La Sicilia brucia

L’Isola è la prima regione in Italia per il numero di interventi antincendio

di Serena d’Arienzo

Continua la piaga degli incendi in Sicilia. Come ogni anno nel periodo estivo, numerosissimi sono i roghi che deflagrano in tutta l’Isola, causando ingenti danni e oberando di lavoro le forze dell’ordine. Nelle ultime ore sono stati ben 225 gli interventi messi in atto dai vigili del fuoco per estinguere gli incendi boschivi in tutta la regione. A mobilitarsi è stata anche la Protezione civile con quattro richieste di intervento aereo.

Le peggiori ripercussioni si sono avute nel territorio ennese a causa delle alte temperature estive e delle raffiche di vento, vedendo in azione su due ampi fronti nell’area in direzione Nicosia, sia il corpo dei vigili del fuoco che i velivoli preposti.
Un bilancio pesante anche in confronto al resto del Paese, se si pensa che la Sicilia è stata la regione che ha richiesto più aiuti, con un quarto delle operazioni antincendio avvenute all’interno dei confini isolani. A seguire la Puglia e la Calabria.

Un appuntamento che ogni anno si rinnova con tutta la sua forza distruttiva, mandando in fumo centinaia di ettari di terreni e boschi. Una causa, quella di una così imponente devastazione, spesso di origine dolosa causata per mano dell’uomo o per gesti di superficialità che costano cari alla comunità in termini di impatto ambientale.

Proprio perché la natura è patrimonio della collettività, i cittadini dovrebbero essere educati alla salvaguardia dei beni paesaggistici e naturali, collaborando attivamente con le forze dell’ordine nel segnalare tempestivamente i focolai di incendio e le emergenze in atto.

Contattando infatti  il 1515 o il 115, rispettivamente il Corpo Forestale e quello dei Vigili del fuoco, e fornendo informazioni quanto più possibile dettagliate, in una reale lotta contro il tempo possono essere limitati al massimo i danni sul territorio e sull’ecosistema.