La maledizione delle squadre campane continua, inesorabilmente, a colpire il Catania e mette nei guai i rossazzurri.

Per il Catania è arrivata la quarta sconfitta stagionale, la terza in Campania e la quarta contro squadre campane. Dopo la secca sconfitta di Caserta, l’incredibile sconfitta di Castellamare di Stabia e l’affronto casalingo ad opera del Benevento, il Catania si è arenato nell’Isola di Ischia, battuto ancora una volta da una squadra campana.

Ad eccezione della Paganese, sconfitta al Massimino per 3-0, (ma ancora si dovrà giocare la gara di ritorno) tutte le squadre campane presenti nel campionato di Lega Prof hanno sconfitto il Catania.

Quella contro l’Ischia è stata una sconfitta davvero grave perché si è visto il peggior Catania della stagione e perché la battuta d’arresto, inaspettata, ha interrotto una serie positiva (2 vittorie e 4 pareggi) e ha nuovamente coinvolto nella zona Play out gli etnei, zona dalla quale sembravano ampiamente usciti.

Nessun allarme, s’intende, la superiorità tecnica dei rossazzurri rispetto a squadre come Lupa Castelli, Martinafranca, Melfi e compagnia varia è così netta che sarebbe ridicolo temere qualcosa, ma i punti per la salvezza aritmetica il Catania li deve ancor fare e prima li fa e meglio è.

Rispetto alla gara casalinga contro il Matera e alla gara esterna di Cosenza il Catania ha fatto registrare un notevole passo indietro: centrocampo inesistente, attacco spuntato, difesa distratta e portiere che commette il primo grave errore della sua stagione.

Difficile capire cosa è successo, bisogna voltare pagina in fretta e ripartire perché cacciarsi ulteriormente nei guai sarebbe da folli.

Da parte sua l’Ischia, sconfitta nettamente al Massimino, ha confermato di essere una formazione appena modesta, ma tanto è bastato per avere la meglio su un Catania colpevolmente svogliato.

Dopo una fase iniziale priva di emozioni al 27’, a sorpresa, i padroni di casa sono andati in vantaggio con una punizione di Moracci calciata da oltre trenta metri che ha trafitto l’incerto e colpevole Liverani.

Ci si aspettava l’immediata reazione del Catania che, invece non è arrivata così si è andati a riposo con l’Ischia in vantaggio di una rete.

Nella ripresa il Catania si è presentato in campo col neo acquisto Lupoli al posto del giovane Pessina, ma l’ex calciatore della Fiorentina ha mostrato ancora di essere molto distante dalle prestazioni che lo avevano fatto approdare nell’under 21 con l’etichetta di astro nascente del calcio italiano.

Il Catania molle e svogliato non ha reagito, nemmeno dopo l’ingresso in campo di Gulin al posto di Calderini e l’Ischia, complice la difesa rossoazzurra, ha trovato il raddoppio con Kanoute, passabile calciatore di categoria.

Tre minuti dopo Falcone potrebbe riaprire l’incontro, ma dopo aver scartato anche il portiere riesce a tirare, incredibilmente, alto.

I padroni di casa, scampato il pericolo, capiscono che conquisteranno i tre punti e il Catania fa poco per distoglierli dal dolce pensiero, anche perché, in linea con le ultime tre stagioni, non è nemmeno fortunato.

Infatti, a due minuti dalla fine un colpo di testa di Calil (davvero sottotono) si stampa contro la traversa vanificando le residue speranze di rimonta dei rossazzurri.

Finisce con la meritata vittoria dei padroni di casa che raggiungono in classifica quota 20 (l’Ischia è penalizzata di 4 punti) e tornano a sperare nella salvezza diretta senza passare dall’inferno dei play out.

Per il Catania rimane la speranza che la prossima visita del Lecce possa restituire alla squadra quello spirito pugnace che oggi non si è visto, forse perché è rimasto negli spogliatoi al termine della gara vinta contro il Matera.

Catania, 6 febbraio 2016

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini ildispariquotidiano.it )