Alla vigilia, si sapeva benissimo, non era per niente facile. La Juve Stabia, prima di disputare la gara col Catania, aveva vinto otto delle nove partite casalinghe, inchinandosi solo al Lecce, dopo una rocambolesca partita nella quale conduceva per 2-0.

Non era per nulla facile, ma nessuno si aspettava un Catania “preso a pallonate” per l’intero primo tempo, in balìa degli avversari e allo sbando totale nel prosieguo della gara.
Il tecnico dei padroni di casa Fontana ha azzeccato tutte le mosse, mentre Rigoli… meglio lasciamo stare.
Per la difficile trasferta in terra campana Rigoli, ancora una volta, cambia formazione mandando in campo Pisseri a difesa dei pali con Djordjevic e Di Cecco esterni. Sorpresa in difesa dove non c’è Bergamelli, forse vittima di qualche piccolo guaio muscolare e i due centrali sono Gil e Bastrini. L’assenza di Bergamelli è risultata davvero dannosa perché per la prima volta, dopo diciannove gare, il Catania ha subito più di una rete, anzi ne ha subite una valanga e Bastrini e Gil sono stati inguardabili. A centrocampo, assente annunciato Fornito, Scoppa con Biagianti e Bucolo, in attacco fiducia a Calil che forma il tridente con Mazzarani e Russotto. In panchina Di Grazia, con l’ormai sbiadito ricordo di Catania – Messina. Sembra passato tanto tempo, eppure sono trascorsi solo due mesi e mezzo.
La gara, chissà perché, inizia con sei minuti di ritardo rispetto all’orario annunciato, ma ormai in Lega Prof questa brutta abitudine si sta diffondendo ovunque. Col il doveroso minuto di raccoglimento per le vittime del folle recente attentato terroristico, la partita s’avvia con sette minuti di ritardo. La Juve Stabia parte subito forte, il terreno misto sintetico rende il gioco veloce e al 6’ minuto passa in vantaggio con Izzillo che da circa venticinque metri, approfittando della mancata chiusura di Bucolo e Biagianti, scaglia un bolide di collo pieno sul quale Pisseri non può far nulla. Il Catania reagisce subito e si rende pericoloso con Russotto, sbilanciato in piena area al momento di concludere. Russotto protesta, s’innervosisce e il mediocre Proietti di Terni, poco dopo, si “vendica” ammonendo Biagianti per un fallo veniale. Ammonizione pesante perché costringerà il diffidato capitano etneo a saltare l’ultima gara casalinga dell’anno solare contro la Fidelis Andria. Non è un’attenuante ma l’arbitro visto a Castellamare non è stato per nulla imparziale e se lo è stato, almeno nelle intenzioni, allora non è all’altezza nemmeno per arbitrare in Seconda categoria.
Comunque, subito il vantaggio delle “vespe” il Catania sfiora subito il pareggio: è ancora Russotto a involarsi sulla destra, l’assist per Mazzarani è delizioso ma l’ex Modena calcia incredibilmente alto e lì finisce la sua partita. La Juve Stabia agisce di rimessa e alla mezz’ora raddoppia, ancora con Izzillo che approfitta dello svarione generale del centrocampo e della difesa del Catania, in particolare Bucolo ripete l’errore della prima rete e Gil, colpevolmente non chiude, il giocatore campano lascia partire un’altra bordata, stavolta rasoterra, che non dà scampo a Pisseri.
Al 37’ l’arbitro, casalingo fino a sfiorare l’indecenza, regala un calcio di rigore alla Juve Stabia per un intervento scomposto di Gil un metro fuori l’area di rigore. Dal dischetto Ripa insacca rasoterra alla destra di Pisseri. L’episodio chiude definitivamente la gara. L’arbitro calca ancora la mano sul Catania ammonendo Bastrini e Russotto.
Nella ripresa il direttore di gara prima grazia Biagianti che meritava l’ammonizione per aver fermato la ripartenza di un avversario e poi commina la seconda ammonizione a Gil per un fallo inesistente. Un minuto prima, al 49’ erano usciti Bucolo e Calil, entrambi ben sotto la sufficienza, ed erano entrati Di Grazia e Barisic.
In dieci il Catania non riesce a reagire e al 57’ Ripa manda in rete Lisi per il 4-0.
Il Catania fa il solletico a Russo e la Juve Stabia passeggia. Entra Nava ed esce Russotto, al nuovo entrato bastano meno di cinque minuti per farsi espellere per un fallo da ultimo uomo su Kanoute. Sotto di quattro reti e in nove contro undici per il Catania diventa un calvario. La Juve Stabia ha il buon senso di non insistere più di tanto. Avrebbe senz’altro vinto ma senza le malefatte di Proietti il Catania avrebbe almeno evitato di essere umiliato.
Giovedì prossimo per i rossazzurri un’occasione da non mancare: tramontata a rigore di logica la possibilità della promozione diretta, bisogna rafforzare la posizione Play off.
Catania, 23 dicembre 2016
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini kanye to the.com )