Venerdì 29 gennaio 2016, alle ore 21,00, nella splendida location di Villa Itria, a Viagrande, si è esibito il grande sassofonista Francesco Cafiso in duo con Mauro Schiavone. Grande  feeling musicale nel presentare un repertorio composto da brani tratti dal nuovo lavoro discografico di Cafiso dal titolo “3”. Il progetto, composto da tre album diversi pubblicati in contemporanea – “Contemplation”, “La banda” e “20 cents per note” – vede Cafiso nelle nuove vesti di compositore, arrangiatore e concertatore, oltre che di musicista già riconosciuto tra i più grandi al mondo.
Ecco cosa dice Cafiso sul nuovo lavoro discografico ‘3’ : “3” è il titolo di questo nuovo lavoro discografico, il primo costituito interamente da mie composizioni originali. “Contemplation”, “La banda” e “20 cents per note” sono tre album profondamente diversi, che ho deciso di pubblicare in contemporanea perché sono la fotografia della mia musica, del mio modo di viverla e sentirla in questo particolare momento della mia vita. Sono come le tessere di un puzzle, che insieme formano la mia personalità artistica e umana. Si tratta di un viaggio musicale avventuroso e appassionante in cui ho voluto personalmente arrangiare i miei brani, concertando gli oltre cento artisti coinvolti, tra cui 33 membri della prestigiosa London Symphony Orchestra. “Contemplation” è il disco più sinfonico e allo stesso tempo più intimo dei tre e rappresenta la mia spiritualità, la mia concezione intima dell’esistenza. È la contemplazione, la preghiera, l’accettazione di una vita che va oltre la morte. Ad un quartetto tipicamente jazz, ho affiancato 33 membri della London Symphony Orchestra. “La banda” ritrae la mia sicilianità, in memoria del legame che unisce la mia terra al jazz. È dedicato ai luoghi e alla cultura della terra in cui sono nato e ho scelto di vivere: 11 dipinti di un’unica isola raccolti in una suite da ascoltare tutta d’un fiato. Oltre al mio sestetto, vede la partecipazione di altri dieci musicisti, fondamentali per creare quelle sonorità tanto evocative della mia terra, per me imprescindibili in questo progetto. “20 cents per note” è l’album più jazz dei tre, registrato in quartetto, in cui racconto le tappe fondamentali della mia vita: è la mia anima artistica, la mia indole jazzistica che non mi abbandona mai”.

Francesco Cafiso è nato a Vittoria nel 1989 ed è considerato uno dei talenti più precoci della storia del jazz, ma l’anno decisivo della sua carriera è nel 2002, quando al Pescara  Jazz Festival incontrò Wynton Marsalis, colpito dalle qualità di Francesco lo portò con sé, nell’European tour del 2003. Da allora in poi, Francesco ha suonato nei Jazz Festival e nei Jazz Club più importanti del mondo.

Grazie agli amici Enzo Stroscio ed Antonella Guglielmino di Globus Magazine, noi di Sport Enjoy Project abbiamo avuto il piacere di incontrare, dopo il concerto , l’artista scambiando qualche battuta in maniera parecchio informale partendo dal suo sassofono, vero prolungamento del suo corpo, come egli stesso tiene a precisare.

Semplicemente è come se fosse parte di me, è proprio un prolungamento del mio corpo. Il sassofono è lo strumento che meglio mi consente di esprimermi attraverso le note , attraverso la musica. Io senza presunzione ovviamente dico sempre che è stato il sassofono a scegliere me . Racconto anche un piccolo aneddoto: quando sono nato il mio designato padrino mi ha regalato una spilla raffigurante proprio un sassofono e diciamo che è stato di buono auspicio perché da lì a poco avrei preso in mano uno strumento musicale come questo. Questo  in realtà sembra vecchio ma in realtà è nuovissimo, me lo hanno appena dato tra l’altro, perché è di una ditta austriaca che me lo ha dato per qualche giorno, mi ha proposto di fare l’endorse e quindi lo sto provando e devo dire che sta andando molto bene….. A me piace molto il suono caldo , pastoso, ricco di armonici e questo, diciamo, che in parte da un contributo”. E parlando di Mauro Schiavone, colto un particolare all’atto dei saluti ” in realtà sul palcoscenico ci facciamo un mare di dispetti, ci piace giocare molto , stare proprio bene sul palco e cerchiamo di viverlo con molto relax , con molta naturalezza e quindi gli faccio qualche dispetto  ogni tanto , e questo è un modo per giocare semplicemente, un modo per dire è andata bene, possiamo essere soddisfatti”.

E poi il saluto ai nostri spettatori con il suo classico inchino

Catania, 1 febbraio 2016

Grimaldi Michael per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto Laura Vicari e Manlio Grimaldi per Sport Enjoy Project Magazine )