Benevento è una delle città italiane più ricche di storia. Nel 275 a. C. i Romani, dopo aver sconfitto Pirro, che era venuto in Italia con i suoi strani elefanti, considerando il nome originario della città Maleventum di cattivo augurio decisero di cambiarlo in Beneventum.

Da Beneventum, per logica evoluzione linguistica dal latino all’italiano, in seguito la città si chiamò Benevento e, secondo una tradizione non scritta, pare che sia di buon auspicio a tutti i suoi visitatori.

In poche parole Benevento dovrebbe portare bene a chi la visita.                      Non sappiamo fino a che punto la tradizione sia vera, sappiamo, però, che il Benevento, ospite del Catania al Massimino, ha portato malissimo alla formazione rossazzurra che ha subito la prima dolorosa sconfitta interna del campionato.

Ma di dice chi è causa del suo mal pianga se stesso e il Catania visto contro il Benevento deve prenderla con se stesso.

Ci si aspettava la vittoria per uscire dalla zona play out, discorso sempre più duro da digerire per tutti i tifosi del Catania, vista la pesante penalizzazione che, riconosciamolo senza mezzi termini, crea enormi difficoltà poiché dal punto di vista psicologico non è facile giocare in queste condizioni.

Battere il Benevento, egregiamente guidato da una “vecchia volpe” del calcio di Lega Prof, il siracusano Gaetano Auteri, (anche se, in verità, è della provincia essendo nativo di Floridia) non era per nulla facile, sia per le potenzialità tecniche della squadra campana, sia per l’attuale momento di forma che sta attraversando il Catania, ma in pochi si sarebbero aspettati questa pesante “scoppola”.

Subito dopo il fischio d’avvio sono gli ospiti a prendere in mano le redini dell’incontro. Il Catania appare impacciato e titubante e per oltre mezz’ora non riesce a indirizzare nemmeno un tiro verso la porta difesa da Gori.               Di converso il Benevento riesce a creare tre nitide occasioni da rete.

Dopo due minuti Agazzi (opaca la sua prova) sbaglia un facile disimpegno e si fa rubare palla da Mazzeo che mette Marotta in condizioni di segnare, ma l’attaccante ospite si divora un gol già fatto.

Il pericolo scampato non scuote il Catania e gli ospiti continuano a macinare gioco. Sembra assistere al bis della gara interna col Foggia, ma mentre i satanelli si sono limitati a stucchevoli tic- toc, senza mai affondare i colpi, i sanniti, da subito, hanno cercato la vittoria. Al 10’ Benevento ancora vicino al vantaggio con Ciciretti, ma Bastianoni è bravo a respingere in tuffo. Sussulto del Catania al 34’ Calil segna ma la rete viene annullata per un fuorigioco non apparso nitido. In chiusura di tempo ancora Benevento pericoloso con Ciciretti.

Si va al riposo col risultato di parità che va decisamente stretto agli ospiti.

Nella ripresa ci si aspetta la reazione del Catania e in effetti i primi minuti fanno ben sperare, ma è un’illusione perché al primo affondo, al 54’, il Benevento passa con Ciciretti, decisamente il migliore in campo, che con un potente tiro da fuori area trafigge Bastianoni.

Il Catania, che ad inizio ripresa ha sostituito l’evanescente Calderini con Russotto (che alla fine risulterà anch’egli insufficiente) si spinge in avanti alla ricerca del pareggio e sembra favorito dall’espulsione del rude Mattera che, ammonito quattro minuti prima, ostacola vistosamente il rinvio di Bastianoni e ottiene il secondo giallo che precede il cartellino rosso.

Ma al 70’ Rossetti (decisamente deludente) perde banalmente palla e favorisce la ripartenza degli ospiti sul cross teso Bergamelli colpisce con la mano in area e Piscopo di Imperia, l’ennesimo “sceriffo” che arriva al Massimino, decreta senza esitazioni il calcio di rigore.

Dal dischetto Bastianoni sfiora ma non ferma il tiro angolato di Mazzeo.

Peccato che due minuti dopo lo stesso arbitro, dopo aver concesso al Catania la massima punizione per un fallo su Calil, su suggerimento del solerte guardalinee che aveva annullato la rete a Calil sullo zero a zero, si rimangia tutto fra le proteste dei rossazzurri e invalida la prima decisione.

Per il Catania è notte fonda e il Benevento, in inferiorità numerica, segna la terza rete con l’onnipresente Ciciretti.

A poco vale la splendida punizione di Nunzella che trova in chiusura la rete della cosiddetta bandiera.

Nel Catania troppi giocatori sottotono, con lo stesso Pancaro che ha totalmente sbagliato l’impostazione della gara e i cambi.

La prova di quasi tutti i calciatori è stata insufficiente, addirittura imbarazzante la prestazione di Garufo che non appare tranquillo.

Si sono salvati solo Nunzella e Bastianoni.

Sconfitto dalla Casertana e dal Benevento, solo pareggio contro Cosenza, Lecce e Foggia. Insomma il Catania fin adesso non è mai riuscito a vincere con nessuna delle cinque presunte grandi, la sesta è lo stesso Catania.

Nella prossima gara contro il debole Melfi bisogna tornare a far punti.

Catania, 6 dicembre 2015

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini itasportpress.it )