Al teatro antico di Siracusa vanno in scena i grandi classici. Odio, amore e morte in un’edizione interamente al femminile
Al teatro antico di Siracusa vanno in scena i grandi classici
Odio, amore e morte in un’edizione interamente al femminile
di Serena d’Arienzo
Anche quest’anno a Siracusa vanno in scena le donne. Una 52ˆ edizione che, come la precedente, scenderà nelle pieghe più intime dell’animo femminile, incarnando sfumature emotive dal forte impeto passionale, tenendo fede all’inclinazione analitica dei sentimenti tipica della tragedia greca.
“Elettra” di Sofocle e “Alcesti” di Euripide, in scena dal 13 maggio al 19 giugno, e dal 23 al 26 giugno la “Fedra” di Seneca, sono i titoli di una rassegna teatrale dal deciso taglio tragico interamente incentrata sulla donna, in cui passioni di natura estrema e contrastante, che spesso infrangono tabù inviolabili e sfociano nel sangue, prendono vita nella suggestiva cornice paesaggistica del teatro antico di Siracusa, facendo riecheggiare l’eterno che risiede nei grandi classici greci e latini.
Vicende eccezionali e esemplari che affondano le loro radici nel mito e che scandagliano le più cocenti tematiche umane facendole assurgere a questioni universali, non senza una reinterpretazione alla luce dell’attualità, stimolando il dibattito tra gli spettatori su problemi culturali, sociali ed esistenziali, così come previsto dall’intenzione del poeta.
Conflitti insanabili e cocenti contraddizioni: questi i veri protagonisti dell’edizione che sta per cominciare. Come nel dramma del matricidio, la cui protagonista Elettra, figlia di Clitemnestra, accecata dall’odio verso di lei e disposta a tutto per vendicare la morte del padre Agamennone, alla fine riesce a placare la sua sete di sangue materno. O come Alcesti, simbolo dell’amore coniugale, devota moglie e madre che, pur di salvare l’esistenza del marito Admeto, è disposta all’estremo sacrificio. E poi ancora Fedra, imprigionata in una passione proibita e senza via d’uscita per il figliastro Ippolito, che alla fine la condurrà a togliersi la vita.
Eros e Thanatos, amore e morte, binomio indissolubile del dramma antico gravido di storie eterne che, seppur dagli esiti esasperati e fuori dall’ordinario, rispecchiano frammenti di esistenze comuni.
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