Non è servito a niente il cambio dell’allenatore: un bruttissimo Catania riesce a perdere anche contro il Martinafranca.
Col trascorrere delle gare disputate la situazione del Catania si è fatta davvero critica.
I rossazzurri non segnano da cinque gare, durante le quali hanno ottenuto due miseri zero a zero e da che si trovavano praticamente fuori dai play out si ritrovano in una posizione che li condanna.
Nel girone ci sono due squadre molto più deboli del resto della compagnia: una è la Lupa Castelli Romani, ormai retrocessa all’ultimo posto, l’altra il modestissimo Martinafranca.
Ebbene il Catania orribile dell’ultimo mese è riuscito nella difficile impresa di perdere anche a Martinafranca.
Ha deciso una rete di Baclet, realizzata al 32’ del primo tempo, con la complicità della difesa rossazzurra che si sta abituando agli errori.
La palla del pari è capitata sui piedi di Ferrario, ma il difensore etneo ricorda la bruttissima copia di Chellini e ben sappiamo che i piedi dello juventino nono sono per nulla vellutati.
Altre occasioni per Calderini e per Russotto che, brutte copie di se stessi, le hanno sciupate.
Ancora una volta, come contro la Casertana, una brutta sconfitta senza attenuanti.
Un antico detto recita che «il pesce puzza dalla testa» e visto che la situazione societaria non è per nulla tranquilla la squadra ne risente.
Probabilmente quello del Catania è un organico che è stato sopravvalutato, perché, nonostante le difficoltà societarie, se l’organico fosse stato davvero forte almeno i punti necessari per un’immediata salvezza sarebbero arrivati.
Allontanare Pancaro, per adesso, non è servito a niente.
La prossima gara casalinga il Catania ospiterà la Juve Stabia, necessità la vittoria se non si vuol correre il rischio di fare la stessa fine del Parma.
Catania, 6 marzo 2016
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini itasportpress.it )
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