Sulle note di un piccolo estratto de “ L’Astronauta” di JovanottiFai tornare indietro il tempo, fammi rivedere il mondo, fammi vivere la vita fino all’ultimo secondo” si apre il sipario del Teatro Don Bosco di Catania per la presentazione del libro di Manlio Grimaldi”Dai la pappa al bimbo”, per quello che poi è stato definito “ libro vivente “ , perchè la presentazione è andata avanti attraverso proiezione delle pagine, attraverso la visione di video , attraverso l’ascolto di brani musicali e gags, ma principalmente attraverso il contenuto, estroso quanto mai, di un baule, sullo stile di Gigi Proietti nel suo “ A Me gli occhi , please”, pieno zeppo di ricordi con i quali cercare di tenere un filo logico ma che poi  nell’estemporaneità ha trovato la sua carta vincente. E lì Manlio a parlare per buone tre ore di seguito , ininterrottamente, e forse non si sarebbe mai fermato di fronte a circa 150 presenti stupiti da tale improvvisata ( ma fino a quando conoscendo Manlio ??? ) presentazione.

Esordisce Manlio, entrando con in braccio il suo baule, “ questo baule, man mano, si è riempito di tante cose, di piccole storie, di personaggi , di amici e di una moltitudine di situazioni comiche. Ora è giunto il momento di aprirlo e vediamo cosa ne viene fuori; ‘ndo coglio coglio, come direbbe il buon Gigi Proietti cui mi sono ispirato nel suo recital o meglio resaital A me gli occhi, please e che ha fatto da padrino alla nostra Sport Enjoy Project. Questo baule è talmente pieno che tutto non ci entrava e tutti questi altri oggetti che sono qui sul palco con me debordavano e siccome servivano li ho tenuti fuori. Ovviamente men che meno poteva entraci Laura che mi accompagnerà in questo mio percorso teatrale. Povera Laura”. E la stessa, salendo sul palco, chiede il perchè di un nome talmente bizzarro per un libro e subito Manlio ne da ampia spiegazione.

Bastavano queste poche parole a capire che non sarebbe stata una presentazione dai canoni classici ed allora il ghiaccio viene subito sciolta con la proiezione del video “ Onori di casa” e a seguire “ Intro Sport Enjoy Project “ e giù le prime risate.

Stupore quando Manlio si avvicina per la prima volta al suo baule, lo apre e comincia ad uscire un bel camice bianco ( si ringrazia ovviamente la sartoria e lavanderia “Da Laura” ), uno sfigmomanometro di quelli antiche a colonnina di mercurio e uno stetoscopio per parlare della sua professione pratica di medico impegnato nella misurazione della pressione arteriosa alla paziente Laura ( quanti ruoli in questo libro….. e non solo); dicevamo stupore perchè forse quel camice non lo hai mai indossato in più di trent’anni di attività. Un medico coscienzioso e ben stimato ovviamente viene tartassato da tantissime chiamate ed ecco che durante la misurazione viene a più riprese interrotto ora dalla chiamata di Renato Zero, poi Luca Giurato ed ancora Vittorio Sgarbi, Silvio Berlusconi e per ultimo Franco Califano.

Del fenomeno Manlio si è occupata anche Mamma Rai con il suo programma “Porta a Porta” e ne è stata testimonianza il video proiettato. Poi continua la carrellata di oggetti che vengono fuori quasi spontaneamente dal baule: un bastone che ci fa vedere un Manlio giunto a 75 anni , anno più anno meno, mentre ascoltiamo il brano “ Spalle al muro “ di Renato Zero, un cestino da asilo ed ecco il tormentone   “ voglio il gestino – voglio il gestino – voglio in gestino “ quando Manlio provava ad ottenere qualcosa a costo di ripetere più e più volte la richiesta e Manlio si è rivisto nel piccolo Ismaele che proprio in quel frangente è salito sul palco , un colbacco russo a testimonianza della della sua partecipazione alla “campagna di Russia” con la Nazionale Italiana Artisti TV grazie all’amico fraterno Luca Napoli.

Il contributo audio “ Beautiful That Way” , meravigliosa dedica di Laura, consente a Manlio, dopo essersi avvicinato al grammofono regalatogli appunto dalla stessa Laura ,di scendere fra il suo pubblico per i dovuti e piacevoli ringraziamenti per esser lì a vivere tutti assieme questo momento.

