Cancro alla bocca, trend in aumento al sud e nelle isole

La Sicilia in prima fila nella prevenzione e nella cura delle neoplasie del cavo orale

di Serena d’Arienzo

Allarme cancro orale in Italia. Nel nostro Paese l’incidenza media maschile dei carcinomi del labbro, lingua, faringe e cavità orale si attesta intorno a 8,44 nuovi casi l’anno ogni 100.000 individui, con un tasso medio per il sesso femminile di 2,22. Dati che indicano una fortissima tendenza all’incremento di questi tipi di neoplasie, con relativo abbassamento dell’età dei pazienti e un’incidenza sempre maggiore rispetto al passato nelle regioni centromeridionali e nelle isole.

L’importanza della prevenzione

Un trend che negli ultimi anni ha conosciuto un preoccupante aumento, tanto da indurre nel 2015 l’associazione scientifica de “Il Cenacolo odontostomatologico italiano” e l’Università degli Studi di Milano a promuovere la campagna di informazione-formazione “Guardarsi in bocca, un gesto semplice per la salute”, trovando nelle città di Milano e Catania i centri pilota per l’avviamento su scala nazionale di un progetto di prevenzione e monitoraggio delle patologie maligne del cavo orale, fornendo alla cittadinanza le corrette istruzioni su come osservare la propria bocca per identificare eventuali lesioni, oltre a divulgare i fattori di rischio e i giusti stili di vita.

Una campagna divulgativa portata avanti lungo tutto il 2015 e di cui, nei mesi scorsi, sono stati resi noti i primi risultati nel contesto della manifestazione Expo Odonto Sud, tenutasi presso il Centro fieristico Etnapolis di Catania. In attesa di un’analisi più dettagliata che avrà luogo nei prossimi mesi sui dati relativi la popolazione delle città prese in esame, a intervenire è stata Federica Demarosi, presidente del Cenacolo Odontostomatologico Milanese, riportando i risultati più significativi riscontrati nel centro lombardo: delle centoventi visite effettuate nell’ambito della campagna, in un caso è emersa una neoplasia e in quattro una pre-cancerosi.

Si tratta di numeri che, se considerati su ampia scala, confermano un fenomeno in crescita sottolineando, qualora ce ne fosse bisogno, l’enorme potenziale in termini di tempo e denaro rappresentato dalla pratica della prevenzione.

D’altronde, fatta eccezione per le manifestazioni tumorali cutanee, non esiste cancro più facilmente diagnosticabile di quello del cavo orale. Basta infatti un’autosservazione critica mirata all’identificazione di lesioni sospette, quali alterazioni di colore delle mucose orali o della trama tissutale, ed eventualmente rivolgersi a uno specialista.

I carcinomi orali rappresentano il 3-5% di tutti i tumori maligni, con un tasso di mortalità del 56% a cinque anni dalla diagnosi. Tuttavia, come per tutte le neoplasie, fondamentale per l’indice di sopravvivenza è lo stadio della diagnosi: maggiore è la sua precocità, più alte sono le possibilità di guarigione.  Secondo i dati attuali, se diagnosticato al primo stadio, il tumore orale ha un tasso di mortalità di appena il 4%.

Una nuova terapia: l’elettrochemioterapia

Nonostante le patologie maligne del cavo orale presentino un gap di mortalità e di guarigione ancora troppo distante rispetto ad altre tipologie tumorali (colon, mammella, pelle), una risposta che fa ben sperare arriva proprio dalla Sicilia, con l’elaborazione di un nuovo percorso terapeutico, l’elettrochemioterapia, mirata alla cura di tumori orali e della cute.

Nata in ambito veterinario e testata dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia con ottimi risultati, tale tecnica muove i primi passi anche nel campo della medicina umana. Risalgono infatti allo scorso marzo, i primi trattamenti effettuati, con buoni risultati, presso l’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani, su pazienti affetti da sarcoma di Kaposi.

L’elettrochemioterapia consente di determinare sulle cellule dei tessuti tumorali la formazione di pori per mezzo della corrente elettrica (elettroporazione), attraverso i quali il farmaco può essere assorbito in modo selettivo attuando a pieno la sua funzione chemioterapica.

Grazie a tale metodica, il potere del farmaco di distruggere le cellule tumorali aumenta notevolmente, consentendo una minore assunzione di medicinali da parte del paziente e una riduzione dei tempi di degenza. Rispetto ai trattamenti oncologici tradizionali (chirurgia, radio e chemioterapia), l’Ect non presenta effetti collaterali, riducendo inoltre i risvolti sul piano psicofisico che spesso affliggono gli assistiti.

Un approccio, quello della Sicilia, innovativo e pronto alle sfide, quindi, sia sul piano delle campagne di sensibilizzazione e profilassi, sia su quello terapeutico.

Tuttavia, la vera lotta contro il cancro orale consiste in una lotta contro il tempo e nell’importanza di una pratica preventiva individuale e autonoma, finalizzata ad individuare eventuali lesioni, macchie o escrescenze del cavo orale. Seguendo i consigli degli specialisti, se queste manifestazioni dovessero perdurare per oltre 15 giorni, risulta necessario rivolgersi al proprio odontoiatra. Infine, evitare fumo e alcol e condurre un corretto stile di vita costituiscono la base per qualsiasi tipo di prevenzione.