Il Catania chiude l’anno solare buttando via due punti. C’è pareggio e pareggio e non sempre si può vincere, ma buttare via due punti in questa maniera fa davvero rabbia.
Dopo la “scoppola” rimediata a Castellamare contro la Juve Stabia, che ha ribadito la sua forza andando a vincere in un campo non proprio facile come Melfi, il Catania s’affidava ancora una volta al Massimino per riprendere la sua marcia. Obiettivo quel quinto posto, per il momento occupato dalla coppia formata dalla matricola Virtus Francavilla e dal Cosenza con 33 punti, largamente alla portata dei rossazzurri, a patto di non sciupare più punti.
Ostacolo di turno la Fidelis Andria che, dopo le quattro reti incassate dal Catania in Campania, spartiva con gli etnei il primato di migliore difesa del campionato con sedici reti subite.
Insomma, di fronte le due migliori difese del girone C di Lega Prof.
Il timore fondato di uno zero a zero, risultato fra le altre cose che s’era verificato in quattro dei sette precedenti confronti fra le due squadre, c’era tutto. Purtroppo, alla fine di una gara nella quale il Catania è stato un po’ colpevole e un po’ sfortunato il timore si è rivelato fondato ed è arrivato il quinto zero a zero su otto confronti. Ma alla fine si è trattato di un risultato ingiusto che ha premiato oltre misura l’atteggiamento ostruzionistico e catenacciaro dell’Andria che, in verità, ha mostrato, non quanto per qualità tecniche, ma per mentalità ostruzionistica e rinunciataria di essere la più scadente delle undici squadre venute al Massimino, peggio ancora dell’Akragas e della stessa Vibonese che almeno in porta hanno tirato.
Rigoli, complici le squalifiche e gli infortuni, ancora una volta, è stato costretto a cambiare formazione mandando un undici inedito, visto che c’è stato l’esordio assoluto in campionato di Mbodj, ed è stato un esordio davvero positivo, tanto che è lecito chiedersi come mai Rigoli ha aspettato la ventunesima giornata di campionato per farlo esordire.
Per il Catania in porta la sicurezza Pisseri con Djordjevic (imperdonabile il suo errore a dieci metri dalla porta avversaria nei minuti finali della gara) e Di Cecco esterni. Sorpresa in difesa dove c’è l’esordio del giovane Mbodj a far coppia con Bergamelli. A centrocampo, ancora assente Fornito, Scoppa con Mazzarani e Bucolo, in attacco c’è il ritorno di Barisic che forma il tridente col rientrante Di Grazia (purtroppo, rigore procurato a parte, un’altra prestazione sottotono) e Russotto.
Si parte e tutto sembra meno che possa finire per zero a zero visto che il Catania va vicinissimo alla rete dopo soli due minuti: Russotto, lanciato in velocità, appena dentro l’area, arriva davanti a Polizzi ma, anziché tentare il pallonetto vincente, lo scarta e mette in mezzo: i pugliesi si salvano con una grande dose di fortuna in angolo. La Dea bendata sorride loro anche sugli sviluppi del corner con la palla che danza a un metro dalla linea e non vuole entrare. Passano i minuti e il Catania, pur costruendo qualche buona trama, perde di incisività. L’Andria si chiude e complice l’ennesimo arbitro mediocre che sorvola su quattro netti falli d’ammonizione, va al riposo sullo zero a zero. Nella ripresa al 62’ il Catania ha la grande occasione per passare in vantaggio: fallo in area su Di Grazia: l’arbitro concede ai rossazzurri il secondo rigore stagionale ma dal dischetto Mazzarani calcia male, alla destra di Polizzi, il debole rasoterra, poco angolato, consente al portiere ospite di parare in tuffo. L’Andria si chiude a riccio. Poco dopo Rigoli sostituisce Di Grazia con Piermarteri. Al 70’ Mazzarani, lanciato in contropiede, viene fermato con un brutto fallo da Piccinni che viene espulso. Gli ospiti ricorrono al vecchio catenaccio, ma sembrano capitolare al 77’ quando Djordjevic si trova solo a dieci metri del portiere ospite: incredibile ma vero, anziché fermare la palla e spingere comodamente in rete, l’esterno ciabatta fuori di prima intenzione. Il forcing del Catania continua fino all’ultimo dei cinque minuti di recupero ma a nulla valgono gli ingressi (tardivi) prima di Anastasi e poi di Paolucci. L’Andria si porta a casa un punto e il Catania deve rimandare il sorpasso in classifica che, visto come ha giocato oggi l’Andria, appare per i pugliesi inevitabile. Per la Fidelis si tratta del tredicesimo risultato utile consecutivo, oggi un po’ una grande dose di fortuna (quella che il Catania negli ultimi anni non ha quasi mai avuto) un po’ per i demeriti del Catania l’ha fatta franca, ma difficilmente, nonostante l’attuale settimo posto riuscirà a centrare i Play off ai quali decisamente punta. Adesso una lunga sosta durante la quale il Catania dovrà trovare le strategie adatte per non far scappare troppo la Virtus Francavilla (visto quel punto regalato nei secondi finali quanto pesa?) e il Cosenza perché andare più giù del sesto posto sarebbe un fallimento.
A tutti i lettori un buon anno.
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Catania, 30 dicembre 2016
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini ita sport press )