Il Catania rimane fermo sempre allo stesso punto

Un punto casalingo contro l’Akragas, un punto fuori casa nel derby con il Messina, un punto nel big match (viste le potenzialità delle due squadre) al Massimino contro il Foggia.

Tre pareggi consecutivi. Il Catania non vince da quattro turni e in classifica… rimane fermo sempre allo stesso punto.

La Casertana ha centrato la sua quarta vittoria consecutiva e in classifica ha fatto il vuoto. È vero che senza questa maledetta penalizzazione il Catania sarebbe al secondo posto con 20 punti, ma è altrettanto vero che sarebbe lo stesso staccato di ben 7 punti dalla squadra campana, che dà davvero l’impressione di poter vincere il campionato.

Quel che preoccupa di più è il rendimento che i rossazzurri hanno fatto registrare nelle ultime sei giornate: solo 6 punti frutto dell’ultima vittoria contro il Martinafranca, che seguiva la prima sconfitta stagionale a Caserta, e tre pareggi consecutivi, preceduti dall’incredibile sconfitta di Castellamare di Stabia.

Insomma 14 punti nelle prime sei gare di campionato e soltanto 6 nelle ultime 6 gare, senza considerare che sono diventati 4 per l’ulteriore penalizzazione. 11 reti segnate nelle prime sei gare solo 5 nelle restanti sei.

A questo punto è meglio che i tifosi la smettano di aspettarsi chissà che cosa, l’obiettivo principale rimane centrare la salvezza senza passare dai play out, del resto Pancaro e i dirigenti l’hanno detto a chiare lettere, sin dal primo momento, senza ingannare nessuno.

Pertanto, i cori e i fischi che si sono levati all’indirizzo dei calciatori rossazzurri, a metà del secondo tempo, invitati a tirare fuori gli «attributi» sono apparsi ingenerosi e fuori luogo.

Dal punto di vista dell’impegno il Catania visto contro il Foggia, e direi non solo contro il Foggia, ma nell’intero arco del campionato, non ha nulla da farsi rimproverare.

I rossazzurri hanno lottato con caparbietà su ogni pallone, senza lesinare energie, semplicemente si sono trovati di fronte una squadra dello stesso identico livello che in questo momento sta attraversando un momento migliore di forma.

Non era facile superare il Foggia, e questo lo si sapeva bene anche alla vigilia della gara, quindi bisogna accettare il risultato di parità con grande serenità, con la consapevolezza che contro formazioni meno dotate di quella pugliese conquistare i tre punti dovrebbe essere cosa più abbordabile.

Il Catania in termini assoluti non è la squadra più forte del campionato, fa parte di quel gruppetto di quattro – cinque squadre che come organico e come valori tecnici emergono. Quattro – cinque squadre, e fra queste, non me ne vogliano i cugini peloritani, non c’è assolutamente il Messina, sulla carta in grado di superare il resto della compagnia.

Passare dalla teoria alla pratica non è mai facile, quindi ci sta anche che squadre come il Catania e il Foggia perdano l’una a Castellamare di Stabia e l’altra in casa contro il Monopoli. E ci sta anche che il Foggia recandosi al Massimino tenga per lunghi tratti della gara il possesso della palla senza correre eccessivi rischi.

In verità di rischi seri non ne ha corsi nemmeno il Catania e alla fine è venuto fuori, così come era successo a Messina, un logico zero a zero.

La gara contro il Foggia ha messo in evidenza per il Catania due cose, una negativa e una positiva. Quella negativa è che la squadra ha risentito parecchio l’assenza di Russotto e di Falcone e che Calil non ha mai tirato in porta. Quella positiva è data dal fatto che Bergamelli e Pelagatti hanno disputato una gara con i fiocchi e che la squadra per la seconda gara consecutiva non ha subito reti.

Come già detto il Foggia ha dimostrato tutto il suo valore, ma ha preferito non rischiare più di quel tanto, ha mantenuto il possesso palla, senza mai affondare i colpi, forse consapevole della forza del Catania.

Da parte sua il Catania ha aspettato i pugliesi, quasi come se stesse giocando fuori casa, senza scoprirsi.

Alla fine a risentirne è stato lo spettacolo perché la emozioni sono stata davvero poche. Al 10’ Agazzi ha recuperato una bella palla a centrocampo ed ha allargato per Calderini, agganciato da un difensore pugliese due metri fuori area. La punizione dal limite calciata da Musacci, però, s’infranta contro la barriera, con sospetto di un tocco di braccio da parte di un difensore ospite. Ma al Catania chissà quando daranno un calcio di rigore a favore!

Al 17’ la cosa più bella della gara dei rossazzurri: Agazzi ha recuperato una palla a centrocampo, si è accentrato ed ha calciato a girare sotto la traversa, ma Narciso ci è arrivato ed ha smanacciato in angolo. In chiusura di frazione, su azione d’angolo, gli ospiti si sono resi pericolosi con un colpo di testa che ha sfiorato la traversa.

Nella ripresa poco o nulla da registrare ma al 74’ Calderini, favorito da un rimpallo, ha suoi piedi il pallone del vantaggio, lo sciupa in modo maldestro calciando alto e fuori dallo specchio della porta, quando sarebbe bastato appoggiarlo al liberissimo Calil, fermo vicino al dischetto del rigore, che l’avrebbe senz’altro depositato in rete.

Non succede più nulla col Foggia che continua nel suo “tic-tic” cercando di liberare qualche giocatore davanti alla porta. Il fraseggio è apprezzabile ma la difesa rossazzurra, con Bergamelli in testa, non sbaglia mai.

CATANIA (4-3-3) Bastianoni, Parisi, Nunzella, Musacci (dal 54’ Russo) Pelagatti, Bergamelli, Calderini, Agazzi, Calil, Scarsella (dall’ 87’Lulli); Rossetti (dal 70’Plasmati). A disposizione Liverani, Bacchetti, Garufo, Ferrario, Barisic, Di Grazia. Allenatore Pancaro.

FOGGIA (4-3-3) Narciso, Angelo (dal 21’Bencivenga), Di Chiara, Agnelli, Loiacono, Gigliotti, Gerbo (dall’85’Riverola), Coletti, Iemmello, Sarno, Sainz Maza (dal 66’ Viola). A disposizione: Micale, De Giosa, D’Allocco, Lodesani, Sicurella, Bollino,Agostinone. Allenatore De Zerbi.

ARBITRO: Morreale della sezione di Roma 1

AMMONITI: Musacci, Calil e Parisi (Catania) Di Chiara, Coletti, Loiacono e Viola (Foggia).

SPETTATORI: 10049 con 4516 paganti e 5.533 abbonati.

Catania, 22 novembre 2015

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini itasportpress.it )