Lo Monaco- Catania: grandi amori che ritornano………. di Tino La Vecchia
Lo Monaco- Catania: grandi amori che ritornano
È vero che nella vita si dice “mai dire mai”, ma chi l’avrebbe mai detto?
Quello che fino a pochi mesi fa sembrava impossibile è accaduto: Pietro Lo Monaco ritorna a essere l’AD del Catania. All’apparenza nulla di strano, visto che Corvino è ritornato a Firenze, ma ciò che rendeva improponibile il ritorno di colui che aveva contribuito in maniera notevole a fare grande il Catania era il modo burrascoso di come il rapporto s’era interrotto.
Per quattro anni fra Pulvirenti e Lo Monaco è stato un continuo scambiarsi di frecciatine (alcune, diciamo la verità, al veleno) e nulla faceva presagire una riappacificazione. All’improvviso la situazione è cambiata. La genesi della svolta clamorosa è stata ampiamente spiegata in modo molto chiaro dallo stesso Lo Monaco nella lunghissima Conferenza Stampa di giovedì 9 giugno che si è tenuta a Torre del Grifo, quella che lo stesso dirigente di Torre Annunziata ha definito “La casa del Catania”.
Poco dopo le 16.00 il boss del Catania è apparso al folto numero dei presenti. Voglio precisare, a scanso di equivoci, che il termine ha in questo contesto una valenza altamente positiva (del resto una recente trasmissione televisiva porta il titolo di Boss in incognito). In questo caso boss è il capo di un’organizzazione; la persona più potente in un settore, nel nostro caso si tratta di una società calcistica, della nostra squadra. È chi potrebbe dire il contrario visto che il rappresentante maggiore della proprietà è ancora impelagato in spiacevoli vicende? Magari durante questi disastrosi quattro anni ci fosse stato un vero boss! Di sicuro non sarebbero successe quelle situazioni definite dallo stesso Lo Monaco «inenarrabili». Chissà se Lo Monaco avrebbe preso un allenatore come Dario Marcolin? Ma ormai sono discorsi che non servono a nulla, conta il futuro, il rilancio del Catania.
Lo Monaco è uno che, come si dice in gergo, sa il fatto suo, una che sa spendere molto bene la propria immagine e il capitale umano che dirige, ma non è mai stato un venditore di fumo. Alle parole ha sempre fatto seguire i fatti concreti. Ha messo le mani avanti ribadendo più volte che la situazione economica del Catania è molto delicata, contemporaneamente sa molto bene che la società può far fruttare al meglio i tanti giocatori che sono in prestito, un nome per tutti: il giovane croato Bruno Petkovic che a Catania non giocava mentre a Trapani si è imposto come uno degli elementi più interessanti dell’intera cadetteria.
Alla base del ritorno di Lo Monaco sicuramente c’è l’amore che prova per una società che con lui è diventata grande. Dieci non si cancellano con un colpo di spugna e quando si nutre un forte amore per qualcuno o per qualcosa si può anche perdonare. Certo alla base c’è l’amore per la società Catania, per la città, per il centro di Torre del Grifo del quale – ha dichiarato – “ha scelto le poltroncine una per una e curato gli arredi”, ma non c’è solo l’amore. Lo Monaco vantava dal Catania un credito di sei milioni e mezzo di euro, mica son noccioline, per sua stessa ammissione c’è stata una transazione economica ed è tutto appianato. Non ci vuole di certo la sfera di cristallo per capire che ha in mano precise garanzie. Ai tifosi non deve interessare cosa e in quali termini, ma il fatto che queste garanzie, costituiscano, a sua volta, la garanzia che Lo Monaco rilancerà il Catania riportandolo nei palcoscenici che merita: in serie A.
Fra quanto tempo? Fra quattro anni, ha affermato Lo Monaco, o cinque o sei. Ma cosa importa? L’importante che in squadrette come l’Ischia, con tutto il rispetto, recandosi al Massimino ritorni la consapevolezza di giocare contro un’intera città.
Il Catania calcio era in agonia, lo sappiamo tutti è inutile nasconderlo, e al suo capezzale è ritornato l’unico medico in grado di farlo uscire dal coma.
Alla fine non importa perché e per come, importa che sia ritornato. L’importante è che il Catania possa di nuovo avvalersi del lavoro di colui che personalmente e in tempi non sospetti ho sempre considerato uno dei primi dieci dirigenti sportivi italiani.
Catania, 11 giugno 2016
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini siciliajournal.it )
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