriva così fino a venti minuti dalla conclusione e fino a quel punto l’Akragas sta vincendo senza rubare nulla, tanto che dagli spalti arriva qualche inopportuno fischio all’indirizzo dei rossazzurri, poi cambia tutto.
Minuto 71’ Russotto si libera bene al tiro, sembra il pari ma Vono compie l’ennesima prodezza, a quel punto il Catania non merita più la sconfitta.
L’arbitro sorvola su un fallo da rigore in area agrigentina: anche il pari adesso andrebbe stretto.
76’ Pancaro fa entrare Gianvito Plasmati, che ha un passato da calciatore di serie A, al posto di Scarsella.
Tre minuti dalla fine Plasmati stoppa di petto e con una potente girata di sinistro insacca in alto alla destra di Vono.
Il Catania cerca la vittoria che adesso meriterebbe: 92’ prepotente azione rossazzurra sulla sinistra, cross teso di Nunzella, sul pallone si avventa di testa Calil che coglie in pieno la traversa.
L’Akragas, che vinceva fino all’87’ porta a casa un punto, meritato? Rubacchiato? Punti di vista.
Negli spogliatoi Nicola Legrottaglie ha sottolineato la gran prova dei suoi, rammaricandosi della mancata vittoria, ma da ragazzo onesto qual è sa bene che la sua squadra poteva vincere ma che ha rischiato di perdere.
Pancaro alla fine appariva soddisfatto per la prestazione e per aver evitato la sconfitta, ma il rammarico per tutte le occasioni sprecate e per la clamorosa traversa al 92’ era evidente.
Della serie tutti felici… e scontenti.
CATANIA-AKRAGAS 1-1
MARCATORI: 41’ Zibert, 87’ Plasmati
CATANIA (4-3-3): Bastianoni; Parisi, Pelagatti, Ferrario, Nunzella; Lulli (dal 61’Musacci), Agazzi, Scarsella (dal 74’ Plasmati); Falcone (dal 30’ Calderini), Calil, Russotto. A disposizione: Ficara, Garufo, Bacchetti, Russo, Sessa, Barisic, Di Grazia, Rossetti. Allenatore: Giuseppe Pancaro
AKRAGAS (4-3-3) Vono; Salandria, Marino, Capuano, Sabatino; Zibert, Vicente, Mauri (dal 74’ Almiron); Leonetti, Cristaldi (dal 78’ Savonarola), Madonia (dall’ 89’ Di Piazza). A disposizione: Maurantonio, Capraro, Blandi, Roghi, Fiore, Alfano, Lo Monaco. Allenatore: Nicola Legrottaglie
ARBITRO: Mainardi della sezione A.I.A. di Bergamo
AMMONITI: Leonetti, Madonia e Capuano dell’Akragas e Lulli del Catania
SPETTATORI: 11.516 di cui 6.030 paganti
Catania, 9 novembre 2015
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini lasicilia.it )
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