L’onestà del Matera salva il Catania dal fastidio dei Play out

Ci speravano in tanti ma ci credevano in pochi. Il Catania, grazie alla condotta regolare del Matera che non ha regalato nulla al Monopoli, è riuscito a salvarsi senza ricorrere alla fastidiosa «coda» dei Play out.                È vero che avrebbe incontrato l’Ischia, una squadra che dopo aver battuto i rossazzurri si è trasformata in una squadra di “fantasmi”, con solo un punto conquistato nelle ultime 13 partite, ma le partite si vincono sul campo e non “in teoria” e in ogni caso gli spareggi, pur con i rossazzurri strafavoriti, avrebbero costituito un enorme fastidio.

Per fortuna è arrivata la salvezza diretta, con tanti auguri al Monopoli che non dovrebbe aver nessuna difficoltà a sbarazzarsi dell’Ischia, quella salvezza che dopo la vittoria nei secondi finali del Monopoli a Catanzaro, calendario alla mano, era diventata problematica.

Data per scontata la vittoria del Catanzaro sul Melfi, con alla fine è avvenuto, il Catania s’aggrappava a una sola speranza: battere l’Andria e sperare nella lealtà del Matera.

Dopo 22’ la prima speranza cominciava a prendere corpo quando Bergamelli, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, riusciva a tenere bassa la sfera e infilava il pallone alla destra del portiere ospite Cilli.

Quasi contemporaneamente arrivava la rete del vantaggio del Monopoli a Matera e sui fedelissimi presenti scendeva il gelo.

Una volta in vantaggio il Catania aveva il torto di non insistere e di amministrare solo il vantaggio.

Un piccolo sussulto di gioia fra i presenti salutava il pareggio del Matera che, dopo aver fallito un calcio di rigore, agguantava gli ospiti pugliesi.

Un gruppetto di tifosi aveva il torto d’apostrofare con un coretto fuori luogo il calciatore ospite Strambelli che, intorno al 40’. si “vendicava” scagliando un bel tiro da fuori area che coglieva Liverani fuori posizione e “addormentato”.

Dopo i primi tempi nessuno faceva caso allo 0-0 casalingo del Catanzaro contro il Melfi, in tutti c’era la giusta consapevolezza che alla fine, in un modo o nell’altro, i calabresi avrebbero segnato.

La speranza continuava ad essere riposta nel Matera che di fronte al proprio pubblico, in superiorità numerica, essendo molto più forte del Monopoli (e anche dello stesso Catania) no e poi no avrebbe potuto perdere in casa.

In avvio ripresa il Catania ripartiva a “testa bassa” e dopo soli cinque minuti trovava il nuovo vantaggio con Russotto, bravo a colpire di piatto un cross proveniente dalla sinistra e a infilare in diagonale il portiere ospite.

L’attenzione si spostava più su alcuni monitor che stavano trasmettendo Matera – Monopoli che sul rettangolo di gioco del Massimino.

Il Matera riusciva a mettere alle corde il Monopoli e sfiorava più volte quella rete del vantaggio che avrebbe evitato eventuali orribili sorprese.

Intanto il Catania, come paralizzato dalla paura, lasciava campo all’Andria che si faceva minacciosa con gli intraprendenti Strambelli e Bangoura, ma i pugliesi, ad eccezione di qualche situazione di pericolo, non andavano mai vicini alla rete del pareggio.

Il Catania, pur operando qualche apprezzabile ripartenza non riusciva a chiudere l’incontro e la gara si trascinava fino all’88’ quando Calderini era costretto ad uscire in barella per un bruttissimo fallo subito.

Durante i 5 minuti di recupero l’Andria faceva tanto possesso palla ma non s’azzardava ad affondare i colpi.

Il fischio liberatorio del modesto Amoroso di Paola sanciva la vittoria del Catania e la salvezza sul campo poiché il Monopoli era incapace di creare pericoli al Matera e non andava oltre il pari.

Stranezze del calcio, il destino ha voluto che a dare la salvezza al Catania fosse il Matera, l’unica squadra (se escludiamo la Lupa Castelli che con i suoi 12 punti in classifica non fa testo) alla quale il Catania è riuscito a togliere 6 punti su 6 e l’unica squadra che in entrambi i confronti con i rossazzurri avrebbe meritato di più di quel che ha raccolto.

Per il Catania, da stasera, il campionato va in archivio.

La speranza concreta è che aver lottato fino all’ultima giornata per evitare la terza umiliante retrocessione consecutiva abbia costituito il punto più basso della storia del Catania.

E in genere, quando si tocca il fondo non si può fare altro che risalire.

Catania, 8 maggio 2016

Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine

( fonte foto google immagini newscatania.com )