L’olio di oliva siciliano diventa Igp. La Sicilia è la prima a ricevere il marchio di qualità per l’olio dall’Ue
L’olio di oliva siciliano diventa Igp
La Sicilia è la prima a ricevere il marchio di qualità per l’olio dall’Ue
di Serena d’Arienzo
L’olio di oliva siciliano diventa Igp
La Sicilia è la prima a ricevere il marchio di qualità per l’olio dall’Ue
L’olio extravergine di oliva siciliano è finalmente Igp. La notizia arriva direttamente dall’Unione Europea, che con la registrazione del marchio di Indicazione Geografica Protetta, attesta ufficialmente la qualità della produzione olearia isolana. A ricevere tale dicitura, infatti, sono quei prodotti la cui produzione, trasformazione o elaborazione possiedano un’origine storica in un determinato territorio.
Qualora ce ne fosse bisogno, parlano chiaro i dati inerenti alla produzione dell’oro verde siciliano, che si attesta intorno alle 350 mila tonnellate all’anno, e la resa commerciale, il cui valore medio di vendita tocca i 160 milioni di euro annui. Sono 140 mila gli ettari destinati all’olivicoltura e sei le aree di produzione ad avere ricevuto il marchio di Denominazione di Origine Protetta (Dop): i Monti Iblei, la Val di Mazara, le Valli Trapanesi, il Monte Etna, la Valle del Belice e Valdemone.
Terza produttrice del Paese dopo Toscana e Calabria, ma ottava per imbottigliamento, la Sicilia tuttavia è la prima regione a ricevere il riconoscimento Igp per l’olio, aprendo la strada ad altre realtà territoriali della penisola.
Tale marchio, infatti, garantisce al consumatore un sistema di filiera che sia sinonimo di qualità, in cui i processi di produzione, molitura e imbottigliamento avvengano interamente in Sicilia, con parametri qualitativi superiori rispetto all’olio extravergine d’oliva convenzionale, stimolando un circolo virtuoso che permetterà alle aziende più importanti di fare da aprifila alle minori.
Una tracciabilità garantita e una trasparenza certificata a tutela del consumatore, che ha visto muoversi all’unisono Coldiretti, Assessorato regionale all’Agricoltura, Comitato Igp olio Sicilia, nonché la Confederazione Italiana Agricoltori della Sicilia (CIA), nell’intento di contrastare l’introduzione di olio dall’estero, così come previsto dall’Ue con l’olio tunisino, consentendone l’importazione senza dazi.
Questa volta l’Europa ha premiato il Made in Italy, garantendo ai coltivatori una serie di misure economiche volte a promuovere il comparto agricolo siciliano, proprio in una congiuntura di grande crisi per l’agronomia isolana. E non solo.
Si tratta di una svolta ancora più significativa, se si guarda agli effetti benefici della dieta mediterranea, dal 2010 patrimonio immateriale dell’Unesco, di cui il Bel Paese è esportatore nel mondo e in cui l’oro verde assume un ruolo da protagonista, soprattutto per le sue proprietà antiossidanti e contro il colesterolo. Una certificazione di qualità che giunge proprio in un momento storico in cui, d’altra parte, s’inasprisce la lotta contro alcune tipologie di oli vegetali, come l’olio di palma, dai dubbi processi di lavorazione e dai controversi effetti sull’organismo umano.
Facebook comments:
Lascia un Commento
Occorre aver fatto il login per inviare un commento