Nel gelo di Cosenza il Catania conferma ancora una volta il suo reale valore: squadra che lotta, che gioca alla pari con gli avversari, che mette in mostra buone qualità tecniche, ma che tante volte non riesce ad imporre la sua presunta superiorità e non la riesce ad imporre per il semplice fatto che questa non esiste.

Il Catania ha giocato sei volte (due volte si è opposto al Cosenza) contro le cinque big che lo precedono nella classifica senza le penalizzazioni e non ha mai vinto: sconfitto dalla Casertana e dal Benevento, ha pareggiato col Foggia, con il Lecce e due volte col Cosenza, segnando complessivamente soltanto due reti.

Il Catania, purtroppo, causa la penalizzazione, non è in grado di inserirsi nelle posizioni che contano e ormai appare lontano un miglio che saranno proprio queste le cinque squadre a contendersi la promozione diretta e i posti play off.

Al sesto posto in classifica c’è il Matera, battuto all’andata dal Catania e ospite al Massimino nella prossima gara, ma viene da cinque vittorie consecutive, difficile a partire dalla gara di stasera che lo vede opposto all’Andria, che possa continuare a vincere e a restare in lizza per la promozione. Quindi la speranza concreta è che il Catania possa batterlo nuovamente, dal momento che con 7 punti nelle ultime 5 gare (4 pareggi e una sola vittoria) è un andare avanti adagio.

Tuttavia, il pareggio di Cosenza è un pareggio molto importante: in primo luogo perché è stato conseguito contro una squadra di alta classifica che in casa aveva vinto sette partite su otto, concedendo alla terza di campionato lo zero a zero solo all’Akragas. Poi perché il Catania, a causa dell’espulsione di Pelagatti, dal 15’ della ripresa è stato costretto a giocare in inferiorità numerica.

Il rigore che il vivace Vutov, sfuggito al difensore etneo espulso, si è procurato e abilmente trasformato, ha rotto l’equilibrio e cancellato un probabile  zero a zero finale.

Invece, il Catania ha reagito da grande squadra, almeno da squadra “alla pari” del Cosenza. Ad otto minuti dalla fine Plasmati ha messo in luce le sue qualità raccogliendo un appoggio di Calil e trafiggendo, dal limite dell’area, il portiere di casa. L’arbitro ci ha pensato un po’, poi risoluto ha sconfessato il suo incerto collaboratore, che aveva sollevato la bandierina con grave ritardo, e ha convalidato la rete del meritato pareggio.

Nei minuti di recupero i rossazzurri sono andati a un passo dal colpo grosso, ma Perina è stato bravo a respingere un colpo di testa ravvicinato di Calil.

Alla fine il pareggio è giusto e la gara ha ribadito che in Lega Prof il “fattore campo” non costituisce più una componente rilevante. Il Catania, che torna a casa con un punto corroborante, deve cercare di sfruttarlo nella prossima gara ospitando il Matera.

La classifica dei rossazzurri ci dice che bisogna in fretta conquistare il centro classifica e pensare a programmare bene il prossimo campionato.

La dirigenza sta lavorando in modo efficace, l’ossatura per tentare di vincere l’anno prossimo esiste già.

Ritornando alla gara di Cosenza è piaciuto lo spirito combattivo dell’intera squadra, anche se da alcuni calciatori di levatura, per esempio Ferrario, ci si aspetta qualcosina in più.

Catania, 24 gennaio 2016

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

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