Il pellegrinare del Catania attraverso i terribili campi di Lega Prof porta i rossazzurri a Melfi, piccolo comune della Lucania, con meno di 18.000 anime, ma con importanti trascorsi storici.

Dopo la pesante e inaspettata sconfitta interna contro il forte Benevento la squadra di Pancaro era chiamata al pronto riscatto contro la penultima della classe. Si trattava di una gara che il Catania non poteva assolutamente permettersi di perdere e che, infatti, non ha perso. Ma proprio dal piccolo campo di Melfi arriva una dolorosa conferma: il Catania attuale deve mettere da parte i sogni di alta classifica.

Il rientro di Russotto e Falcone è servito e non poco alla squadra rossazzurra, ma una fase difensiva assolutamente inadeguata e le gravi incertezze dell’estremo difensore Bastianoni non hanno consentito al Catania di ottenere quella vittoria che avrebbe mitigati i pesanti effetti della sconfitta interna col Benevento.

Francamente ci sono poche giustificazioni: con tutti il rispetto per i lucani, non si possono prendere tre reti da una squadra come il Melfi destinato a una probabile retrocessione e, soprattutto, non si possono subire tre reti da una formazione che ne aveva segnate soltanto undici in tutto il campionato.

Così, dopo aver subito tre reti dall’anemico Benevento, che fino a quel momento, prima della gara del Massimino, ne aveva messe a segno solo nove, il Catania è riuscito a rilanciare anche l’attacco del Melfi.

Evidentemente nella difesa del Catania, una delle più battute dell’intera Lega Prof, qualcosa non va, forse a cominciare proprio dal portiere.

Contro il Melfi anche la prestazione di Nunzella è stata insufficiente, ma il giovane difensore brindisino è dall’inizio del campionato che corre come un treno, ha bisogno di rifiatare e va pienamente assolto.

Arriva così soltanto un punto che serve, comunque, a non farsi scavalcare in classifica dal Melfi, in attesa del probabile ritorno alla vittoria, sabato prossimo, nella gara interna contro la Paganese.

La gara di Melfi, in senso sportivo, è stata una piccola battaglia che entrambe le formazioni desideravano vincere e che nessuna voleva perdere. Visto l’andamento dell’incontro, alla fine, a recriminare di più è proprio il Catania.

Parte bene la formazione di Pancaro e al 18’ arriva la rete che sembra mettere in discesa la gara per i rossazzurri: Agazzi si incunea in area, controlla bene e riesce a sfruttare alla grande un cross di Garufo.

Purtroppo, passano appena quattro minuti e ci pensa Bastianoni a rimettere in corsa i padroni di casa lasciandosi sfuggire dalle mani un tiro docile di Longo.

Il pareggio galvanizza i lucani che tre minuti dopo, è il 25’, beneficiano di un calcio di rigore per un fallo in area commesso da Russo. Dal dischetto Herrera trasforma in maniera imparabile.

Il rigore per il Melfi ci può stare, ma a fine campionato sono curioso di sapere quanti saranno i calci di rigore assegnati a favore del Catania e quanti contro, visto che i probabili calci di rigore a favore non vengono concessi (ce ne poteva stare uno su Plasmati) e che al momento il conteggio è esageratamente sbilanciato a danno della formazione rossazzurra.

Trovatosi inaspettatamente in svantaggio, il Catania reagisce subito e alla mezz’ora pareggia i conti grazie a Russotto che controlla bene un altro cross di Garufo e fulmina Santurro.

Le due squadre abbassano i ritmi, e dopo un primo tempo pirotecnico, si va al riposo sul risultato di parità.

Nella ripresa il Catania cerca di vincere e la vittoria sembra a portata di mano al 73’ quando Russotto (il migliore dei rossazzurri assieme a Garufo) punta l’uomo, lo salta in maniera elegante e infila fra palo e portiere.

Sembra fatta, ma appena cinque minuti dopo i rossazzurri si fanno cogliere impreparati: Calil (insufficiente la sua gara) non chiude, Canotto sorprende uno stanco Nunzella e dal limite dall’area di rigore opera una bella girata che infila l’incerto Bastianoni.

Un vero peccato!

Nel finale il Catania tenta di riprendersi i tre punti, maldestramente sciupati, ma fa attenzione a conservarne almeno uno. Il Melfi s’accontenta e la battaglia si chiude senza morti, ma con due squadre che rimangono ferite in classifica.

MELFI-CATANIA 3-3

Marcatori: 18’ Agazzi, 22’ Longo, 25’ Herrera 30’ Russotto, 73’ Russotto, 78’ Canotto

MELFI (4-2-3-1): Santurro; Cason, Demontis, Colella, Amelio; Finazzi (61’ Maimone), Giacomarro; Canotto, Herrera (71’ Tortolano), Masini (57’ Lescano); Longo. A disposizione: Zanotti, Scornamiglio, Prezioso, Masia,
Gagliardini. Allenatore Ugolotti

CATANIA (4-3-3): Bastianoni; Garufo, Pelagatti, Bergamelli, Nunzella; Agazzi, Musacci (61’Plasmati), Russo (51’ Scarsella); Falcone, Calil, Russotto (77′ Lulli). A disposizione: Ficara, Bacchetti, Sessa, Ferrario, Rossetti, Calderini, Di Grazia, Barisic. Allenatore Pancaro

Arbitro: Antonio Giua di Pisa.

Ammoniti: Falcone, Musacci e  Nunzella del Catania, Herrera del Melfi.

Catania, 13 dicembre 2015

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini tempostretto.it )