Le sorprese scenografiche continuano grazie ad un mantello, ad una parrucca che non si trova, ad un elmo, ad uno scudo e ad una durlindana con cui Manlio ricorda un momento di vita vissuto vestito da pupo siciliano in quel del lago di Pozzillo quando si trovò in singolar tenzone con altro pupo, interpretato dall’amico Aldo Messineo.

Improvvisamente dal baule escono fuori le due tesi di Laurea e di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia . La presenza sul palco dei colleghi Nino Rizzo e Massimo Buscema, presidente dell’Ordine dei Medici di Catania, era doverosa anche quale simbolico saluto alla città di Catania ( complimenti a parte a Manlio anche per la conduzione di un qualificato programma di informazione medica “ La Salute prima di tutto” in onda su Sesta Rete, canale 215 del digitale terrestre).

Sbuca fuori dal baule un orologio da tavolo regalato da Moira Orfei , recentemente scomparsa, alla figlia Isabelle Marie; due maglie da calcioa testimonianza di una vita trascorsa a giocare e rotolare egli stesso come un pallone su un campo da calcio; libro di Luciano De Crescenzo e la citazione di “ Se la moda fosse una cosa seria non cambierebbe ogni anno “ colpiva al centro; una parrucca gialla e un papillon rosso sgargiante ricordavano una bellissima serata danzante con annessa gara di ballo trionfalmente vinta dalla coppia Manlio Grimaldi- Laura Vicari con consensi unanimi da parte delle altre coppie in gara.

Letteralmente una ovazione con standing ovation al momento che viene proiettata , alla visione di un simpatico Troll ,  una pagina che ritrae Manlio nudo e coperto da una margheritina. Una macchina fotografica ricordava la passione per la fotografia e questo memento veniva condiviso sul palco con gli amici Mario Cacciola e Vittorio D’Antone, unitamente ad un saluto a Salvo Bottaro , sempre presente negli eventi Sport Enjoy Project. Delle biglie-barberi e dei cavallini ricordavano la passione di Manlio per il Palio di Siena e per un gioco natalizio della “Corsa dei cavalli”. Una forbice ed un pettine l’appartenenza alla squadra di calcio dei Parrucchieri Calcio Catania grazie all’amico Luca Cacia; due ossi facevano parlare de “ I miei cani” , in passato Romy e successivamente Betty e Jolie.

L’invito a salire sul palco a Francesco La Rosa, direttore di Sport Enjoy Project Magazine, suggellava un Manlio “scrittore e giornalista” , con ore ed ore spese su un’antichissima macchina da scrivere ; Tino La Vecchia aveva l’opportunità di presentare il suo ultimo libro.

Dal baule come d’incanto esce un libro “Diobò che bello” a voler ricordare un ragazzo, un campione di motociclismo, il Sic .

Altro momento esilarante la presentazione della pagina  “ E per passare un buon inverno , ci vuol pur sempre un culo generoso” e quale testimonial di quella pagina divertente toccava a Vito Chisari salire sul palco

Si chiudeva con delle scarpette da neonato e precisamente le scarpette di Manlio e dei figli Michael ed Isabelle Marie ed allora la loro pagina veniva letta con non poca emozione alla stessa stregua della pagina dedica di Laura.

Si sarebbe potuto continuare per ore, per dare ad ognuno il semplice piacere di vedere la propria pagina dedica nella sezione “ Dicono di me gli amici “.

Una carrellata finale su un libro , che troverete quanto prima on-line, chiudeva la serata e Manlio saluta il suo pubblico sulle note di “ Rivederci e grazie “ di Amedeo Minghi.

Ovviamente era una presentazione , e restando in tema di bizzarria il libro non c’era, o quanto meno non è stato stampato anche perchè le 287 pagine regolarmente scritte e stampate; ora il tutto andrà on-line e sarà facile poterlo consultare e sfogliarlo come si conviene; ma la cosa comica è che è stato organizzato un vero e proprio firma-copie ed ecco che a fine serata Manlio “arma” il suo tavolinetto e firma agli amici una cartolina ricordo di un evento ……… vincente !!!

Catania , 5 gennaio 2016

Michael Grimaldi per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto Mario Cacciola e Salvo Bottaro per Sport Enjoy Project Magazine )