Il Catania domina ma non riesce a vincere

Al Catania non sono bastati novanta minuti di dominio assoluto per avere ragione di un Taranto apparso, assieme all’Akragas, la squadra più scadente fin qui incontrata. Occorre riflettere e capire perché dopo la tripletta rifilata alla Juve Stabia, (che dopo la sconfitta del Massimino non ha più perso) in sei partite i rossazzurri abbiano segnato solo la miseria di due reti. Anche oggi, così com’è avvenuto contro l’Akragas, il Catania è riuscito a costruire una serie di occasioni da rete nitide e le ha fallite tutte.
Alla faccia di chi afferma in maniera incauta e indimostrata che per una squadra l’importante è non subire reti. Un corno! Se non si segna non si vince, al massimo si può ottenere lo zero a zero. Per fortuna il Taranto in tutto l’intero incontro ha tirato in porta solo una volta da quaranta metri e il Catania il suo misero punticino lo ha portato a casa. Quattro gare esterne e quattro pareggi possono andare bene per una squadra che lotta per la salvezza, ma l’obiettivo del Catania è un altro.
La classifica del Taranto faceva pensare a qualcosa di meglio dei pugliesi, invece, ad eccezione di Nigro, i rossoblù di casa sono apparsi davvero poca cosa e non vincere è stato davvero imperdonabile.
Rispetto alla gara di mercoledì scorso contro il Fondi Rigoli inserisce Parisi, Bucolo, Di Cecco e Barisic e lascia a riposo Bastrini, Scoppa, Fornito (comunque infortunato) e Calil. Sin dal fischio iniziale il Catania dimostra di essere ben messo in campo, soprattutto è il centrocampo che appare più equilibrato rispetto alle gare precedenti. La gara scivola via senza particolare sussulti, l’unica grande occasione è per il Catania con Di Grazia autore di una bella ripartenza che, dopo trenta metri di corsa, si conclude con un gran tiro parato con grande difficoltà dal portiere pugliese. Il primo tempo finisce con il prevedibilissimo 0-0. Nella ripresa il Catania continua a dimostrare una netta superiorità territoriale, le azioni da rete fioccano ma il gol non arriva. Al 54’ Barisic va via sulla destra e mette indietro per Di Grazia che ben dentro l’area di rigore si “divora” una rete fatta tirando un diagonale a fil di palo. Il Catania è padrone del campo ma non segna, il Taranto appare in chiara difficoltà. Ancora Barisic al 63’ va via sulla destra ma il suo invitante traversone trova Paolucci in colpevole ritardo e il Taranto si salva. Al 67’ i rossazzurri recuperano palla a centrocampo e Di Cecco imbecca in area Paolucci ma l’attaccante perde banalmente il pallone. Al 69’ il Taranto per la prima volta nell’intera gara tira in porta ma la botta da circa quaranta metri viene parata in tuffo da Pisseri, che fin a quel momento si chiedeva cosa ci stava a fare in campo.
Al 72’ Rigoli sostituisce l’evanescente e il fuori forma Paolucci con Russotto e Barisic diventa il centrale d’attacco. Al 78’ esce Di Cecco ed entra Silva che non combina nulla di buono. Catania ancora pericoloso con una girata di Russotto che si perde un metro a lato dal palo di Maurantonio. A otto minuti dalla fine del tempo regolamentare il tecnico etneo manda in campo Anastasi e richiama Barisic, probabilmente il migliore in campo. A cinque minuti dalla fine il Taranto fa entrare Potenza che subito si rende pericoloso con un affondo ma Bergamelli lo riesce ad anticipare in extremis. Tre minuti di recupero e a pochi secondi dalla fine è Russotto, da buona posizione a sciupare la rete della meritata vittoria.
Ma facci un gol! Catania facci un gol!
Non importa tenere la porta inviolata, l’importante è segnare una rete in più degli avversari, o no?

Catania, venerdì 7 ottobre 2016
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini digilander.libero.it )